Veglia Missionaria

Pubblicato in Preghiera missionaria

INTRODUZIONE

Guida: benvenuti a questa veglia di preghiera. In questa serata proveremo a metterci dalla parte dei poveri, a guardare il mondo dal loro punto di vista. Prima di cominciare vogliamo ricordare in modo particolare le popolazioni di … [citare i nomi dei popoli che stanno soffrendo in modo particolare per un’emergenza umanitaria o per la guerra].  Preghiamo per tutti questi popoli con un canto.

CANTO INIZIALE

Celebrante: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Assemblea: Amen

Celebrante: Il Signore Gesù, che è nato povero tra i poveri, è morto escluso tra gli esclusi e risorgendo ha sconfitto ogni male, sia con tutti voi.

Assemblea: Benedetto sia Dio che ha donato a noi tutti occhi per vedere e un cuore per amare.

LETTURA DELLA PAROLA

Guida: Il Vangelo è la nostra regola di vita. La Parola rinnova ogni giorno l’eternità dell’incontro con Gesù, il Figlio di Dio. La Parola colma la nostra povertà, così l’«assurdità» delle Beatitudini, il porgere l’altra guancia, il perdono... diventano possibili.

Cominciamo quindi la nostra riflessione chiedendo a Gesù di parlarci attraverso la sua Parola.

Intronizzazione della Parola, accompagnata da due ceri. [Parola e ceri possono essere portati da missionari e laici in partenza o rientrati presenti:]

CANTO DI ACCLAMAZIONE ALLA PAROLA

Lettore 1: Ascoltiamo la Parola del Signore dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,25-37)

Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: "Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?". Gesù gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?".Costui rispose: "Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso". Gli disse: "Hai risposto bene; fa' questo e vivrai". Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: "E chi è mio prossimo?". Gesù riprese: "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: "Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno". Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?". Quello rispose: "Chi ha avuto compassione di lui". Gesù gli disse: "Va' e anche tu fa' così".  Parola del Signore

Breve commento del celebrante: “Chi è il mio prossimo?” chiede il dottore della legge a Gesù. ...

IL VIAGGIO

Guida: ora percorreremo anche noi simbolicamente la strada che da Gerico sale a Gerusalemme, lungo un percorso di riflessione che passa dall’indifferenza, agli alibi e alla commozione.

[I titoli delle tre sezioni che seguono possono anche essere evidenziate con gesti o cartelli]

L’INDIFFERENZA

Guida: Non cadere nell’indifferenza, accorgersi dell’altro, ascoltarlo, è la chiave dell’incontro ed è spesso l’inizio di un possibile cambiamento, che fa crescere la nostra vita prima ancora della sua.

Signore, spesso pensiamo come il sacerdote ed il levita: “In fondo, non tutto quello che accade è affar mio, non posso sempre interrompere la mia strada per ogni persona in difficoltà che incontro”.

Assemblea: Signore, pietà. [può anche essere cantato]

Cristo, Figlio di Dio crocifisso,  spesso cambiamo canale, come chi cambiava strada, alla vista di povertà ed ingiustizie, per questo la violenza nel mondo continua ed è alimentata anche dalla nostra indifferenza.

Assemblea: Cristo, pietà.

Signore, noi non siamo 'specialisti del bisogno', ma nemmeno il samaritano lo era... però ha messo al servizio del suo prossimo ciò che aveva e che sapeva fare. Perdonaci quando non sappiamo com – patire con i fratelli in difficoltà, in ogni angolo della terra.

Assemblea: Signore, pietà.

Alcuni istanti di silenzio, possono essere evidenziati cartelli con immagini adatte a quanto letto.

CANTO o MUSICA

GLI ALIBI

Guida: Non sempre è possibile prenderci cura da soli dell’uomo bisognoso. Spesso è necessario un “albergo” cui appoggiarsi, è necessario fare comunità attorno a lui, ricostruire quella rete, quel tessuto sociale che gli è venuto a mancare nel momento della difficoltà. Forse la comunità alla quale il samaritano sta portando il ferito è la nostra…

Lettore (a questo punto si può inserire la BREVE narrazione di un'esperienza comunitaria , vicina o lontana, purché significativa per la comunità locale, che ha consolidato i legami tra le persone ed ha aiutato a cambiare situazioni difficili. E' opportuno tenere presente quanto attivato anche in vista del Convegno Ecclesiale di Firenze)

CANTO o MUSICA

LA COMPASSIONE

Guida: Farsi buoni samaritani per altri, diventare famiglia, comunità che accoglie richiede di passare dall’emozione di un momento alla compassione. Se le lacrime sono vere, ci cambiano dentro, si trasformano  nel fare il bene. La compassione riconosce in ogni persona prima di tutto un’anima, abitata da Dio, quindi un fratello con piena dignità. L’espressione usata dall’evangelista Luca per indicarla è una delle più importanti della Scrittura. Avere compassione significa essere toccati nel profondo, quasi sconvolti; vuol dire “gli si mossero le viscere materne”, come se una madre stesse vedendo un figlio percosso, ferito, quasi morto.

Celebrante: La compassione nella Scrittura è il sentimento che Dio Padre e Gesù provano per l’uomo in difficoltà, un sentimento che subito desidera trasformarsi in cura. Stasera chiediamo al Signore di aiutarci a capirla meglio, con l’aiuto di un salmo. Lo preghiamo  a cori alterni.

Assemblea: [salmo 145]

O Dio, mio re, voglio esaltarti

e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.

Ti voglio benedire ogni giorno,

lodare il tuo nome in eterno e per sempre.

Grande è il Signore e degno di ogni lode;

senza fine è la sua grandezza.

                                                            Una generazione narra all'altra 

                                                                le tue opere,

                                                            annuncia le tue imprese.

                                                            Il glorioso splendore della tua 

                                                                maestà

                                                            e le tue meraviglie voglio

                                                                meditare.

Parlino della tua terribile potenza:

anch'io voglio raccontare la tua grandezza.

Diffondano il ricordo della tua bontà immensa,

acclamino la tua giustizia.

                                                            Misericordioso e pietoso è il

                                                                Signore,

                                                            lento all'ira e grande

                                                                nell'amore.

                                                            Buono è il Signore verso tutti,
                                                            la sua tenerezza si espande su
                                                                tutte le creature.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere

e ti benedicano i tuoi fedeli.

Dicano la gloria del tuo regno

e parlino della tua potenza,

                                                            per far conoscere agli uomini

                                                                le tue imprese

                                                            e la splendida gloria del tuo

                                                                regno.

                                                            Il tuo regno è un regno eterno,

                                                            il tuo dominio si estende per             

                                                               tutte le generazioni.

Fedele è il Signore in tutte le sue parole

e buono in tutte le sue opere.

Il Signore sostiene quelli che vacillano

e rialza chiunque è caduto.

                                                            Gli occhi di tutti a te sono rivolti

                                                                in attesa

                                                            e tu dai loro il cibo a tempo

                                                                opportuno.

                                                            Tu apri la tua mano

                                                            e sazi il desiderio di ogni

                                                                vivente.

Giusto è il Signore in tutte le sue vie

e buono in tutte le sue opere.

Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,

a quanti lo invocano con sincerità.

                                                            Appaga il desiderio di quelli

                                                                che lo temono,

                                                            ascolta il loro grido e li salva.

                                                            Il Signore custodisce tutti quelli

                                                                che lo amano,

                                                            ma distrugge tutti i malvagi.

Canti la mia bocca la lode del Signore

e benedica ogni vivente il suo santo nome,

in eterno e per sempre.


Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo…

 

(La parte che segue si può utilizzare se vi sono missionari in partenza, altrimenti si può adattare  all'assemblea presente)

Celebrante: E ora ti affidiamo, Padre, ……[nomi]……… , missionari e laici della nostra comunità che si preparano a mettersi in viaggio e a incontrare popoli lontani. Dona loro la tua compassione, perché possano essere per chi li incontra immagine di tuo Figlio sotto la guida dello Spirito.

Assemblea: Amen.

I missionari e laici in partenza ricevono il crocefisso.

Celebrante: Ti affidiamo, Padre, anche ciascuno di noi. Sull’esempio di tuo Figlio, le parole del salmo che abbiamo pregato diventino la nostra vita, il nostro impegno davanti a Te insieme a coloro che partono. Lo Spirito santo, che ci ricorda ogni cosa, ci aiuti a restare fedeli a questo impegno. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Assemblea: Amen.

I missionari e laici in partenza distribuiscono a tutta l’assemblea dei cartoncini con il testo del salmo 145.

 

CANTO

 

Guida: Passano adesso tra le nostre mani dei sacchetti [o cestini]. Ognuno li trattiene un momento tra le mani, non limitandosi a deporre del denaro, ma chiedendosi, da questo momento in poi, quanto può decidere di condividere  - di ciò che ha e di ciò che è - con chi sta peggio, sia vicino che lontano da noi.

CANTO

Celebrante: Concludiamo recitando tutti insieme la preghiera del Padre nostro.

Assemblea: Padre nostro….

Celebrante: Signore, Dio della pace,

che hai creato gli uomini e le donne
per essere i familiari della tua gloria,

noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie

perché ci hai inviato Gesù, tuo Figlio amatissimo,

hai fatto di lui la sorgente di ogni pace,

il legame di ogni fraternità.

Apri ancora di più i nostri cuori alle esigenze concrete

dell'amore di tutti i nostri fratelli e sorelle,

affinché possiamo essere sempre più costruttori di pace.

Ricordati, Padre di misericordia,

di tutti quelli che sono in pena, soffrono e muoiono

nel parto di un mondo più fraterno.

Che per gli uomini e le donne di ogni razza
e di ogni lingua

venga il tuo regno di giustizia, di pace e di amore.

E che la terra sia piena della tua gloria!                

 

 Assemblea: Amen.

 

CANTO FINALE

 

La veglia proposta nasce dall’esperienza del Sermig di Torino e della sua Fraternità, la “Fraternità della Speranza”.

È una comunità di famiglie e laici consacrati che da 50 anni operano nelle periferie d’Italia e del mondo  fianco a fianco con i più poveri, e condividono con i poveri la propria vita all’interno dei tre Arsenali: l’Arsenale della Pace a Torino in Italia, l’Arsenale della Speranza a San Paolo in Brasile, l’Arsenale dell’Incontro a Madaba in Giordania.

 

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