La guerra a pochi passi

Manifestazione di cittadini dell'Ucraina in piazza San Pietro dopo l'angelus del Papa Francesco Manifestazione di cittadini dell'Ucraina in piazza San Pietro dopo l'angelus del Papa Francesco Foto Jonathan Acuña
Pubblicato in I missionari dicono

Negli ultimi mesi, prima il problema dei profughi sul confine tra la Bielorussia e la Polonia, poi lo scoppio in questi giorni della guerra in Ucraina, ha portato l’attenzione e la preoccupazione del mondo intero a pochi passi dalle nostre comunità presenti in Polonia. Senza nulla aggiungere a tutto quello che si sta dicendo e scrivendo in questi giorni a  proposito del conflitto iniziato poche ore fa, provo a caldo a scrivere qualche impressione da un punto di vista geografico molto vicino a questi eventi disastrosi. 

Come alcuni esperti hanno giustamente sottolineato, il conflitto iniziato ieri con l’invasione russa del territorio ucraino, trova i suoi inizi nel 2014. Da quel primo tentativo circoscritto alla zona sud est del paese è proseguito per tutti questi anni il conflitto come la brace che si consuma sotto la cenere di un fuoco apparentemente spento.

L’attacco della Russia all’Ucraina racchiude  in se diversi risvolti di tipo economico, storico, politico e culturale. I due paesi lungo i secoli hanno mostrato fasi alterne di predominio, cambiando spesso i confini geografici di tutta l’area. C’è un’immagine usata in questi giorni che mostra le date della fondazione di Kiev con delle immagini di chiese e invece Mosca è rappresentata da boschi.  Nel IX secolo infatti mentre Kiev era una città già fiorente e importante, Mosca non era stata ancora costruita.

 Questo per sottolineare che se cerchiamo un inizio  storico nella Russia di oggi lo troviamo proprio nel paese che i russi stanno invadendo, in quella cultura che il presidente Putin ha dichiarato di disprezzare e che nei fatti vuola cancellare. Gli eventi storici successivamente hanno sempre più consolidato la Russia che, nel suo apogeo imperiale, ha sottomesso tanti paesi confinanti. Questo è durato  fino alla fine degli anni 80 del secolo scorso quando con la caduta del muro di Berlino tanti paesi dell’est Europa e dell’Asia hanno ritrovato la propria indipendenza in forme democratiche e costituzionali. 

Negli ultimi giorni prima dell’invasione si parlava molto e in modo esclusivo della regione del Donbas, come di quell’area confinante con la confederazione russa che condivide non solo il confine ma che al suo interno vivono molte famiglie di origine russa. Sembrava che il problema fosse circoscritto lì. Gli eventi successivi hanno smentito questo. L’attacco a tutto il paese, preceduto da un lungo discorso televisivo del presidente Putin in chiave di revisione storica unilaterale, hanno mostrato una realtà che ha superato ogni immaginazione: l’obiettivo non è circoscritto a una regione ma è quello destabilizzare tutto il paese, costi quel che costi, trovando nuovi equilibri geopolitici più corrispondenti alla Russia. Oggi le bombe sono cadute in tutto il paese anche a soli 120 chilometri dal confine con la Polonia.

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Tante manifestazioni di piazza in questi primi giorni della guerra in Ucraina. Foto 

L’Ucraina  si trova negli ultimi anni  per un certo senso in un limbo, tra l’Unione Europea  a cui guarda senza farne parte, ed a est la Russia paese con cui condivide la storia e la cultura.  L’ammissione alla Nato da parte dell’Ucraina è stata uno dei temi che più ha fatto discutere prima dell’invasione. Durante un mio viaggio che feci in Ucraina nel 2018 a Leopoli, mi accorsi come il tessuto sociale della famiglie fosse eterogeneo. E’ comune infatti trovare nei membri delle famiglie diverse  professioni cristiane come ortodossi, cattolici o greco cattolici così come nazionalità diverse e mischiate come ucraine, russe, polacche, ecc..

Questi punti sono importanti e da tenere in conto  nel fare una lettura della realtà. Mentre scrivo credo che nessuno possa conoscere che cosa accadrà da qui a poco. Le sanzioni che l’America e l’Unione europea stanno imponendo con lo scopo di indebolire alla base i russi,  dovranno dimostrasi effettive e non ritornare come un boomerang verso coloro che le hanno imposte. Occorre anche tenere presente che ci sono altre potenze nel mondo non direttamente coinvolte ma che possono in un qualche modo rendere meno effettive le stesse sanzioni. 

Assistere a tutto questo da un paese confinante come la Polonia permette di vedere la realtà da una diversa prospettiva. Parlando in questi giorni coi polacchi specie di una certa età, su quanto sta avvenendo in questi giorni, si ha la sensazione di parlare con persone che hanno già visto le scene di questo film. Si trovano rabbia e rassegnazione nel vedere bombardamenti e civili innocenti uccisi. Spesso scuotendo la testa si commenta: è sempre stato così da decenni... E’ come uno dei peggiori incubi che all’improvviso ritorna nel cuore della notte.  Alcuni senza mezzi termini con gli occhi lucidi si lasciano scappare frasi del tipo: se la cosa continua i prossimi saremo noi... Altri invece trovano in questo il motivo per mostrare con orgoglio la propria fierezza e mostrare il coraggio di difendere in ogni modo la propria patria. Una storia che si ripete.

I rifugiati che già in grande numero stanno scappando dalla guerra entrando in Polonia, trovano una organizzata accoglienza. Le frontiere infatti sono state aperte e il passaggio è facilitato. I numeri di profughi previsti è alto. Alcune stime parlano che si potranno raggiungere  2 milioni di persone. Si tratta per lo più in questo momento di donne coi bambini. Gli uomini infatti rimangono a combattere. Anche nel nostro comune Lomianki vicino a Varsavia in collaborazione con la parrocchia e la Caritas ci stiamo attivando. In queste ore è in arrivo un pullman di mamme coi bambini. Nostro compito è cercare famiglie che li ospitino. Non è escluso che anche nella nostra casa a Kielpin potremmo ospitare qualcuno. Fra pochi giorni per noi cristiani avrà inizio la quaresima. Chiediamo nella preghiera il dono della pace e come gesto di autentica conversione, costruiamo pace attorno a noi.

 

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