“La Famiglia è il nostro modo di essere, di vivere ed operare come Missionari e Missionarie della Consolata. È un valore originario trasmesso dal nostro Fondatore ai suoi primi figli e figlie attraverso il suo insegnamento e soprattutto per mezzo della sua propria esperienza di vita: ‘l’esperienza mia di comunità, di cui vissi tutta la vita, voglio applicarla a questo istituto’” (Conferenze ai Padri, 2 marzo 1902).

Così inizia la quarta meditazione delle due Direzioni Generali IMC – MC per il 16 settembre 2024 nel percorso spirituale in vista della canonizzazione del Beato Giuseppe Allamano il prossimo 20 ottobre 2024. L’invito è quello di “ascoltare un Padre che ama i suoi figli e figlie, seduti attorno a Lui, sentendolo vicino e presente nelle nostre vite e nei cammini della missione”.

La prima riflessioni pubblicata il 16 giugno ci invitava a meditare sul Fondatore e la “sua Consolata”. La meditazione per il 16 luglio 2024, a sua volta, evidenziava l'amore del Beato Allamano per l'Eucaristia. La terza riflessione presentava “Il Fondatore e la Missione”. Questa quarta presenta “Il Fondatore e lo spirito di famiglia”.

 

LEGGI

Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo. Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».

Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra».

Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo». (At 1,1-11)

RIFLETTI

Secondo il racconto di Luca, le ultime parole del Risorto, prima della sua Ascensione alla destra del Padre, sono: “sarete miei testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea, in Samaria e fino ai confini della terra” (Atti 1,8). A prima vista questa frase sembra voler indicare una semplice attività ma in realtà contiene tutto il programma di evangelizzazione di tutto il libro degli Atti degli Apostoli. Vediamolo più da vicino. 

La frase cita quattro termini geografici: "Gerusalemme", "Giudea", "Samaria" e "fino ai confini della terra" ma, come è normale nella Bibbia, dietro le parole ci sono contenuti più profondi, un intero messaggio di fede. La prima cosa che appare in questi quattro luoghi geografici è il simbolismo numerico: il numero "quattro" simboleggia normalmente nella Bibbia la totalità della terra e dell'universo. Ma poi qui quei quattro nomi esprimono un movimento espansivo, una traiettoria che avanza da un punto di partenza, che è Gerusalemme, verso una meta che è la parte più remota del mondo conosciuto. 

A GERUSALEMME. Il punto di riferimento, che Luca impiega per organizzare eventi all'interno delle due parti della sua opera, è Gerusalemme. Nella prima parte, il Vangelo, è di grande importanza il viaggio di Gesù e dei suoi discepoli verso Gerusalemme (Lc 9,51-19,28). Nella seconda parte, il Libro degli Atti, l'evangelizzazione è descritta come un cammino da Gerusalemme fino ai confini della terra con la finalità di testimoniare il Risorto. La Città Santa ha per Luca un grande valore rappresentativo, perché per secoli è stata il simbolo della presenza di Dio in mezzo al suo popolo, ma poi è anche la città nella quale è avvenuta la morte e la risurrezione di Gesù che è l'evento centrale della storia della salvezza. Questa buona notizia deve raggiungere da lì tutti gli angoli del mondo. Nel libro degli Atti i capitoli da 1 a 8 raccontano della formazione della prima comunità a Gerusalemme.

IN TUTTA LA GIUDEA... E IN SAMARIA. La Giudea è la regione in cui si trova Gerusalemme è il primo passo nell'espansione della Buona Novella. Da un punto di vista sociale e religioso, la Giudea rappresenta gli ebrei fedeli, che hanno atteso per secoli la venuta del Messia. In Atti 8,1 ci viene dato avviso di questo primo passo nella diffusione del Vangelo, quando si dice che "tutti, tranne gli apostoli, erano sparsi per le regioni della Giudea e della Samaria". Ma nella prima espansione del vangelo c’è anche la Samaria. Come conseguenza della sua storia e della sua collocazione geografica la regione della Samaria era guardata con disprezzo dagli ebrei, I Samaritani erano considerati fuorilegge, quasi come non ebrei e sotto tanti punti di vista emarginati (cf Gv 4). La causa di tutto la poca fedeltà alla purezza della legge e dell’Alleanza. Nel racconto degli Atti, l'evangelizzazione attraverso la Samaria occupa i capitoli da 8 a 11. Qui compaiono personaggi molto significativi come Filippo (cap 8) che lo spirito manda ad evangelizzare e battezzare il primo pagano che appare nel libro degli atti, un funzionario della regina dell’Etiopia, Candace. Termina questo segmento con la conversione del centurione Cornelio, il primo pagano che riceve lo Spirito Santo e il battesimo (prima lo Spirito e poi il battesimo per mano di Pietro). Sempre in questa sezione inizia la sua attività Paolo, il grande annunciatore del Vangelo ai non ebrei.

FINO AI CONFINI DELLA TERRA. Poi la Buona Notizia di Gesù arriva fino ad Antiochia, lasciando così i confini della Palestina. Fu lì che i discepoli di Gesù cominciarono a chiamarsi cristiani. L'evangelizzazione ad Antiochia occupa i capitoli 11 e 12. I capitoli da 13 a 15 descrivono l'evangelizzazione di Cipro e dell'Asia Minore; dal 15 al 21 quella della Grecia e gli ultimi capitoli del libro (dal 21 al 28) sono dedicati a raccontarci il processo giudiziario seguito contro Paolo e che lo porterà a Roma, capitale dell'Impero. Per un abitante della Palestina in quel momento, raggiungere Roma era come raggiungere la fine del mondo, perché ciò che accadeva a Roma aveva ripercussioni su tutto l'Impero, che era equivalente al mondo allora conosciuto. Si è compiuto il disegno voluto dal Risorto, che deve continuare a compiersi finché durerà questo mondo. Il programma missionario, quindi, si riflette chiaramente nel seguente schema, che struttura il libro: Introduzione (Atti 1,1-11); la Chiesa di Gerusalemme (Atti 1,12-5,42); da Gerusalemme ad Antiochia (Atti 6,1-12,25); da Antiochia a Roma (Atti 13,1-28,31).

Ciò che importa è ricevere lo Spirito Santo, la forza dell'amore che sosterrà i passi dei credenti nel loro arduo cammino e manterrà accesa nel loro cuore, di generazione in generazione, la fiaccola della fede. Gli angeli inviano i discepoli ad annunciare a tutto il mondo il suo Nome e il suo Vangelo e a raggiungere il cielo camminando sulle vie del Signore sulla terra, facendolo conoscere a tutti e raccogliendo i fratelli per andare insieme a Dio e per salire insieme in alto, in cielo. Questo deve essere il nostro impegno: desiderare di ascendere e di prendere il largo da tutte le strettezze del male, di elevarci con animo libero con la forza dello Spirito Santo che ci è dato e come sospinti da questa brezza leggera per essere uniti nel suo Nome e ascoltare la sua Parola, per crescere nella fede e operare nella carità, annunziando agli altri in modo credibile il regno di Dio.

DOMANDE

Tutto il libro degli Atti descrive lo sviluppo della missione che Gesù ha lasciato ai discepoli con l’assistenza dello Spirito. Che presenza ha, nella tua vita, lo Spirito Santo? Sai testimoniare la tua fede cristiana nel tuo ambiente? Come chiesa cosa dovremmo fare per non rimanere a “guardare il cielo”? A che pagani portare la Buona Notizia? Come?

PREGA

Ti preghiamo, Signore, questa Parola che abbiamo ascoltato trafigga anche il nostro cuore e susciti in noi un sincero desiderio di conversione, per essere interiormente rinnovati e vivere immersi nel Signore Gesù Cristo, nel mistero della sua Chiesa, in quella comunione d'amore che continuamente lo Spirito Santo crea e alimenta. 

Fa’ che, dimentichi di noi stessi, possiamo essere totalmente donati agli altri in letizia e semplicità di cuore. Amen. 

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