Il sogno di un bambino della Costa d’Avorio si è tramutato in una tragedia. È morto assiderato in un carrello di un aereo dove si era nascosto per raggiungere la Francia. Intervista con Roberto Zuccolini, portavoce della Comunità di Sant’Egidio
L’Europa è lontana ma un aereo può volare oltre la miseria, le bidonvilles, il deserto e il Mar Mediterraneo. Un aereo può regalare un futuro che in patria sembra non essere assicurato. Sono probabilmente questi i pensieri che si sono affollati nella mente del bambino della Costa d’Avorio di circa dieci anni, arrivato all’aeroporto internazionale di Abidjian per cercare “un ponte” per l’Europa. Forse, in base alle prime ricostruzioni, è la complicità di qualcuno che gli permette di superare i controlli aeroportuali. Vestito con abiti leggeri, si avvicina ad un Boeing 777 dell’Air France in partenza per Parigi. Si rannicchia nel carrello del velivolo. È uno spazio angusto, né riscaldato né pressurizzato. Poi rullano i motori e l’aereo decolla.