MAROCCO, nasce centro per sviluppare la coltivazione dell’argan
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Il ministro dell’Agricoltura del Marocco Mohammed Sadiki, ha avviato i lavori di costruzione del Centro nazionale Argan. Con un costo totale di 35 milioni di dirham (3,5 milioni di dollari), il progetto durerà per un periodo di dieci mesi e sarà implementato dall’Agenzia nazionale per lo sviluppo delle oasi e delle zone di Argan.
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ETIOPIA, spighe generose
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La raccolta del teff sull’acrocoro etiopico. Il teff è un cereale antico, coltivato dall’uomo da oltre seimila anni, che costituisce la base dell’alimentazione di milioni di etiopi ed eritrei. Viene coltivato fra i 1.800 e i 2.400 metri di altitudine. Le sue spighe, resistenti alla siccità, hanno semi piccolissimi da cui si ottiene la farina integrale per preparare la njera, una sorta di grande crêpe spugnosa che vanta eccellenti proprietà nutrizionali.
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Le DONNE AFRICANE si fanno strada nel mercato agricolo grazie al digitale
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L’agricoltura in Africa è (anche) una questione femminile. Circa il 70 per cento del cibo del continente è prodotto dalle donne, le quali costituiscono quasi la metà della forza lavoro impiegata in ambito agricolo, settore al centro di molte economie dell’Africa. Nonostante ciò, le donne del continente non riescono ancora ad essere in proporzione delle leader dell’agrobusinness. Il divario con gli uomini può essere colmato dall’acquisizione di maggiori competenze tecnologiche e digitali, che potrebbero portare ad una svolta.
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Makaziwe MANDELA, “l’Africa ha qualcosa da offrire”
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“Viviamo in un mondo in cui le differenze vengono imposte alla gente. Un mondo in cui l’Africa viene guardata dall’alto. In cui l’Africa viene chiamata il continente ‘nero’ (…) Ma noi non siamo nemmeno neri, la nostra pelle è di un bellissimo color marrone. Troviamo in realtà tanta bellezza e tanti talenti in Africa”. Makaziwe Mandela, figlia di Nelson Mandela, leader antiapartheid e primo presidente Sudafricano dopo la fine della segregazione razziale, continua a tramandare la lotta per un mondo più equo e più giusto, soprattutto nei confronti delle discriminazioni razziali.
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ZAMBIA. Un pasticcere italiano in una baraccopoli di Lusaka
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RUSSIA. Putin tra sogni e realtà
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Oltre alle terre da riconquistare, nel sogno di Putin conta molto anche il mito zarista da ricostruire. Proprio 104 anni fa, il 17 luglio 1918, venivano assassinati a Ekaterinburg Nicola II, l’ultimo zar di Russia, con la moglie e i cinque figli. Nel 2000 la Chiesa Ortodossa li ha canonizzati come “martiri della passione” e nel luogo dove furono uccisi fu costruita una chiesa nota come la “Cattedrale sul sangue”, consacrata nel 2003 alla presenza del presidente russo. Quel presidente era, manco a dirlo, Vladimir Putin.
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RUSSIA. Ritorno all'Urss
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I lunghi mesi della guerra putiniana stanno cambiando velocemente la percezione del tempo, riportando gli orologi indietro di diversi decenni. La Russia ha invocato le glorie di Stalin e rievocato i sogni dei secoli precedenti, ma di fatto sta tornando ad indossare il più grigio vestito della sua storia, quello della stagnazione brezneviana, un ventennio (1964-1985) che sembrava eterno, ma senza futuro.
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IRAQ. Un centro per il dialogo interreligioso
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Il governo del governatorato di Dhi Qar, nel sud dell’Iraq, ha avviato l’opera di costruzione di un centro per il dialogo interreligioso, che comprende luoghi di culto per le fedi islamica, cristiana, ebraica e per i sabei che sorgerà nei pressi dell’antica città di Ur, fra le più importanti aree archeologiche del Paese e legata alla figura di Abramo, il padre delle tre grandi religioni monoteiste.
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