L'aereo dei Missionari della Consolata a Boa Vista

L'aereo dei Missionari della Consolata a Boa Vista Tutte le foto Archivio IMC

Una piccolissima pagina di aviazione l'hanno avuta anche i Missionari della Consolata nella regione amazzonica di Roraima: una pagina durata non molto più di due anni, resa difficoltosa dalle guerre commerciali delle imprese fabbricanti e, ancor di più, dall’intricata vicenda politica e militare dell’espansione e dagli interessi economici e minerari delle autorità dello stato brasiliano negli incontaminati territori amazzonici popolati da gruppi indigeni visti come ostili alla modernizzazione e allo sviluppo del paese... e quindi da convincere o da eliminare. 

L’aereo Dornier Stol era arrivato a Boa Vista nei primi mesi del 1967. Il padre Calleri insistette perché a pilotare il velivolo nel viaggio di inaugurazione fosse lo stesso governatore, convinto che la gratitudine di quest'ultimo sarebbe tornata utile ai grandi progetti che il padre aveva per le popolazioni indigene. Senza rendersene conto, Calleri stava accelerando l'impatto con gli enormi squali che da qualche anno nuotavano nel mare verde della foresta amazzonica. L'aereo arrivò a Boa Vista, dopo quasi sei mesi di fermo all'aeroporto di San Paolo. 

Quell'anno –scrive il padre Sabatini nelle sue memorie– non eravamo in grado di capire perché il mezzo fosse rimasto così tanto tempo all'aeroporto senza potersi muovere, anche se avevamo già il sospetto che ci fosse lo zampino delle industrie americane. La statunitense Cessna infatti stava perdendo terreno sul mercato brasiliano e la tedesca Dornier ci aveva venduto un aereo a prezzo di favore perché voleva affermarsi in Amazzonia. Insieme a noi, infatti, anche i Servi di Maria e il governo di Rio Grande do Sul avevano comprato dei Dornier e altre congregazioni ne stavano valutando l'acquisto. Alla fine però non se ne fece nulla e gli agenti della Dornier tornarono in Germania senza aver raggiunto nessun accordo: il nostro rimase uno dei pochissimi Dornier Stol nella zona, con tutte le difficoltà legate alla manutenzione che questo fatto significava.

In quegli anni la politica di espansione delle vie commerciali e strategiche dello stato Brasiliano nelle immensità della selva amazzonica continuava a pieno regime: Con l'avanzare delle opere di disboscamento per la Br-174, gli operai brasiliani dell'ingegnere Altamiro Verissimo Da Silveira si trovarono di fronte ai temutissimi guerrieri waimiri atroari e a una grave decisione: convincere gli indios a lasciar proseguire i lavori o aspettare che i militari li massacrassero dal primo all'ultimo. Di sospendere tutto non se ne parlava nemmeno. 

Il ministro dei Trasporti, il colonnello David Andreazza, e quello degli Interni, il generale Alfonso Augusto de Albuquerque Lima, infatti, non dovevano più confrontarsi solo con l'opinione pubblica brasiliana, ma anche con gli ambasciatori dei Paesi occidentali, che erano rimasti sconvolti di fronte a un enorme scandalo dovuto alla pubblicazione del cosiddetto rapporto Figueiredo. Un errore di calcolo, una falla nella censura, o un colpo di sfortuna aveva messo in crisi la dittatura: a partire dal 1967, infatti, il procuratore generale della Repubblica brasiliana, Jader Figueiredo, aveva reso pubblica un poco alla volta la sua indagine sui problemi di corruzione del Serviço de Proteção ao indio (Spi), che metteva in luce i gravi massacri perpetrati dai bianchi ai danni degli indios. In breve, nei primi mesi del 1968, lo scandalo finì per rimbalzare da un giornale all'altro e fu sbattuto sulle prime pagine del francese Le Monde, dell'inglese Sunday Times, dell'americano New York Times e del tedesco Der Spiegel, solo per citare i più importanti.

I funzionari del Serviço de Proteção ao indio avevano falsificato relazioni, documenti e censimenti; si erano macchiati di orribili omicidi, di stupri e di torture medioevali; erano arrivati a contagiare deliberatamente alcune popolazioni indigene, regalando vestiti o giocattoli contaminati con il vaiolo e la tubercolosi, colpendo perfino i bambini; avevano distribuito cibo avvelenato con l'arsenico, diffuso il morbillo, la varicella e altre malattie contro le quali gli indios non avevano difese immunitarie.

L'esecutivo del generale Arthur da Costa e Silva fu investito dall'esplosione della bomba Figueiredo mentre il dittatore, come suo solito, stava provando un nuovo cavallo da corsa nella sua casa di campagna. Il ministro degli Interni, Albuquerque Lima, però, non si perse d'animo e, anzi, riuscì a rimettere in gioco la maggior parte delle pedine spazzate via dalla bufera: minacciò i giudici e i giornalisti, procedette a diversi rimpasti amministrativi, fece sparire gran parte dei documenti compromettenti, e riuscì ad evitare l'effetto domino degli arresti di massa. Era finalmente tutto pronto per liquidare lo Spi e dare alla luce la Fundação Nacional do indio (Funai), il nuovo organismo governativo che aveva lo scopo, almeno ufficialmente, di tutelare gli interessi delle popolazioni indigene. 

Per dimostrare la buona volontà del governo la presidenza fu assegnata al caporedattore del diffusissimo quotidiano O Globo, José de Queiroz Campos, e la direzione amministrativa al vecchio direttore dello Spi, l'antropologo José Maria da Gama Malcher, la cui competenza era indiscussa. Il progetto del parco dello Xingu fu completato, fu dato il via alla creazione di tre altri grandi parchi e fu convocato un simposio con le missioni religiose, cattoliche e protestanti, per esplorare le potenzialità di collaborazione tra gli enti governativi e quelli religiosi. Quello che i missionari non avevano compreso e che, forse, non avevano capito nemmeno Queiroz Campos e de Gama Malcher era che il travaso di personale dallo Spi alla Funai non era un fatto marginale. Al contrario. La nuova Funai era l'erede diretto dello Spi, e gran parte dei militari che la gestivano avevano gli stessi scopi del maggiore Neves: togliere le terre agli indios per iniziare uno sfruttamento industriale sistematico delle aree amazzoniche di interesse minerario.

Il primo a prendere contatto con Queiroz Campos fu padre Giovanni Calleri che non poteva rimanere insensibile di fronte al massacro di quegli indios che aveva iniziato ad amare e, all'insaputa di tutti noi, tenne un carteggio con Queiroz Campos, offrendosi di intraprendere personalmente una missione di pacificazione dei waimiri atroari, per evitare, come aveva letto su diversi articoli di giornale, che la costruzione della Br-174 portasse a uno scontro sanguinoso tra gli indios e i militari brasiliani.

20230419NOaviazioneMiss3

Quando era ormai più che probabile che sarebbe stato Calleri a condurre la missione di pacificazione dei waimiri atroari, il tetto dell'hangar si sganciò dai supporti e fracassò il muso del Dornier Stol, danneggiandolo gravemente. All'inizio la colpa fu data a padre Giuseppe Rubatto, che aveva coordinato la costruzione dell’hanger in prima persona per risparmiare sul progetto. Quell'aereo, che sarebbe stato utilissimo per dare appoggio logistico alla missione di Calleri, alla luce delle informazioni raccolte in seguito, sembra essere stato sabotato: fratel Pietro Augusto Menegon non trovò i giunti metallici che sostenevano la campata e i pezzi di ricambio che ordinammo per rimettere in sesto l'aereo prima della partenza di Calleri furono incomprensibilmente bloccati alla dogana per molto tempo, insieme a due radio che avevamo ordinato proprio per le esplorazioni nella foresta.

La spedizione di Calleri, composta da 8 persone, fu massacrata in circostante non ancora del tutto chiarite il 31 ottobre del 1968.

 

Gli ultimi articoli

Il cardinale Marengo: «Il grazie per una vita semplice»

26-07-2024 Missione Oggi

Il cardinale Marengo: «Il grazie per una vita semplice»

Il porporato, della congregazione dei Missionari della Consolata, ragiona sugli aspetti positivi e di gratitudine suscitati dall’esperienza missionaria. «Si vede...

Marocco. Momento di Vita a Oujda

26-07-2024 Missione Oggi

Marocco. Momento di Vita a Oujda

Momento di vita" è questa la ricchezzapartire, starci e veder la bellezzadi volti, di sguardi e di sorrisi, di vite...

Giuseppe Allamano Formatore

25-07-2024 Allamano sarà Santo

Giuseppe Allamano Formatore

Benvenuti a questo video dedicato a Giuseppe Allamano, una figura straordinaria nel campo della formazione. Oggi abbiamo il privilegio di...

XVII Domenica del TO / B - “C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci”

24-07-2024 Domenica Missionaria

XVII Domenica del TO / B - “C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci”

IV Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani 2 Re 4,42-44; Sal 144; Ef 4,1-6; Gv 6,1-15 Nella preghiera della colletta chiediamo...

La piaga del lavoro minorile in Myanmar

24-07-2024 Notizie

La piaga del lavoro minorile in Myanmar

Nella tormentata Nazione del Myanmar, attraversata da un conflitto civile da oltre tre anni, si registra un'esplosione del fenomeno del...

Brasile: la violenza contro i popoli indigeni

24-07-2024 Notizie

Brasile: la violenza contro i popoli indigeni

“Assumere la causa indigena come causa della Chiesa”. Il Consiglio Indigenista Missionario (Cimi) ha presentato, lunedì 22 luglio, presso la sede...

Portogallo: LMC celebrano il loro giubileo d'argento

24-07-2024 Missione Oggi

Portogallo: LMC celebrano il loro giubileo d'argento

I Laici Missionari della Consolata (LMC) del Portogallo si sono radunati questa domenica, 21 luglio, per celebrare il loro 25°...

Significato della canonizzazione del Beato Allamano nel mese di ottobre

22-07-2024 Allamano sarà Santo

Significato della canonizzazione del Beato Allamano nel mese di ottobre

Il 01 luglio 2024, il Santo Padre, Papa Francesco, ha annunciato la data prevista per la canonizzazione del Beato Giuseppe...

IV Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani

22-07-2024 Notizie

IV Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani

“Nella vecchiaia non abbandonarmi” (cfr. Sal 71,9) La Chiesa celebra, domenica 28 luglio 2024, la IV Giornata Mondiale dei Nonni e...

Articoli correlati

onlus

onlus