Appello del Papa a “tenere accesa la fiamma del dialogo e dell’autocontrollo e di scongiurare l'ombra dell'inimicizia”, mentre “in tante parti del mondo si sente la terribile aria di distruzioni. La guerra porta solo morte e distruzione”. Parole rivolte, dopo la recita dell’Angelus, “a tutte le parti in causa”, senza nominare Stati Uniti e Iran ai quali, evidentemente, il suo pensiero è stato rivolto. Già ieri, peraltro, in un tweet Francesco aveva detto: “Dobbiamo credere che l’altro ha il nostro stesso bisogno di pace. Non si ottiene la pace se non la si spera. Chiediamo al Signore il dono della pace!”.
In precedenza, alle 40mila persone presenti in piazza san Pietro per la recita dell’Angelus, Francesco aveva parlato del significato del Natale, sottolineando che con la sua nascita di Gesù ha voluto “introdurci nella sua relazione filiale con il Padre”, renderci capaci di diventare santi nell’amore, in risposta alla sua chiamata. La “una piena consapevolezza del significato della nascita di Gesù”, alla luce delle letture bibliche è stata l’argomento del quale papa Francesco ha parlato.