Parlando alla conclusione della XIII Conferenza della Regione Kenya, il Superiore Generale, padre James Lengarin, ha messo in guardia i missionari dal rischio di perdere l'attenzione all'essenziale della vita consacrata vivendo "una vita mediocre" che produce "...superficialità, perdita di entusiasmo, e una serie di altri problemi che condizionano poi le scelte di alcuni missionari".
La Conferenza tenutasi a Sagana, dal 26 febbraio al 1° marzo, ha riunito 46 delegati rappresentanti dei missionari della Consolata che lavorano in Kenya e Uganda con l'obiettivo di pianificare la vita e la missione per i prossimi sei anni.
All'incontro con il Padre Generale hanno partecipato anche il Vice Superiore Generale, padre Michelangelo Piovano e il Consigliere Generale incaricato del Continente Africa, padre Erasto Mgalama.
Nel sollecitare una forte fraternità tra i missionari, il Padre Generale ha osservato che la superficialità e l’individualismo nella vita comunitaria sono spesso il risultato di "una mancanza di chiarezza dei ruoli all'interno della comunità, della scarsa volontà di alcuni dei loro membri di assumere il proprio ruolo con coscienza, responsabilità e servizio”. P. James ha poi aggiunto che “l'entusiasmo per la vita consacrata sta diminuendo e la fedeltà a questo ideale è diventata fragile e difficile da mantenere".
A questo scopo il padre Lengarin ha sottolineato l’importanza che ogni comunità pianifichi insieme, permettendo la viva partecipazione di tutti i suoi membri, con l’obbligo della comunità di chiarire il ruolo, le capacità e i doveri di ciascuno in conformità alle nostre regole di vita.
La Conferenza ha riunito 46 delegati rappresentanti dei missionari della Consolata che lavorano in Kenya e Uganda.
"È essenziale riaffermare lo spirito con cui ciascuno deve incarnare il proprio ruolo: è un servizio per tutti, da svolgere con senso di responsabilità, impegno, preparazione e generosità", ha spiegato aggiungendo che “il superiore locale di ogni comunità dovrebbe creare un clima di fiducia reciproca in cui il ruolo di ciascuno sia rispettato, attuando decisioni attraverso un discernimento comunitario”.
In questo "spirito di famiglia, la comunicazione vera, sincera e fraterna all’interno della comunità locale può contribuire a costruire un forte senso di appartenenza all'Istituto”.
Il Superiore Generale ha anche incoraggiato i missionari a mettere in pratica le norme e la disciplina economica dell'Istituto. "Constatiamo con preoccupazione” ha affermato “alcune prassi economiche in cui aumentano le mancanze contro la povertà, la trasparenza finanziaria e la condivisione fraterna. Facciamo ancora fatica a capire che il tempo delle "vacche grasse" è finito, che l'Europa non ha più la forza di "mantenere l'Istituto… che dobbiamo avere il coraggio di lavorare per sostenere le nostre comunità e la nostra missione".
Infine, ha esortato i missionari ad avere sempre a cuore le persone. "Siamo uomini consacrati e come tali siamo uomini con dei limiti ma dobbiamo andare oltre l'ordinario per promuovere l’essere umano nella nostra società"
La XIII Conferenza della Regione Kenya, nel suo evolversi, ha cercato di integrare le decisioni del XIV Capitolo Generale che si è svolto a Roma nel 2023 e le indicazioni dell’Assemblea Continentale dell’Africa tenutesi in Tanzania nel mese di dicembre 2023.
Attualmente lavorano nel Kenya e Uganda 125 missionari della Consolata nelle circoscrizioni Ecclesiastiche di Embu, Isiolo, Jinja, Kakamega, Kampala, Kasaana Luwero, Kisumu, Lugazi, Malindi, Maralal, Marsabit, Meru, Mombasa, Murang’a, Nairobi, Nyahururu e Nyeri. Nella Regione studiano 32 seminaristi e 9 novizi.
I missionari della Consolata originari dal Kenya sono 260 (196 sacerdoti, 9 fratelli, 5 diaconi, 3 vescovi, 40 studenti e 7 novizi). Quelli provenienti dall'Uganda sono 39 (20 sacerdoti, 1 diacono, 15 studenti e 3 novizi).
* Lourine Oluoch è giornalista presso la rivista The Seed.