Non è che uno sia indifferente, che
non senta, ma è che l’amor di Dio fa sopportare tutto allegramente. Quando uno ha il cuore tranquillo, quando
sente che il Signore gli vuole bene, che cosa ancora potrebbe angustiarlo? Egli può ripetere con S. Paolo:
«Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione,
la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per
virtù di colui che ci ha amati» (Rm 8,35.37).