COLOMBIA. La violenza della repressione
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Le proteste antigovernative delle ultime settimane in Colombia sono state represse con enorme violenza dalle forze di polizia locali, arrivando a provocare in totale 59 morti e più di 2.300 feriti. Le prime manifestazioni erano state organizzate a fine aprile per contestare una proposta di riforma fiscale, poi abbandonata. Col passare dei giorni, però, le proteste erano diventate assai più estese e si erano rivolte contro le enormi disuguaglianze nel paese e la povertà
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CANADÁ. Il genocidio dimenticato dei nativi canadesi
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Un orrore tenuto nascosto, sepolto nel silenzio e nell'omertà, una strage perpetuata negli anni a norma di legge, che adesso riaffiora dalla terra, come i resti dei 215 bambini rinvenuti sabato scorso nei pressi della Kamloops Indian Residential School, in Canada.
Para Francesco, nell'Angelus di domenica 6 giugno ha ricordato questo episodio con le seguenti parole: "Seguo con dolore le notizie che giungono dal Canada circa la sconvolgente scoperta dei resti di 215 bambini, alunni della Kamloops Indian Residential School, nella provincia della Columbia Britannica. Mi unisco ai vescovi canadesi e a tutta la Chiesa cattolica in Canada nell’esprimere la mia vicinanza al popolo canadese, traumatizzato dalla scioccante notizia. La triste scoperta, accresce ulteriormente la consapevolezza dei dolori e delle sofferenze del passato. Le autorità politiche e religiose del Canada continuino a collaborare con determinazione per fare luce su quella triste vicenda e a impegnarsi umilmente in un cammino di riconciliazione e guarigione. Questi momenti difficili, rappresentano un forte richiamo per tutti noi, per allontanarci dal modello colonizzatore, e anche dalle colonizzazioni ideologiche di oggi, e camminare fianco a fianco nel dialogo, nel rispetto reciproco e nel riconoscimento dei diritti e dei valori culturali di tutte le figlie e i figli del Canada".
CILE. La deportazione dei migranti del Venezuela
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"Come Vescovi della Chiesa cattolica nel Norte Grande, chiediamo il rispetto dello Stato di diritto che deve governare tutte le azioni degli organismi statali, a maggior ragione quando si tratta di misure che incidono sulla libertà di circolazione delle persone che abitano il territorio nazionale. Una procedura conforme alla legge non è un'opzione in uno Stato democratico come la Repubblica del Cile, indipendentemente dal fatto che le persone coinvolte siano cittadini di altri paesi”.
La richiesta è contenuta nella dichiarazione che i Vescovi della Provincia Ecclesiastica di Antofagasta hanno pubblicato il pomeriggio di sabato 5 giugno 2021, esprimendo “rifiuto e preoccupazione per i diversi episodi di detenzione, deportazione e vessazione che la popolazione migrante del Norte Grande ha subito da parte dall'Amministrazione Statale”.
MESSICO. Il voto dopo una sanguinosa campagna elettorale
Un Paese strategico nelle Americhe come il Messico va alle urne per le elezioni parlamentari e municipali ma, piuttosto che parlare di strategie politiche, i media internazionali devono raccontare di decine di candidati uccisi in pochi mesi. I vescovi lanciano un appello a votare con discernimento