Musulmani e cristiani ricordano suor Ruth Pfau, ‘icona splendente’

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Non si spegne il cordoglio ed il ricordo vivo della dott.sa Ruth Pfau, suora della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria morta lo scorso 10 agosto. La suora ha speso la sua vita al servizio dei lebbrosi ed è stata definita “La Madre Teresa del Pakistan”. Fra coloro che la ricordano vi sono anche personalità musulmane.

Kakkazai Aamir, scrittore e ricercatore musulmano, dichiara ad AsiaNews: “Noi pakistani ricorderemo suor Ruth come un simbolo di abnegazione e un faro di speranza per i malati di lebbra. I suoi servizi non verranno mai dimenticati. Dopo la morte di Edhi [Abdul Sattar Edhi, noto filantropo pakistano il cui impegno è stato ispirato da Madre Teresa ndr], alcuni radicali religiosi musulmani affermavano che egli sarebbe andato all'inferno. Commossa, la dott.sa Pfau rispondeva: ‘Noi non serviamo l'umanità per qualche ricompensa o il paradiso, ma lavoriamo per alleviare i problemi del nostro popolo. Lavoriamo per rimediare alle malattie dell'umanità’. Inoltre, la suora era solita ripetere: ‘Prego Dio affinché, dopo la mia morte, tenga per me un posto accanto ad Edhi’. Sono sicuro che sia quest’ultimo che la dott.sa Ruth non hanno bisogno delle nostre preghiere per il perdono di Dio. Ma sì, noi dobbiamo pregare per guadagnarci un posticino con loro”.

Hamza Arshad, educatore musulmano laico, afferma: “Ruth Pfau ha dimostrato di essere un angelo di misericordia per il Pakistan, dove i governi tendono ad ignorare i programmi per la sanità pubblica. La dott.sa Ruth ha curato i pazienti di lebbra, che erano respinti e detestati. Ha combattuto una vera battaglia contro questa maledizione e l’ha quasi sconfitta. Nel 1996, il Pakistan è stato il primo Paese della regione ad aver messo sotto controllo la lebbra. Nella sua battaglia, la dott.sa non è stata affatto aiutata, soprattutto dai funzionari pubblici. Tuttavia, aveva il sostegno della gente. Non ha mai pensato che fossero necessari i riflettori dei media per dare visibilità e sostegno economico ai suoi servizi, come molti altri cosiddetti ‘lavoratori sociali’ sono soliti fare. Ora che ci ha lasciati per la sua casa eterna, preghiamo per la sua anima. Posso immaginarla, in Paradiso, seduta accanto alla Santa Maria, mentre Le racconta il suo impegno per i miseri e di come abbia ravvivato il Tocco Guaritore con la sua dedizione e lotta. Posso sentire gli angeli di Dio cantare in sua lode, mentre le anime benedette riversano fiori su di lei, offrendo i loro doni. Credo che continuerà a pensare ai malati e ai suoi pazienti, che sono stati privati ​​di una madre santa”.

Inam Rana, avvocato e direttore del quotidiano online Mukaalma (Dialogo), afferma: “Persone come la dott.sa Pfau sacrificano il loro oggi per il domani degli altri. Lei è ancor più rispettabile perché non si è sacrificata per il suo Paese, ma per uno straniero. Suor Ruth è una degli ultimi barlumi del sistema missionario cristiano, che ha prodotto grandi personalità che amavano Dio attraverso le Sue creature e servivano Dio servendo l'umanità, a prescindere dalla religione. Era e rimarrà un simbolo dell'amore, dell'umanità e del sacrificio. L'amore e la cura che ha mostrato ai malati di lebbra non era solo molto importante e necessario, ma anche rivoluzionario. Soprattutto in una società come il Pakistan, dove i lebbrosi sono considerati condannati e destinati morire soli. La dott.sa Pfau ha dimostrato che la ‘maledizione di Dio’ può essere vinta”.

Anche la Chiesa cattolica pakistana, per mezzo della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza episcopale, ricorda l’impegno della missionaria. In un comunicato stampa congiunto, il presidente della Commissione mons. Joseph Arshad, il direttore nazionale p. Emmanuel Yousaf Mani e Cecil Shane Chaudhry, direttrice esecutiva, affermano: “La dtt.sa Pfau sarà sempre ricordata come eroe nazionale, una leggenda i cui servizi per l'umanità non erano nient'altro che una pura manifestazione dell'amore divino di Dio. Il vuoto creato dalla sua scomparsa non potrà mai essere colmato”. La Commissione esprime inoltre apprezzamento per la decisione del Primo ministro del Pakistan, Shahid Khaqan Abbasi, di disporre per la suora i funerali di Stato. La cerimonia funebre si terrà il prossimo 19 agosto presso la cattedrale di San Patrizio e la salma sarà sepolta nel cimitero cristiano di Gora Qabristan, a Karachi. La Commissione ha infine invitato la nazione e il governo a fornire alla sua fondazione tutta l'assistenza e il sostegno necessari.

“La Dott. Ruth Pfau ha dato speranza a molte persone e ha dimostrato, attraverso il suo memorabile lavoro, che servire l'umanità non ha confini”, racconta Rojar Noor Alam, di Caritas Pakistan. “Siamo orgogliosi dei suoi servizi per questa nazione e di sicuro rimarrà nei nostri cuori come un'icona splendente per le generazioni che verranno. Lei è un punto di riferimento per i nostri giovani. È un modello per tutti coloro che credono nell'umanità!”.

Last modified on Thursday, 17 August 2017 09:13

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