È bene essere buono coi buoni. Con i non buoni è pure bene essere buoni allo scopo di farli diventare buoni.
Chi si porrà nei posti più umili verrà portato nel posto più importante.
Si abbandoni la saggezza, si respinga la scienza e il mondo ne avrà un enorme beneficio.
Chi conosce gli altri uomini è saggio, ma colui che riesce a conoscere se stesso è senza dubbio il più sapiente.
Non devi mai essere il primo del mondo.
La più grande capacità appare in realtà stoltezza.
La più affascinante eloquenza appare simile alla balbuzie.
Più si cerca di sapere e meno si sa.
Quando si scontrano due eserciti ugualmente valorosi quello che vince viene detto liberatore.
Una vittoria di guerra si dovrebbe celebrare con un rito funebre.
Governa bene un grande paese colui che lo fa come se dovesse friggere dei pesciolini.
Chi vince gli altri può essere detto forte, ma colui che riesce a vincere se stesso deve essere detto onnipotente.
Chi si accontenta è veramente ricco.
Coloro che raggiungono il Tao non lo discutono, coloro che ne parlano non lo raggiungono.
Quelli che lo vedono distintamente vuol dire che non lo vedono affatto.
Del Tao è meglio tacere che parlare.
Esso non può essere udito; è quindi meglio otturare il proprio orecchio che cercare di ascoltarlo.
Niente è impossibile a chi esercita la contemplazione del Tao. Per mezzo della contemplazione del Tao si diventa padroni dell'universo.
Chi sa di non sapere, è il più sapiente; chi invece crede di sapere ciò che non sa è il più debole di mente; chi riconosce che è malato di mente colui che crede di sapere tutto, questi è saggio.