IMPARIAMO A PREGARE DAL VANGELO

Pubblicato in Preghiera missionaria

PMvang

Dal Vangelo secondo Marco cap. 10

17Mentre andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». 18Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. 19Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre». 20Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». 21Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». 22Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.


A voi la mossa!

La più grande paura della morte consiste nel fatto che noi abbiamo paura della vita. E in tal caso perdiamo tantissimo di quello che potrebbe dare un senso alla vita così che, alla fine, di fronte alla morte, si scatena l’angoscia più tremenda, perché la morte viene a delimitare un’esistenza che è rimasta vuota. La situazione è simile a colui che deve fare un bilancio e alla fine dovrebbe sottoscrivere la propria bancarotta. Viceversa più si osa la vita nella fiducia meno si ha motivo di temere la morte. 
Questo si può vedere sul Golgota, nel fatto che Gesù accetta la morte senza rinnegare neanche un filo della sua verità, e alla fine aderisce al suo Dio, che ancora una volta non è una garanzia per ciò che è stato, ma in cui tuttavia egli confida.
Cerco di rendere più concreto quanto appena affermato. Una madre si lamentava che la figlia era diventata tossicodipendente, e dopo molte ore di confronto ha capito per la prima volta che la tossicodipendenza della figlia dipendeva dal fatto che lei stessa, la madre, si era impedita di vivere. Questo per capire che questa donna voleva fare tutto per bene e alla fine ha rovinato la figlia, solo perché lei stessa, la madre non ha mai osato vivere cercando la sua felicità. Invece si è attaccata alla figlia come ci si afferra ad un fuscello quando si sta per affogare e l’ha quindi tirata proprio in quell’abisso dal quale lei si voleva salvare.
Nel brano del vangelo di Marco che abbiamo appena ascoltato e pregato ritroviamo queste dinamiche. Questo tale corre incontro a Gesù e gli pone una domanda formalmente corretta; possiamo anche dire contenutisticamente alta: c’è forse qualcosa di più grande della vita eterna? Eppure dietro questo rivestimento religioso e saggio, vi è il tentativo di uscire da quella che è la vera via della vita che è la fiducia. Cosa devo fare… È come se dicesse: come posso garantirmi. Intendiamoci si può vivere anche così. Sono molte le persone che cercano continuamente serenità e pace dietro a questo essersi garantiti qualcosa. Per chi è più materiale la via che dà tranquillità è l’avere molti beni. Essi, infatti, mi possono rassicurare nei confronti degli imprevisti del futuro. Per chi è più intellettuale, è garantirsi un’autostima che permetta di sentirsi a proprio agio con se stessi e in mezzo agli altri. Per chi è religioso, è garantirsi di essere tra i giusti avendo fatto tutto quello che la legge richiede. 
In forme diverse, alcune più nobili altre più basse, si cerca però la stessa cosa: sottrarre la propria esistenza all’unica via che può introdurre alla vita: la fiducia.
Quando ci si fida si vive il mistero Pasquale. La fiducia è quella morte che Gesù ci ha mostrato essere il passaggio obbligato per la vera vita. L’unica vita che possa essere chiamata con questo nome è quella dei risorti, è quella di chi è passato attraverso il mistero pasquale con la fiducia. 
Gesù ha cercato di far comprendere a questo “tale” che non è tanto il sentirsi a posto, in regola, che permette di vivere, ma piuttosto il rischiare la propria vita nella sequela di chi con la sua promessa richiede la tua fiducia. In Gesù tutta la sua esistenza è promessa e, non una promessa qualunque, ma una promessa credibile. “Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse”. Che amore grande è quello di Gesù, il più grande! Egli non si accontenta di consigliare a questa persona una vita tranquilla e onesta ma gli propone la via della fiducia. Lasciare i propri beni e seguirlo non è altro che un sinonimo esistenziale del “abbi fiducia” e affronta la tua vita con più coraggio. “Seguimi”, cioè mettiti in cammino. A te che cercavi una sicurezza che ti permettesse di sedere tranquillo io dico alzati e seguimi. Il cuore della vita è tutto qui! 
La preghiera è vera, nella misura in cui ci permette di riconoscere le nostre paure che ci condizionano, paralizzano (anche in una vita formalmente molto virtuosa) e le avvolge con quel “Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò”. Questo sguardo di amore è necessario perché possiamo avere la possibilità di rischiare la fiducia. Poi il fatto di farlo o meno non è mai scontato. Questo “tale”, ad esempio, non lo ha fatto. 
A voi la mossa!

Sac. Carlo Sacchetti




Pedro Salinas

No, non posso credere
che tu sei per me,
se ti avvicini, mi raggiungi 
e mi dici: «Ti amo».
Amare, tu? Tu, bellezza 
che vivi al di sopra,
come aprile o stella,
del gran destino di amare,
nell’immensa altezza 
dove non si risponde?
Sorride forse a me il sole,
o la notte, o l’onda?
Ruota per me il mondo
giocandosi stagioni,
arance, foglie secche?
Non sorridono, non ruotano
per me, per altri.
Bellezze sufficienti,
recluse, non amano nulla,
implacabili, nella loro altezza.
Con noncuranza,
sorgono, si colorano, fuggono,
lasciandosi indietro
tormentati drappelli
di aneliti e parole.
Si lasciano amare, sì,
ma non rispondono mai
amando.
Fiorire, sfiorire,
onde, erbe, mattine:
pascoli per agnelli,
giochi di bimbi e
silenzi assoluti.
Ma per nessuno amore.
Noi sì, invece, amiamo,
noi amanti.



La preghiera del cuore


Sai che cos'è? Vuoi sperimentarla?
Chi la scopre, sperimenta una strada di preghiera che trasforma la vita.
Prima di tutto riconosci che la preghiera è dono e che hai sempre bisogno di imparare a pregare. Ti sei già posto con realismo il problema?
Quando preghi se sei sincero, ti accorgi che è più il tempo che passi nelle distrazioni, del tempo che stai con il Signore. Se sei sincero, capirai che la tua preghiera è parolaia, e non ti mette a contatto con Dio. Se sei sincero, capirai che c'è tanta poca preghiera nella tua preghiera. Certi rosari che la gente recita sono mucchi di foglie secche. Prova un po' dopo un rosario a farti la domanda: ma ho parlato con la Madonna? Che cosa le ho detto?
Ti sei già accorto? Hai già notato che quando preghi sei abituato a dare consigli a Dio, sei abituato a imporre la tua volontà a Dio e sei abituato a chiedere, chiedere, chiedere, sempre chiedere.
Dire basta!
E' urgente dire basta! E' urgente interrogarti: "ma io so pregare?" Se è parlare con Dio ed è ascoltare Dio, dopo la preghiera dovrei avere la sensazione di aver parlato con Lui, di aver comunicato con Lui. S. Agostino ha detto:
"Come può Dio ascoltarti se quando hai pregato non sai cosa gli hai detto?"
Ecco ora una domanda chiave, una domanda inquietante. Da tanti anni preghi, ma che cosa è cambiato nella tua vita?
La tua preghiera, sin qui, che cosa ti ha dato? Li conosci i tuoi difetti? Lavori intorno ai tuoi difetti? E' migliorata la tua vita spirituale? Sei cresciuto?
Se la preghiera è separata dalla vita è la prova che è una preghiera da poco, forse non è neppure preghiera, forse devi ricominciare tutto da capo…
Prova a farti alcune domande essenziali:
- Che cos'è pregare?
- Qual è l'anima della preghiera?
- Cosa posso fare per cominciare a pregare veramente?
Devi cioè introdurti nella preghiera vera, che noi chiamiamo preghiera del cuore.
Non pensare a niente di sentimentale, la preghiera del cuore è un cammino spirituale serio, ma che ti aprirà le porte della vita spirituale profonda, se tu avrai l'umiltà e il desiderio concreto di imparare...
La preghiera del cuore si potrebbe anche chiamare: preghiera di silenzio o preghiera contemplativa.
Ma insomma, cos'è la preghiera del cuore?
Per rispondere in modo adeguato vorrei spiegarti prima qual è la vetta della preghiera del cuore, ma naturalmente per arrivare alla vetta bisogna prendere delle abitudini nuove nella preghiera.
La vetta
Dunque la vetta della preghiera del cuore è la preghiera sanguinante del Getzemani:
"Padre, non la mia, ma la tua volontà sia fatta"
Crediamo che non ci sia una pre­ghiera più grande di questa.
Ma per arrivare alla vetta bisogna camminare decisi nella preghiera del cuore e prendere abitudini nuove.
Abituati ogni giorno a dedicarvi un quarto d'ora (faresti bene a controllare il tempo con l'orologio) e impegnati:
- a rilassarti, sta seduto o sta in ginocchio, ma ben rilassato
- chiudi gli occhi
- concentra il tuo pensiero sulla presenza di Dio in te. Gesù ha detto: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui" (Gv 14,22).
- concentrati per esempio sulla presenza in te dello Spirito Santo, e scegli una parola da ripetere incessantemente come:
"Spirito Santo, aprimi all'amo­re"oppure "Spirito Santo, io ti amo" o semplicemente "Spirito Santo!"
Oppure, concentrati sulla presenza di Gesù in te e prega ripetendo, se credi:
"Gesù Salvatore, salvami" oppure "Gesù, io ti amo" o semplicemente "Gesù!"
Oppure concentrati sulla presenza del Padre in te e prega ripetendo, se credi:
"Padre mio, mi abbandono a te"
oppure "Padre, io ti amo" o semplicemente "Padre!"
- al termine del quarto d'ora di intimità con Dio, fatti questa domanda:
Signore, qual è la gioia che posso dare oggi a chi vive accanto a me?
Signore, qual è la tua volontà su di me, oggi?
Ecco, questo è l'allenamento alla preghiera del cuore.
La preghiera del cuore non deve mai trascurare la preghiera di ascolto. E' la Parola di Dio la linfa vitale della preghiera cristiana. La preghiera del cuore è il momento culminante dell'ascolto. Ogni giorno prega il Vangelo della Liturgia del giorno collegandolo sempre alla tua vita concreta. Da quel Vangelo trova una parola/messaggio che utilizzi per fare la preghiera del cuore rivolto al Padre, o al Figlio, o allo Spirito Santo, presenti in te.
Sii costante e toccherai con mano la potenza della preghiera del cuore sulla tua vita.

Padre Andrea Gasparino



 

Fratelli, in San Marco la chiesa saluta l'evangelista che raccolse direttamente l'insegnamento di Pietro. Preghiamo Dio Padre per le esigenze missionarie e apostoliche della chiesa.

  • Per la Chiesa, perché senta l'urgenza di andare ad annunziare ad ogni creatura Gesù Figlio di Dio, rivelato dal Padre. Preghiamo: SANTIFICA IL TUO POPOLO, SIGNORE.

  • Per i missionari, perché abbiano la stessa concretezza ed efficacia di Marco nel proclamare la buona novella. Preghiamo: SANTIFICA IL TUO POPOLO, SIGNORE.

  • Per la nostra comunità, perché senta la grave responsabilità di evangelizzare il proprio ambiente, con la parola e con la testimonianza. Preghiamo: SANTIFICA IL TUO POPOLO, SIGNORE.

  • Per tutti gli uomini di buona volontà, perché sentano pressante l 'impegno a vivere valori di solidarietà, di speranza, di perdono per costruire la pace, preghiamo: SANTIFICA IL TUO POPOLO, SIGNORE.

Celebrante
Ascolta, Padre, le preghiere che ti rivolgiamo nella festa di San Marco: esaudiscile secondo la tua volontà e facci testimoni del Cristo messia e salvatore che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen





Preghiera a Gesù

Se io non fossi tuo

Che tirannide è mai questa?
Sono venuto alla vita: bene.
Ma perché sono sballottato dalle sue ondate violente?
Dirò una parola, audace sì, ma voglio dirla.
Se io non fossi tuo, mio Cristo,
sarei vittima di un’ingiustizia!
Nasciamo, deperiamo, arriviamo alla fine, 
dormo, riposo, sto sveglio, cammino, siamo ammalati, in salute, tra i piaceri, tra gli affanni.
Goder delle stagioni del sole e dei frutti della terra, 
e poi morire e imputridire,
proprio come bestie, 
che, per quanto ignobili, non hanno colpa.
Che cos’ho dunque di più?
Niente se non Dio.
Se non fossi tuo, mio Cristo,
Sarei vittima di un’ingiustizia!

Gregorio di Nazianzo
Poesie II, 1, 74

 

Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:07
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