La carità è…

Pubblicato in Preghiera missionaria

 Canto

Lettore:

 C’era una volta un giovane in mezzo ad una piazza gremita di persone: diceva di avere il cuore più bello del mondo, o quantomeno, della vallata.

Tutti quanti glielo ammiravano: era davvero perfetto, senza alcun minimo difetto. Erano tutti concordi nell’ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano, più il giovane si insuperbiva e si vantava di quel suo cuore meraviglioso.

All’improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio che, emergendo dalla folla, disse: Beh, a dire il vero… il tuo cuore è molto meno bello del mio.

Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti, quelli della folla e quelli del ragazzo.

Certo, quel cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici: c’erano delle zone dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri, ma non combaciavano bene, così che il cuore risultava tutto bitorzoluto. Per giunta, era pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi.

Così, tutti quanti, osservavano il vecchio colmi di perplessità, domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse bello.

Il giovane guardò come era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere: Stai scherzando! disse, Confronta il tuo cuore con il mio: il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime.

E’ vero, ammise il vecchio, il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non lo cambierei mai con il mio! Vedi, ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore: ho staccato un pezzo del mio cuore e glielo ho dato e spesso ne ho ricevuto in cambio un pezzo del suo cuore. Ma, certo, ciò che dai non è esattamente uguale a ciò che ricevi e così ho qualche bitorzolo a cui, però, sono affezionato: ciascuno mi ricorda l’amore che ho condiviso.

Altre volte, invece, ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto: questo spiega le voragini.

Amare è rischioso, certo, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l’amore che ho provato anche per queste persone e… chissà? Forse un giorno ritorneranno, e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro.

Comprendi adesso cosa sia il vero amore?

 

Il giovane era rimasto senza parole e lacrime copiose gli rigavano il volto.

Prese un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio e glielo offrì con le mani che tremavano.

Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi prese un pezzo del suo vecchio cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane.

Ci entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo.

Poi il vecchio soggiunse:

Se la nota musicale dicesse: - non è la nota che fa la musica -, non ci sarebbero sinfonie.

Se la parola dicesse: - non è una parola che può fare una pagina - non ci sarebbero libri.

Se la pietra dicesse: - non è una pietra che può fare un muro - non ci sarebbero case.

Se la goccia d’acqua dicesse: - non è una goccia d’acqua che può fare un fiume - non ci sarebbero gli oceani.

Se l’uomo dicesse: - non è un gesto d’amore che può rendere felici e cambiare il destino del mondo - non ci sarebbero mai né giustizia, né pace, né felicità sulla terra degli uomini.

Dopo averlo ascoltato, il giovane guardò il suo cuore che ormai non era il cuore più bello del mondo, eppure lo trovava più meraviglioso che mai, perché l’amore del vecchio ora scorreva dentro di lui.

 

Tempo per la riflessione personale:

 

  • Il mio cuore com'è?!
  • Cosa significa per me Amare?
  • Cosa provo quando dono un pezzo del mio cuore a qualcuno? Ho delle aspettative?
  • Che ruolo ha Dio in tutto questo?

 

Ciascuno può scrivere, sul retro del "pezzo di puzzle" che ha ricevuto all'inizio, la frase che più lo ha colpito o un proposito oppure una riflessione sull'Amore…

 

Guida: Ora chi lo desidera può condividere, rileggendola, la frase della storia che più lo ha colpito.

 

Guida: cerchiamo adesso di scoprire quali caratteristiche ha quest'Amore e, soprattutto, di vedere come la Parola di Dio ce le propone…

 

Inno alla carità (a cori alterni)

 

La carità è paziente:

ha un grande cuore, è magnanima, sa attendere,

sa dare tempo all'altro per crescere,

per correggersi, per migliorare.

 

La carità è benigna:

è benevola, sempre ben disposta,

attenta a cogliere nell'altro ciò che è buono,

desiderosa di vedere l'altro migliorare,

felice nel constatare i suoi passi in avanti.

 

La carità non è invidiosa:

non guarda l'altro come un rivale,

ma come un fratello caro,

non teme le diversità ma, al contrario, le apprezza,

sa gioire delle doti altrui e dei successi ottenuti.

 

La carità non si vanta:

non guarda gli altri dall'alto in basso,

sentendosi superiore, umiliandoli

o addirittura disprezzandoli.

 

La carità non si gonfia:

non si insuperbisce per eventuali doti personali

o per doni ricevuti da Dio,

non fa bella mostra delle proprie capacità

per ricevere elogi e apprezzamenti.

 

La carità non manca di rispetto:

è sensibile ed attenta,

vigila sulle proprie parole

e sui propri comportamenti

per non ferire l'altro,

per non offenderne la dignità e la sensibilità.

 

La carità non cerca il proprio interesse:

non agisce per calcolo,

non si domanda che cosa ne guadagnerà,

non sfrutta per sé la posizione in cui si trova

o le occasioni che si presentano,

agisce sempre gratuitamente,

solo per la gioia di vedere l'altro felice.

 

La carità non si adira:

non si lascia prendere dalla collera,

non insulta per nessun motivo,

non si irrita se l'altro sbaglia,

sa capire le situazioni e intervenire anche con severità,

ma sempre per costruire e mai per distruggere.

 

La carità non tiene conto del male ricevuto:

non dice: "me la pagherai!",

non se la lega al dito,

sa ricostruire i rapporti,

sa rispondere al male col bene,

sa stupire l'altro con un perdono sincero.

 

La carità non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità:

non approva mai comportamenti ingiusti,

non li condivide e non li giustifica,

non ride mai davanti alla cattiveria,

ma la contesta decisamente;

al contrario, la carità gioisce

quando vede la rettitudine e l'onestà,

e si complimenta in modo cordiale e sincero.

 

La carità tutto copre, tutto crede,

tutto spera, tutto sopporta.

La carità non avrà mai fine.

Queste sono le tre cose che rimangono:

la fede, la speranza e la carità:

ma, di tutte, più grande è la carità.

 

Dalla lettera di San Paolo ai Romani (Rm13,8-10):

 

Non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole; perché chi ama il suo simile ha adempiuto la legge. Infatti il precetto: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: amerai il prossimo tuo come te stesso. L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore.

 

Guida: Vogliamo ora guardare a Maria come a colei che è riuscita a realizzare in pieno il comandamento dell'amore.

 

 

Preghiera a Maria (Insieme)

 

Ho pensato a te, Maria,

e la mia solitudine

si è fatta meno pesante.

Ho pensato alla tua vita in quegli anni,

quando sembrava che tutti

ti avessero dimenticata. Anche tuo Figlio.

Sembrava che Lui, il mondo,

lo stesse salvando da solo.

Invece tu eri presente ad ogni istante.

Eri presente nel suo cuore

quando parlava e quando taceva.

Quando pregava e quando agiva.

Quando ammaestrava e quando guariva…

 

Ho pensato a te, Maria,

ed ho scoperto che una madre

non è mai tanto "sulla breccia"

come quando si crede inutile.

Perché la sua missione esteriore finisce

e comincia quella della presenza

silenziosa, discreta,

che sa sparire per anni

e ricomparire al momento in cui

tutti gli altri abbandonano… tradiscono.

Una presenza tanto più viva,

in quanto non chiede nulla per sé.

Né tempo, né attenzioni.

E neppure il ricordo.

 

Oggi ho pensato a te, Maria,

ed ho capito il valore di questa mia vita,

fatta di attese, di discrezione,

di apparente dimenticanza.

Una vita fatta solo di amore.

 

Gesto simbolico

(con musica di sottofondo o cantando un canone)

 

Guida: ciascuno di noi potrà ora condividere con gli altri il "pezzo di cuore" che ha ricevuto all'inizio della veglia, così che a puzzle completato si comporrà un unico grande cuore che, forse, non sarà il più bello del mondo, ma che sarà formato da un pezzo di ciascuno d noi…

 

Preghiera conclusiva     (insieme)

 

Signore, l’Amore è paziente

Donami la pazienza che sa affrontare

un giorno dopo l’altro.

Signore, l’Amore è benigno

Aiutami a voler sempre il suo bene prima del mio.

Signore, l’Amore non è invidioso

Insegnami a gioire di ogni successo.

Signore, l’Amore non si vanta

Rammentami di non rinfacciargli

ciò che faccio per lui /lei.

Signore, l’Amore non si gonfia

Concedimi il coraggio di dire “ Ho sbagliato”.

Signore, l’Amore non manca di rispetto

Fa’ ch’io possa vedere nel suo volto il Tuo Volto.

Signore, l’Amore non cerca l’interesse

Soffia nella nostra vita il vento della gratuità.

Signore, l’Amore non si adira

Allontana i gesti e le parole che feriscono.

Signore, l’Amore non tiene conto del male ricevuto

Riconciliaci nel perdono che dimentica i torti.

Signore, l’Amore non gode dell’ingiustizia

Apri il nostro cuore ai bisogni di chi ti sta accanto.

Signore, l’Amore si compiace della verità

Guida i nostri passi verso di Te

che sei Via, Verità e Vita

Signore, l’Amore tutto copre, tutto crede,

tutto spera, tutto sopporta.

Aiutaci a coprire d’Amore i giorni che vivremo insieme.

Aiutaci a credere che l’Amore sposta le montagne.

Aiutaci a sperare nell’Amore oltre ogni speranza.

Amen.

 

Canto

 

Ultima modifica il Lunedì, 20 Luglio 2015 09:05
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