La stella illumina il cammino

Pubblicato in Preghiera missionaria

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ASCOLTA

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: "Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo". All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: "A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele".

Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: "Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo".

Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese. (MT 2,1-11)

RIFLETTI

Nella notte del mondo, nei deserti del cuore, siamo pellegrini, Signore, come i Magi venuti da oriente, guidati dalla stella, alla ricerca di Colui, che viene a dare senso alla vita e alla storia. 

Come loro, lungo la strada vogliamo interrogare la gente che incontriamo: «Dov’è colui che è nato?» (Mt 2,2), da soli non ce l’avrebbero fatta e neanche noi. La stella s’incarica di tracciare la strada, ma nel suo ritrarsi e riapparire ci indica nei volti e nei cuori di tanti, nella storia concreta di ciascuno, le tracce della presenza dell’Atteso delle genti. Ascoltiamo la stella:

"Nell’arco del mio andare, di notte mi capita spesso di incontrare loro, quelli che permettono al mondo di non spegnere il motore, uomini e donne che di notte tagliano e cuciono abiti nuovi… sognatori e sognatrici che rendono viva l’umanità e tengono in movimento la storia! Sognatori e sognatrici che non fanno solo “bla, bla, bla”, ma che nel cuore della notte ascoltano le intuizioni interiori e le trasformano in progetti.

Vedete quell’uomo? Quello che ha fatto la strada tirando mulo e futuro e, non avendo trovato posto nella locanda, ha vestito di casa una stalla. È lui, stanotte, il rappresentante sindacale di tutti i sognatori! Nel cuore della notte ha permesso alla Voce di mettergli in ordine tra gli scaffali del cuore i desideri e le paure, le rabbie e le vergogne, gli entusiasmi e le ritirate. E dall’armonia di ogni frammento di vita ha tirato fuori il progetto: ospitare l’amore e la vita! Quanti Giuseppe anche stanotte sogneranno! Quanti uomini e donne anche oggi passeranno la notte a sistemare le cose del cuore per elaborare un progetto di vita felice. Da qui, dall’alto, è facile vederli! Mario, che sente stringersi il cuore al pensiero di Alice, e stanotte vuole trovare le parole per farle la sua proposta d’amore. Carla, che sente le mani tremare mentre pensa alla richiesta del marito, di ricominciare a vivere insieme dopo il suo tradimento e deve ricostruire fiducia. Stefano, che sente la serenità farsi spazio mentre sceglie di cambiare completamente vita, per farsi capace di nuovi percorsi. Giada, che si sente infuocare il viso mentre scrive la sua consacrazione a Dio, per partire e vivere nella missione alla periferia di Nairobi. Uomini e donne che accendono stelle, che attivano nuovi processi con cui rendere ancora la storia capace di accogliere e vivere una rivoluzione d’Amore".

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PREGA

Solista. Nella MIRRA vediamo la sofferenza dei poveri, le paure che rabbuiano il mondo, le domande che abitano il cuore degli uomini e delle donne del nostro tempo. Visitati dal dolore, se non t’invochiamo Signore corriamo verso le braccia di quella disperazione, che attanaglia chi si lascia sedurre dalla sfiducia. Guerre e ingiustizia, fame e pandemia, abusi e sopraffazioni, delinquenza e violenza, disoccupazione e malattia … Dura è la sofferenza, amara è la morte, amara come quella mirra offerta al Bambino nato a Betlemme per dare risposta alle implorazioni del mondo.

Tutti. Signore Dio nostro, custode della casa di Israele, ci hai donato la speranza nel tuo Figlio Gesù, nato nell'umiltà a Betlemme, dove ricevette in dono la Mirra, quale segno profetico di futura sofferenza e sepoltura, ascolta, ti preghiamo, il grido dell'umanità che cerca senso e risposte ai suoi tanti perché. Illuminaci con quella stessa luce che brillò e guidò il cammino dei santi Magi verso il Figlio del Dio Altissimo. Amen.

Solista. Anche se nato umile nella famiglia umana ORO ricevette il Figlio di Dio. L’oro della regalità e segno della guida, l’oro della responsabilità e dell’impegno nel governo delle cose di questo mondo. Aiutaci a ricordare sempre che regnare è servire, e che più grande è chi sa amare. In questo segno ti presentiamo, Signore, tutti coloro che nella Chiesa e nel mondo sono chiamati a porre se stessi a servizio degli altri.

Tutti. Signore della storia, Principe della pace, Re delle genti, atteso da tutte le nazioni, scettro della casa di Israele, splendore della luce eterna, artefice di ogni cosa e dispensatore di ogni bene, sorreggi l’impegno di quanti chiami alla costruzione della città degli uomini, con la guida e il sostegno della tua Parola, affinché i passi di tutti giungano all’incontro con te redentore del mondo. Amen.

Solista. Antichi popoli hanno scoperto che resine ed essenze potevano ardere e dare piacevoli odori.  Essi hanno adorato il dio ignoto col soave profumo dell’INCENSO. Quando, per sua bontà, Dio ha voluto rivelarsi come il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, ha ordinato a Mosè di offrirgli al mattino e alla sera l’incenso davanti alla tenda sacra dell’alleanza, e dal tempio di Gerusalemme ogni giorno saliva il suo profumo. E fu proprio nell’ora dell’offerta dell’incenso che l’arcangelo annunziò a Zaccaria la nascita del figlio Giovanni, il Precursore di Cristo. Quando è giunta la pienezza dei tempi, il Padre ci ha offerto il suo Figlio, perché in lui, la nostra vita diffondesse il buon profumo della figliolanza divina.

Tutti. Signore, che hai gradito l’adorazione dei Magi, accogli il profumo dell’incenso attraverso il quale ti adoriamo e ti riconosciamo nostro Dio e Signore. Come ora si diffonde in questo tempio, così si spanda, mediante la vita dei battezzati, nella quotidiana esperienza al servizio della comunità umana, per l’edificazione del regno.

 

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