Chiusura del biennio sulla persona

  • , Gen 30, 2023
  • Pubblicato in Notizie

Il 28 gennaio è stata celebrata la conclusione del "Biennio sulla persona". Questa liturgia, diponibile per tutte le comunità IMC grazie a una diretta You Tube, chiudeva un importante spazio di formazione permanente offerto a tutti i Missionari della Consolata sparsi nel mondo. A continuazione una sintesi della riflessione che padre Stefano, Superiore Generale, ha offerto a tutti i presenti.

Perché un biennio sulla persona

L’iniziativa (di celebrare) un Biennio sulla persona del Missionario è stata una risposta all’invito del XIII Capitolo Generale perché l’attenzione alla persona del missionario è al centro di ogni cammino e di ogni rinnovamento. “Noi missionari siamo il primo bene dell’Istituto e siamo chiamati a diventare veri discepoli di Gesù Cristo per testimoniarlo e annunciare il suo Regno” (XIII CG 10). Siamo, inoltre, consapevoli che “siamo missionari preparati e con buona volontà, ma anche molto fragili” (XIII CG 11).

Il Biennio ha voluto essere un Corso di formazione Continua da vivere con due obiettivi principali: dare un forte impulso al processo di rivitalizzazione personale e dell’Istituto e “aiutare il missionario a riporre il centro della propria persona in Cristo e nella missione secondo il Carisma dell’Istituto” (cfr. Atti XIII CG 16.34) e in questo modo ridare un nuovo slancio alla missione ad gentes.

(Se guardiamo alle nostre fonti vediamo che, quella che oggi chiamiamo formazione continua) non è assente dalle preoccupazioni del Beato Allamano. La sua attenzione alle situazioni dei missionari, specialmente operanti in Africa o sui fronti della guerra, riguardava la loro incolumità fisica, la cura della salute, il cibo, ma soprattutto “il morale”. Di qui la sua costante opera di presenza, in tutte le forme possibili, per incoraggiare, sostenere, ricordare la grandezza della fedeltà alla vocazione. Non si stanca di suggerire i mezzi spirituali e la fraternità.

Lui aveva pensato, per la vita dei sui missionari, a una specie di periodo di “aggiornamento”. Aveva coscienza che i primi partiti per l’Africa avevano avuto una preparazione affrettata e pensava di rimediarvi con un periodo di formazione, quasi un secondo anno di noviziato, al loro ritorno. Individuò pure una casa in Torino a questo scopo. Ma l’intento, anche a lui, non riuscì. I missionari non ne vollero sapere. Secondo p. Nipote, questo fu uno dei dispiaceri che gli diedero.

20230130Biennio01

L'importanza di formarsi

Compito del Biennio è stato quello di aiutare nella formazione della persona del missionario.

Formare è prendere la forma di Cristo, assimilando i suoi sentimenti verso il Padre (cf. Fil 2, 5) (cf. VC 65) attraverso un processo educativo/formativo continuo, che dura tutta la vita e comprende la totalità della persona.

È Lui il centro di ogni processo formativo, la forma che ogni persona in formazione (permanente e iniziale) è chiamata a riprodurre. Formarsi è sentire come Gesù per agire come Gesù, assumere la sua sensibilità. Formarsi, configurarsi con Cristo, fino a poter dire con Paolo: “non vivo più io, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20). 

In ogni processo formativo si tratta di FORMARE PER LA VITA, è la stessa vita nella sua quotidianità la prima scuola formativa. In questo senso niente di ciò che forma parte della nostra esistenza può considerarsi marginale nella formazione.

Perché la vita ci formi è necessario LASCIARSI ACCOMPAGNARE. Non è possibile una formazione alla sequela di Cristo senza un accompagnamento. Accompagnare significa condividere il pane (cum panio): il pane della propria fede, il pane della propria vocazione/missione, il pane della propria debolezza, il pane della propria gioia... 

CON LA MISSIONE AL CENTRO. Non è la Chiesa, e con essa, di conseguenza, la vita consacrata, che fanno la missione, ma è la missione a fare l’una e l’altra. La missione ci chiede di “uscire da sé stessi” per andare alle “periferie esistenziali”. 

20230130Biennio02

A partire da domani

Quando rientreremo nella nostra missione, dobbiamo mettere in pratica quanto abbiamo imparato. Dopo il tempo della semina arriva la raccolta. Siamo aperti alla Parola, rinnoviamo il nostro entusiasmo, continuiamo a sognare. L’Istituto è la nostra famiglia, è vivo, ha ancora tante potenzialità e tanto dinamismo. Sentiamoci parte e protagonisti della vita e della missione dell’Istituto. Crediamo con impegno e amore in Gesù Cristo, impegniamoci ad essere testimoni del Vangelo, reagiamo alla superficialità e all’egoismo con la nostra donazione e impegno quotidiano. Siamo dei missionari “nella testa, nella bocca e nel cuore”.

La rete di scuole dei Missionari della Consolata in Argentina e Colombia offre una formazione integrale e un'esperienza di fede diretta agli studenti, agli educatori e alle loro famiglie.

L'ultima Conferenza Continentale dei Missionari della Consolata in America è stata molto significativa per le scuole che la comunità gestisce in America. Rafforzano un'identità carismatica e sono anche un grande sostegno finanziario per le missioni più vulnerabili, che molto spesso comportano molti investimenti. Ma non è tutto. Tra le altre cose, abbiamo scoperto questi valori:

- Sono una porta d'accesso all'umanesimo cristiano (giovani e famiglia).
- Svolgono una funzione sociale.
- Sono un centro di riflessione e produzione sulla pedagogia allamanniana.
- Contribuiscono alla formazione degli educatori.
- Promuovono la partecipazione delle famiglie alla chiesa.
- Hanno una dimensione vocazionale.

L'impatto formativo della nostra educazione

Conoscersi e raccogliere informazioni sulle nostre scuole ci ha permesso di misurare l'impatto evangelizzatore della Rete di scuole IMC. Offrono un'esperienza di fede diretta ad almeno 20 mila persone, considerando che le nostre aule hanno più di seimila studenti.

Anche i loro 500 educatori hanno il potenziale per essere agenti pastorali missionari qualificati. Molti di loro attualmente collaborano attivamente al Progetto Continentale IMC, nell'area della comunicazione, dell'animazione missionaria, del volontariato, portando il carisma della Consolata alla Chiesa locale con proposte come le Scuole del Perdono e della Riconciliazione, Consolata Intergentes, Un altro mondo possibile, Aguapanelazo.

Tutte le nostre scuole hanno programmi di missione per tutti i membri della comunità scolastica. 

Per i bambini e i giovani, oltre alla formazione religiosa offerta dalle nostre scuole, ci sono proposte di approfondimento del carisma dell'IMC che provengono dalle comunità di animazione missionaria e di formazione IMC, spesso vicine alle scuole. C'è un'attenzione particolare alla formazione missionaria degli educatori in tutti i nostri collegi.

 Rete di scuole IMC in America

Solo nell'anno 2006 le nostre scuole si sono messe in contatto e hanno cominciato un percoso formativo comune. Il primo incontro si è celebrato in Argentina e poi, nel 2013, ci siamo incontrati a Bucaramanga e in quell'occasione sono state delineate le basi per l'identificazione della Pedagogia Allamana.

Nell'anno 2021 abbiamo tenuto un incontro virtuale per condividere le proposte di Formazione Missionaria e le attività carismatiche che le nostre scuole offrono alle loro famiglie e nell'incontro virtuale del 2022 abbiamo riflettuto insieme per dare un contributo al documento preparatorio del prossimo Capitolo Generale.

Le Scuole IMC Consolata d'America si trovano in Argentina e Colombia: Bilingüe José Allamano (Bogotá, Colombia), Nuestra Señora de la Consolata (Mendoza, Argentina), Bilingüe La Consolata (Bucaramanga, Colombia), Pablo VI (Córdoba, Mendoza), Gimnasio Campestre La Consolata (Manizales, Colombia).

20221109ColegioB 

Impatto dell'educazione cattolica nel mondo

Le scuole cattoliche, oltre a essere una "grande parrocchia" che condivide la fede e i valori cristiani, hanno un impatto positivo sui sistemi educativi dei Paesi e delle comunità attraverso il loro contributo.

Secondo una ricerca del Global Catholic Education Reports, nel 2020 le iscrizioni all'istruzione cattolica nel mondo saranno di 68 milioni di studenti (34,6 milioni nella scuola primaria). I primi 5 Paesi per iscrizioni ai livelli prescolare, primario e secondario sono tutti a reddito basso o medio-basso: Congo, Kenya, Malawi, India, Uganda (classificazione del reddito della Banca Mondiale).

Il contributo ai sistemi educativi dei Paesi è insostituibile: nell'Africa subsahariana, l'11% degli studenti della scuola primaria frequenta una scuola cattolica. Nei Paesi a basso reddito, il 13,7% degli studenti della scuola primaria frequenta una scuola cattolica.

Soprattutto, l'educazione cattolica contribuisce al pluralismo educativo e al diritto all'istruzione. Inoltre, in molte scuole cattoliche l'apprendimento tende a essere comparativamente più elevato.

Le scuole cattoliche contribuiscono allo sviluppo della comunità perché pongono l'accento sui valori e sullo sviluppo umano integrale, iscrivendo bambini di ogni provenienza e religione.

Il risparmio di bilancio per gli Stati nazionali nell'educazione cattolica è di oltre 100 miliardi di dollari all'anno in 38 Paesi e il contributo al reddito futuro dei lavoratori di oggi è di almeno 12 mila miliardi di dollari.

"Ogni cambiamento ha bisogno di un percorso educativo per ricostruire il tessuto delle relazioni e per far maturare una nuova solidarietà con i poveri". (Papa Francesco, Patto educativo globale).

* Membri dell'Equipe Continentale dei Missionari della Consolata (IMC) per l'educazione formale e non formale.

L'immersione nel carisma di un gruppo di giovani Missionari della Consolata provenienti da varie comunità sparse nel mondo prosegue. Su questo sito leggete ogni settimana le impressioni che l'incontro con le varie realtà suscita in loro. 

La scorsa settimana, dal 12 al 18 settembre, ci siamo tuffati nel mondo torinese per scoprire le multiformi attività con le quali missionari e missionarie, religiosi e laici, si lasciano interpellare dalle sfide che il nostro mondo contemporaneo pone, soprattutto per quel che riguarda la vicinanza ai più poveri. 

E' davvero incoraggiante scoprire quanto bene si fa, concretamente, senza far rumore, offrendo un aiuto in grado di cambiare la vita di molte persone. Troppo spesso i nostri orizzonti sono occupati da notizie cupe, da prospettive di guerre, siccità, difficoltà politiche. C'è bisogno di respirare a pieni polmoni la gioia di chi si spende per rendere migliore la vita di chi fatica di più, per aiutarlo a crescere nella fiducia in se stesso, per offrirgli l'occasione di un riscatto personale e sociale. Quest'aria fresca ci aiuta a continuare a sognare e a trovare il modo per impegnarci anche noi accanto e insieme ai fratelli e alle sorelle. 

Quest'impegno, che da più parti viene profuso, non nasce dal nulla, ma trova le sue radici nei santi sociali che nell'ottocento e novecento hanno preso sul serio le sfide che la realtà di allora poneva a chi voleva vivere e non soltanto predicare la Buona Notizia. Entriamo nel concreto di alcuni angoli di Torino che abbiamo avuto occasione di esplorare,

20220921Immersione01

I partecipanti al corso di Immersione nella Casa don Bosco di Valdocco

I santi sociali

GIULIA DI BAROLO. Lei è una donna che spende tutte le sue ricchezze per i poveri. L'esperienza vissuta di prima mano con i carcerati la ispira a mettersi in gioco per loro. Decide di organizzare case per ragazze e donne uscite dal carcere e di aiutare anche coloro che non hanno ancora terminato di scontare la pena. Le suore di Gesù Buon Pastore continuano l'opera di Giulia di Barolo offrendo supporto alle donne marginalizzate, ai più poveri e deboli, ai migranti e a chi non ha casa, si è lasciato prendere dal circolo della droga o è vittima della tratta. Concretamente le suore aiutano le donne a prendersi cura dei propri bambini, a legalizzare i documenti ed offrono loro consiglio e ascolto. 

BENEDETTO COTTOLENGO, La piccola Casa della Divina Provvidenza, Abbiamo avuto occasione di conoscere la missione di Benedetto Cottolengo che, insieme a chi lo ha seguito, si è preso cura di anziani, disabili e malati. La comunità è cresciuta molto negli anni e continua a mettersi al servizio dei poveri: suore, fratelli e sacerdoti vivono del medesimo carisma e lavorano insieme per il bene dei poveri.

GIUSEPPE CAFASSO. Presso la chiesa di santa Rita, don Mario Rossino ha tenuto per noi una lezione sulla vita di san Giuseppe Cafasso. Questo santo è conosciuto soprattutto per aver accompagnato i condannati a morte. E' incredibile come sia riuscito a far sì che tutti si convertissero e andassero incontro al patibolo con cuore riconciliato. Il Cafasso ha lottato per esser loro vicino non soltanto nel momento dell'esecuzione, ma andando a trovarli in carcere e facendo nascere in loro, con tenerezza, un desiderio di conversione e salvezza. Il suo ministero non si è limitato a questo servizio importante e unico, ma lo ha visto insegnante di morale secondo la teologia di sant'Alfonso, predicatore di esercizi ignaziani, annunciatore del Vangelo alla gente, maestro di preghiera e direttore spirituale molto richiesto.

CONVITTO DEL SANTUARIO DELLA CONSOLATA: storia del clero torinese. Don Francesco Venuto, professore di storia presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale ci ha presentato la realtà del clero torinese dell'ottocento e del primo novecento nel contesto del confronto tra Chiesa e Stato, moti carbonari e concilio Vaticano I. Il "Non expedit" di Pio IX proibiva ai cattolici di impegnarsi in politica, d'altro canto il governo, piemontese prima ed italiano poi, non si occupava dei problemi sociali. In questo modo si creò un "vuoto" colmato da chi seppe interpretare le esigenze del tempo ed in particolare dai cosiddetti "santi sociali". Sono Giuseppe Cottolengo, don Bosco, Giulia Colbert, Giuseppe Cafasso, Leonardo Murialdo, Francesco Faa di Bruno, Pier Giorgio Frassati, Giuseppe Allamano ed altri che hanno trasformato la loro vita per servire la comunità.

LA TORINO DI OGGI E LA MISSIONE. Due suore salesiane: Paola e Julieta, soprannominate "Black and White", italiana una, mozambicana l'altra, si occupano delle donne migranti che vivono a Torino. Le due suore ascoltano le donne ed offrono loro la possibilità di uscire dal guscio in cui a volte timore, non conoscenza della lingua, mancanza di relazioni sociali le relegano. Offrono corsi di lingua di sartoria e costruiscono dialogo con persone di religioni diverse: islamici, buddhisti, cristiani cattolici e protestanti e tessono una rete con altre entità come il comune, la diocesi, i servizi sociali, gli artisti. Sono riuscite a creare un gruppo di volontari laici che collaborano assieme a loro. 

Molte delle donne con cui vengono in contatto sono giovani, senza documenti, senza lavoro, senza una famiglia, una casa o delle risorse minime necessarie per vivere. I luoghi in cui incontrare queste persone sono la strada e le visite porta a porta.  Molte arrivano in Europa cercando lavoro e finiscono nelle mani di organizzazioni che sfruttano la tratta delle persone, il consumo di droga e i lavori illegali.

SERMIG: Servizio missionario giovanile. Fondato da Ernesto Olivero dalla moglie Maria, il Sermig nasce dalla scelta di trasformare l´Arsenale militare in un Arsenale di Pace. Coinvolge molti giovani e adulti che promuovono il dialogo e la pace e offrono aiuto concreto in tanti modi creativi. 

DON BOSCO. A Valdocco don Bosco decide di dare una risposta alla situazione di molti ragazzi poveri, per la maggior parte orfani. Si prende cura di loro, gli offre un'educazione e una scuola in cui possono diventare artigiani. Don Bosco propone un suo modo di essere missionari: servire i ragazzi, condividere la vita con loro, nella vicinanza, insegnando anche l'importanza della preghiera e della devozione mariana. La spiritualità di questo santo dei giovani ci è stata raccontata attraverso la visita al museo "Casa Don Bosco" e museo etnografico e alla Basilica di Maria Ausiliatrice. 

20220921Immersione02

Con le suore salesiane: Paola e Julieta, soprannominate "Black and White"

Parrocchia Maria Speranza Nostra

Venerdì abbiamo vissuto l'intera giornata nella nostra parrocchia nel quartiere "Barriera di Milano". P Nicholas, p Daniel e p Elmer ci hanno accolto ed introdotto in una nostra presenza ad gentes significativa in Torino. La laica Piera Gioda ci ha aiutato a comprendere la realtà di un quartiere di periferia, nato dalle migrazioni italiane prima ed estere poi e ci ha introdotti alla visita di altre realtà significative che collaborano con la  parrocchia. Camminare per strada e notare che tutti conoscono il parroco e si fermano volentieri a chiacchiere con lui, incontrare gli animatori e i giovani che ogni pomeriggio frequentano l'oratorio, conoscere il coro che anima le liturgie in maniera viva e bella, venire a conoscenza dell'impegno che la comunità parrocchiale assume nei confronti di chi finisce "ai margini" nella droga o nella povertà più assoluta, ci rende orgogliosi di essere Missionari della Consolata, a Torino. 

Domenica siamo stati a Caramagna a celebrare l'Eucarestia nell'anniversario della beata Caterina Mattei e abbiamo condiviso il pranzo con le sisters of Mary Immaculate, fondate da mons. Filippo Perlo. Grazie ad alcune informazioni e a un salto nell'archivio parrocchiale abbiamo scoperto la casa natale del Fondatore delle suore del Kenya. 

Ci vorrà del tempo per lasciar sedimentare tutte le iniziative conosciute, le persone incontrate, gli scorci di realtà intuiti. Dalla settimana ci portiamo a casa l'importanza di fare rete tra varie entità che operano nel sociale, l'imprescindibilità del lavoro in equipe per raggiungere risultati significativi e la gioia di sapere che il nostro Fondatore, Giuseppe Allamano, interpretando i suoi tempi e dedicandosi non solo al Santuario e all'Istituto, ma anche alle tante necessità sociali del tempo, ha saputo insegnare ai missionari e ai preti diocesani un'attenzione alla realtà e un desiderio di offrire risposte evangeliche. 

A tutti noi, ora, l'impegno di vivere oggi ciò che il Fondatore e i santi sociali, tra difficoltà e contrasti, ma con tanta energia e fiducia nell'Altissimo, hanno saputo mettere in pratica nei giorni che sono stati dati loro in dono.

* Samuel Kabiru Kibara e Piero Demaria sono Missionari della Consolata

Il Signore Gesù ha inviato i discepoli di tutti i tempi a evangelizzare e a uscire dai loro confini per andare verso gli altri e annunciare la Buona Novella che è Lui stesso. La missione è un mandato esplicito di Gesù Cristo. Per svolgere adeguatamente la missione in uscita, ci sono dei punti essenziali che ogni evangelizzatore deve tenere in considerazione e che descrivo di seguito.

AMORE PER GESÙ. L'amore per Gesù è la prima condizione per l'azione missionaria: ogni evangelizzatore deve essere innamorato di Gesù Cristo; è impossibile annunciare Gesù Cristo senza avere un profondo amore per Lui. Nessuno può dare ciò che non ha, per questo l'amore per Cristo è un elemento fondamentale per poter realizzare la missione verso chi ancora non lo conosce (missione ad gentes) o verso chi si è allontanato da Lui (nuova evangelizzazione).

IMPARARE DA GESÙ. Gesù Cristo è il prototipo e il maestro per eccellenza della missione. Consapevole di essere inviato dal Padre, si recava spesso nelle sinagoghe o nelle periferie per annunciare il messaggio di salvezza. Era molto vicino alle famiglie e alle persone come nella casa di Marta e Maria (Lc 10,38-42), di Simone (Lc 7,36-46), di Levi (Lc 5,29-32), di Pietro (Lc 4,38-39), di Giairo (Lc 8,41-56) o di Zaccheo (Lc 19,1-10). Da Lui impariamo la migliore pedagogia missionaria: come essere caritatevoli; come consolare i tristi; come vivere la solidarietà con i poveri; come avvicinare i lontani.

IMPARARE DAI GRANDI EVANGELIZZATORI DELLA CHIESA. L'arte di evangelizzare può essere appresa dagli innumerevoli evangelizzatori che la Chiesa ha avuto nel corso della sua storia. I primi sono stati gli stessi apostoli che furono compagni di Gesù sulle strade della Galilea e della Giudea e poi si dispersero per evangelizzare e fondare comunità cristiane in buona parte del mondo allora conosciuto. Pietro ha raggiunto Roma; Giacomo il Minore ha diretto la comunità di Gerusalemme; Andrea fu il fondatore della Chiesa di Bisanzio e Paolo, il grande missionario dei Gentili, è all’origine di molte comunità cristiane come Corinto, Tessalonica, Roma ed Efeso. Poi abbiamo grandi missionari e santi evangelizzatori come Cirillo e Metodio, apostoli degli Slavi, Matteo Ricci, San Francesco Saverio, San Daniele Comboni, il Cardinale Lavigerie, Santa Laura Montoya, San Giovanni Bosco, San Pietro Claver, il Beato Giuseppe Allamano, solo per citarne alcuni. In alcuni casi, dall'ispirazione di uno di questi grandi evangelizzatori, sono nate comunità consacrate al compito dell’evangelizzazione. È stato così per esempio per i Missionari della Consolata, i Comboniani, i Missionari d'Africa, i Gesuiti, i Salesiani, le Suore Laurite.... Sono tutti esempi concreti ed efficaci di missione in uscita e molte chiese locali sono il risultato del loro lavoro. 

ESSERE CONSAPEVOLI CHE LA CHIESA È MISSIONARIA. Il Concilio Vaticano II, nel decreto Ad Gentes sull'attività missionaria della Chiesa, ci ricorda che la Chiesa pellegrina è missionaria per sua natura, poiché trae la sua origine dalla missione del Figlio e dello Spirito Santo, secondo il disegno di Dio Padre. Quindi la Chiesa è missionaria perché il suo Fondatore è il missionario del Padre e. per dirlo in una parola, la sua ragion d'essere è evangelizzare. Questa consapevolezza allarga gli orizzonti dei missionari e li conduce in luoghi dove Cristo non è ancora conosciuto e dove è necessario un nuovo e rinnovato annuncio.

ESSERE CONSAPEVOLI CHE OGNI BATTEZZATO È UN MISSIONARIO. Il compito missionario è insito nell'essere di tutti i battezzati, perché il mandato missionario di Gesù Cristo è rivolto a tutti e non limitato a un gruppo particolare di persone (Mt 28,19-20). Non è un compito della gerarchia della Chiesa, ma di tutti i discepoli. Ogni uomo o donna, giovane o bambino, può annunciare Gesù Cristo grazie ai carismi e ai doni che ha ricevuto da Dio.

AMORE PER LA PERIFERIA. La periferia è il termine spesso usato per indicare luoghi lontani e distanti dal centro. È il luogo in cui vivono i poveri, i discriminati, gli stigmatizzati o rifiutati da alcune persone della società. nella periferia le condizioni di vita sono spesso precarie e non si tratta di luoghi accoglienti. Gli evangelizzatori devono imparare a identificarsi con le periferie perché la periferia diventa un luogo privilegiato per l'annuncio di Gesù che dà dignità agli uomini e alle donne di ogni tempo, luogo e generazione. 

OPZIONE PREFERENZIALE PER I POVERI. "Per la Chiesa l’opzione per i poveri è una categoria teologica prima che culturale, sociologica, politica o filosofica. Dio concede loro «la sua prima misericordia». Questa preferenza divina ha delle conseguenze nella vita di fede di tutti i cristiani, chiamati ad avere «gli stessi sentimenti di Gesù» (Fil 2,5)" (EG, n. 198). Non è facile stare al posto dei poveri, ma essi sono i prediletti di Gesù Cristo e sono la ragione d'essere della missione evangelizzatrice della Chiesa. Ogni evangelizzatore è chiamato a misurarsi con l'opzione preferenziale per i poveri.

20220912SSimbwa2

ABBANDONARE LE SICUREZZE. La missione, alla fine, ci chiede sempre di lasciare ciò che conosciamo per intraprendere un lungo viaggio come Abramo verso la terra di Canaan (cfr. Gen 12,1-6) abbandonando sicurezze ed affrontando la paura. Nella vita quasi inevitabilmente portiamo con noi gli schemi che ereditiamo dalla società in cui viviamo o siamo nati. È necessario saperli superare per andare oltre, abbandonando la naturale paura,  se vogliamo annunciare l'autore della vita e la salvezza del mondo. 

Dobbiamo essere consapevoli che l'annuncio di Cristo è urgente oggi in tutto il mondo. Non possiamo dimenticare questo fatto molto concreto: "Il numero di coloro che ignorano Cristo e non fanno parte della chiesa è in continuo aumento, anzi dalla fine del Concilio è quasi raddoppiato. Per questa umanità immensa, amata dal Padre che per essa ha inviato il suo Figlio, è evidente l'urgenza della missione. (Rm 3). Allo stesso modo, aumenta anche il numero di coloro che si sono allontanati: la secolarizzazione ha preso possesso della vita di molti battezzati; le famiglie cattoliche si sono allontanate dai valori cristiani; molte chiese sono state vendute per mancanza di parrocchiani. Tutte queste realtà richiedono missionari affinché Cristo sia annunciato e conosciuto come fonte di vita e di verità per il mondo. 

Immersione nel Carisma

All’inizio di quest’anno 2022, un gruppo di giovani missionari della Consolata è giunto a Roma presso la Casa Generalizia per un’esperienza dell’immersione nel carisma.

Questi giovani missionari provengono da diversi Paesi di missione: Argentina, Angola, Colombia, Eswatini, Italia, Kenya e Venezuela. Poiché questa esperienza sarà in Italiano, la Direzione Generale ha ritenuto opportuno che questi giovani impararassero la lingua prima di iniziare loro esperienza.

Mentre stavano imparando la lingua Italiana, hanno anche svolto l’apostolato presso la Caritas di Roma. Ogni mercoledì sera andavano lì e servivano il pasto ai nostri fratelli e sorelle bisognosi.

Poiché il 20 giugno si celebra la festa della Madonna della Consolata, il gruppo si è recato per la prima volta in assoluto a Torino per festeggiare con gli altri confratelli.

È stata una gioia immensa per questi giovani missionari visitare la tomba del Beato Fondatore Giuseppe Allamano e il Santuario di Nostra Signora della Consolata.

Dopo la celebrazione, questi missionari sono stati inviati in diverse comunità qui in Italia per praticare la lingua Italiana. Hanno cosi trascorso due mesi e quindi verso la fine di agosto sono tornati a Roma per iniziare loro esperienza dell’immersione nel carisma.

Il 30 agosto 2022 questo gruppo ha potuto iniziare il corso con il Padre Alberto Trevisiol, il quale ha incentrato questa prima parte dell’esperienza sulla storia della Congregazione.

Domenica 4 settembre, questi giovani si sono recati nuovamente a Torino in Casa Madre per continuare loro esperienza.

Giunti in Casa Madre, hanno celebrato la messa nella cappella dedicata al Beato Giuseppe Allamano e al termine si sono recati presso la tomba del fondatore per pregare e chiedere l’intercessione del fondatore per ottenere lo zelo missionario di annunziare il vangelo a tutti i popoli.

Gli ultimi articoli

Il cardinale Marengo: «Il grazie per una vita semplice»

26-07-2024 Missione Oggi

Il cardinale Marengo: «Il grazie per una vita semplice»

Il porporato, della congregazione dei Missionari della Consolata, ragiona sugli aspetti positivi e di gratitudine suscitati dall’esperienza missionaria. «Si vede...

Marocco. Momento di Vita a Oujda

26-07-2024 Missione Oggi

Marocco. Momento di Vita a Oujda

Momento di vita" è questa la ricchezzapartire, starci e veder la bellezzadi volti, di sguardi e di sorrisi, di vite...

Giuseppe Allamano Formatore

25-07-2024 Allamano sarà Santo

Giuseppe Allamano Formatore

Benvenuti a questo video dedicato a Giuseppe Allamano, una figura straordinaria nel campo della formazione. Oggi abbiamo il privilegio di...

XVII Domenica del TO / B - “C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci”

24-07-2024 Domenica Missionaria

XVII Domenica del TO / B - “C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci”

IV Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani 2 Re 4,42-44; Sal 144; Ef 4,1-6; Gv 6,1-15 Nella preghiera della colletta chiediamo...

La piaga del lavoro minorile in Myanmar

24-07-2024 Notizie

La piaga del lavoro minorile in Myanmar

Nella tormentata Nazione del Myanmar, attraversata da un conflitto civile da oltre tre anni, si registra un'esplosione del fenomeno del...

Brasile: la violenza contro i popoli indigeni

24-07-2024 Notizie

Brasile: la violenza contro i popoli indigeni

“Assumere la causa indigena come causa della Chiesa”. Il Consiglio Indigenista Missionario (Cimi) ha presentato, lunedì 22 luglio, presso la sede...

Portogallo: LMC celebrano il loro giubileo d'argento

24-07-2024 Missione Oggi

Portogallo: LMC celebrano il loro giubileo d'argento

I Laici Missionari della Consolata (LMC) del Portogallo si sono radunati questa domenica, 21 luglio, per celebrare il loro 25°...

Significato della canonizzazione del Beato Allamano nel mese di ottobre

22-07-2024 Allamano sarà Santo

Significato della canonizzazione del Beato Allamano nel mese di ottobre

Il 01 luglio 2024, il Santo Padre, Papa Francesco, ha annunciato la data prevista per la canonizzazione del Beato Giuseppe...

IV Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani

22-07-2024 Notizie

IV Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani

“Nella vecchiaia non abbandonarmi” (cfr. Sal 71,9) La Chiesa celebra, domenica 28 luglio 2024, la IV Giornata Mondiale dei Nonni e...

onlus

onlus