Nel paese dei desaparecidos.

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 Sono oltre 30 mila le persone scomparse in Messico nell’ultimo decennio. Ogni tanto qualcuna riappare senza vita, come il sacerdote Flores Hernández.

Miguel Gerardo Flores Hernández, sacerdote missionario della Sagrada Familia che svolgeva le sue attività apostoliche nello Stato messicano di Michoacán, è scomparso il 18 agosto. Una settimana dopo, senza avere alcuna traccia di dove si trovasse, la Chiesa dell’Arcidiocesi di Morelia ha espresso la sua “preoccupazione” chiedendo preghiere per l’apparizione ed il benessere del ministro; tuttavia, il caso di padre Flores Hernández è solo uno tra i tanti nella drammatica situazione del Paese che vede migliaia di persone scomparse, senza che si sappia nulla di loro…

Nell’aprile 2017, la Commissione Nazionale dei Diritti Umani (CNDH) ha presentato la Relazione Speciale sulla Scomparsa di Persone e delle Fosse Clandestine in Messico. L’ampio documento, frutto di 102 proposte per l’attenzione integrale al problema della scomparsa di persone, fu indirizzato a vari segretari della Pubblica Amministrazione Federale, nonché ai detentori di altri Poteri nell’ambito dell’Unione, governatori degli Stati, varie autorità di diversi livelli di governo e a procuratori generali e statali, e indica le cifre allarmanti delle sparizioni dal 2009 al 2017.

Secondo il Registro Nazionale dei Dati delle Persone Disperse o Scomparse (RNPED), non si conosce il luogo in cui si trovano circa 30.000 individui: “28.937 nella giurisdizione comunale e 966 nella giurisdizione federale, con l’82,71% dei casi concentrati in 11 stati, e nell’ultimo decennio c’è stato un aumento nel numero di persone scomparse”. Per la CNDH è preoccupante “l’aumento delle scoperte di fosse clandestine e il numero di cadaveri e/o resti umani da esse riesumati, derivati dalla violenza causata dal crimine organizzato”.

Perché si è raggiunto questo livello? Gli organismi e i difensori dei diritti umani concordano sul fatto che il fattore di decomposizione risiede nell’impunità e nella corruzione; tuttavia, un altro elemento sembra determinare questa grave condizione. Lo stesso rapporto della CNDH è brusco: “la mancanza di una giustizia pronta e rapida che, lontano dal produrre inchieste efficaci e sostenibili per la localizzazione delle vittime e l’esercizio di azioni penali contro i responsabili, nella maggior parte dei casi lascia abbandonati coloro che vengono rapiti e le loro famiglie…”.

La situazione dei famigliari degli scomparsi sembra, quindi, trovarsi in un vicolo cieco in questo paese dove già ricorrono ad agenzie e organismi internazionali per ottenere ciò che qui è stato loro negato. La pressione ha avuto una valvola di sfogo quando nei forum di ascolto per delineare la pacificazione del paese e la riconciliazione nazionale del prossimo governo 2018-2024, le vittime hanno esposto i loro reclami esibendo il dramma e il dolore, chiedendo giustizia e ricerca della verità. Per anni, la loro voce e la loro lotta sono state messe a tacere e ignorate dalla mancanza di impegno, promesse frustrate e mancanza di risultati definitivi, mentre le dispute tra cartelli e gruppi criminali riguardano grandi settori che colpiscono in particolare la popolazione giovane. Secondo il Registro Nazionale dei Dati delle Persone Disperse o Scomparse, ci sono circa 17 mila persone sotto i 29 anni scomparse o disperse.

Per affrontare questa situazione, è stata proposta l’integrazione delle Commissioni della Verità che cerca di fornire elementi per sapere dove sono tutte le persone scomparse e, soprattutto, per sapere chi è il responsabile di queste azioni oltraggiose; tuttavia, qualsiasi forum d’ascolto o commissione creata per questi scopi non sarà veramente efficace se le prossime autorità eluderanno l’applicazione di misure reali e massicce per porre fine all’impunità mentre stanno portando avanti le riforme per modernizzare i corpi di polizia, le autorità ministeriali e il raggiungimento di una giustizia a cui tutti abbiamo diritto. Pertanto, è necessario attuare un profondo cambio di mentalità per abbattere il sistema corrotto e decadente.

Per risolvere le sparizioni, l’Episcopato messicano ha affermato che non sono sufficienti le buone intenzioni. I vescovi dicono “che l’incertezza che accompagna le famiglie non scomparirà dalle loro vite fino a quando non ubicheranno gli scomparsi… E quelli che stanno vivendo questa esperienza, si aspettano una dichiarazione che li accompagnerà nella loro indignazione”.

***

Nel momento in cui questo articolo editoriale veniva stampato, il Centro Cattolico Multimediale ha appreso la notizia del ritrovamento del corpo senza vita del sacerdote scomparso. Esprimiamo la nostra profonda indignazione e ci uniamo alla preghiera della Chiesa dello Stato di Michoacán per vedere la fine della “grave situazione di violenza nei nostri popoli.” Riposa in pace, Miguel Gerardo Flores Hernández, presbitero (1970-2018).

*Osservatorio sulla situazione dei diritti umani creato dalla Chiesa di Città del Messico

Traduzione dallo spagnolo di Elisabetta Fauda

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