L'irruzione della polizia nel monastero delle suore francescane di Langenlois (distretto di Krems, Bassa Austria) per prelevare un richiedente asilo afgano di 22 anni, accende i riflettori sul KirchenAsyl, "cioè l'asilo della Chiesa" per i profughi nel limbo della burocrazia. Secondo il Coordinamento ecumenico del KirchenAsyl, al 28 ottobre 2019 si conoscono 441 santuari attivi con almeno 703 persone, di cui circa 155 sono bambini
Un’operazione notturna della polizia austriaca, nella notte tra l’8 ed il 9 dicembre scorso ha suscitato grande indignazione e sconcerto non solo in Austria: fatta irruzione nel monastero delle suore francescane di Langenlois (distretto di Krems, Bassa Austria), gli agenti sono penetrati nella zona claustrale e tra le proteste vibranti delle suore hanno arrestato Ziaulrahman Zaland, 22enne richiedente asilo afghano. Era ospitato dalle suore nel regime di santuario d’Asilo, il KirchenAsyl, cioè l’offerta di alloggio a richiedenti asilo che abbiano visto la loro domanda respinta. Zaland si trova a Langenlois dall’agosto 2015 ed è uno studente della Scuola francescana di professioni sociali dal 2017, con la previsione di diplomarsi nel giugno 2020. Nel caso del profugo afghano è stato chiesto direttamente l’intervento del presidente federale della Repubblica austriaca, Alexander Van der Bellen. La protesta ha sortito effetti positivi per Zaland, che, rimesso in libertà...