Una croce piena di gente: In silenzio davanti al crocefisso di San Damiano

Pubblicato in Preghiera missionaria

Adorazione della croce

Gli uomini presso la croce

Il luogo della crocefissione, il Golgota, è un luogo pubblico, destinato alle esecuzioni capitali, fuori dalle mura della città di Gerusalemme. È il luogo dove Gesù muore ma anche dove risorge, dove si consuma il suo dramma, ma anche il dramma di un certo numero di persone che sono presenti al momento della sua esecuzione… amiche ed ostili, occasionali e di passaggio o con un preciso compito da svolgere per portare a termine l’esecuzione capitale. Leggendo i testi nella tradizione sinottica e giovannea cerchiamo di identificarli ed interrogarli.

Dal Vangelo di Marco (15,22-37.39)

Poi condussero Gesù in un luogo detto Gòlgota (che significa «Luogo del Cranio»). Vollero dargli un po’ di vino drogato, ma Gesù non lo prese. Poi lo inchiodarono alla croce, e si divisero le sue vesti tirandole a sorte per decidere la parte di ciascuno. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. Sul cartello dove si scriveva il motivo della condanna c’erano queste parole: «Il re dei Giudei». Insieme con Gesù avevano messo in croce anche due briganti, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra. Quelli che passavano di là scuotevano la testa in segno di disprezzo, lo insultavano e dicevano: «Ehi, tu che volevi distruggere il Tempio e ricostruirlo in tre giorni, salva te stesso! Prova a scendere dalla croce!». Allo stesso modo anche i capi dei sacerdoti e i maestri della Legge ridevano e dicevano: «Ha salvato tanti altri e ora non è capace di salvare se stesso! Lui, il Messia, il re d’Israele: scenda ora dalla croce, così vedremo e gli crederemo!». Anche i due briganti crocifissi accanto a lui lo insultavano. Quando fu mezzogiorno si fece buio su tutta la regione fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò molto forte: Eloì, Eloì, lemà sabactàni? che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Alcuni dei presenti udirono e dissero: «Sentite, chiama il profeta Elia». Un tale corse a prendere una spugna, la bagnò nell’aceto, la fissò in cima a una canna e cercava di far bere Gesù. Diceva: «Aspettate. Vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce!». Ma Gesù diede un forte grido e spirò. L’ufficiale romano che stava di fronte alla croce, vedendo come Gesù era morto, disse: «Quest’uomo era davvero Figlio di Dio!»

Dal Vangelo di Giovanni ( 19,24b-35)

Accanto alla croce stavano alcune donne: la madre di Gesù, sua sorella, Maria di Cléofa e Maria di Màgdala. Gesù vide sua madre e accanto a lei il discepolo preferito. Allora disse a sua madre: «Donna, ecco tuo figlio». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre». Da quel momento il discepolo la prese in casa sua. A questo punto Gesù, sapendo che tutto era compiuto, disse: «Ho sete». Così realizzò una profezia della Bibbia. C’era lì un’anfora piena di aceto: bagnarono una spugna, la misero in cima a un ramo di issòpo e l’accostarono alla sua bocca. Gesù prese l’aceto e poi disse: «È compiuto». Abbassò il capo e rese lo spirito. Era la vigilia della festa: le autorità non volevano che i corpi rimanessero in croce durante il giorno festivo, perché la Pasqua era una festa grande. Perciò chiesero a Pilato di far spezzare le gambe ai condannati e far togliere di lì i loro cadaveri.  I soldati andarono a spezzare le gambe ai due che erano stati crocifissi insieme a Gesù. Poi si avvicinarono a Gesù e videro che era già morto. Allora non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli trafisse il fianco con la lancia. Subito dalla ferita uscì sangue con acqua. Colui che ha visto ne è testimone, e la sua testimonianza è vera. Egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.

L’immagine del crocifisso di San Damiano

Una immagine di Gesù crocifisso e anche risorto importante nella nostra tradizione cristiana è sicuramente quella di San Damiano. Questa marca un punto importante nel processo di conversione di San Francesco e forse più di molte altre parla anche del dramma delle persone che hanno accompagnato Gesù fino alla croce, della loro grandezza e della loro piccolezza

 

29 PM Giotto Preghiera in San Damiano

 29 PM Croce San Damiano

«Francesco era già del tutto mutato nel cuore e prossimo a venirlo anche nel corpo, quando un giorno passò davanti alla chiesa di S. Damiano, quasi in rovina e abbandonata da tutti. Condotto dallo Spirito, entra a pregare, si prostra supplice e devoto davanti al crocifisso e, toccato in modo straordinario dalla grazia divina, si ritrova totalmente cambiato. Mentre egli è così profondamente commosso, all’improvviso — cosa da sempre inaudita! — l’immagine di Cristo crocifisso dal dipinto gli parla, muovendo le labbra. “Francesco — gli dice chiamandolo per nome, va’ e ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina”. Francesco è tremante e pieno di stupore, e quasi perde i sensi a queste parole. Ma subito si dispone a obbedire e si concentra tutto su questo invito. Ma, a dire il vero, poiché neppure lui riuscì mai a esprimere l’ineffabile trasformazione che percepì in se stesso, conviene anche a noi coprirla con un velo di silenzio» (Tommaso da Celano, Vita seconda, Fonti Francescane 593)

1. È un crocifisso risorto. Gesù, la figura più importante nel centro, ha gli occhi aperti e grandi ma allo stesso tempo le ferite ancora sanguinanti, morte e resurrezione sintetizzate in un unico personaggio. E poi riappare nella parte alta, trionfante ma con la croce ancora presente come uno scettro.

2. È un crocifisso orante, le braccia e le mani inchiodate sono rivolte verso l’alto e la testa, inclinata verso di noi, mostra anche degli occhi che guardano leggermente verso l’alto.

3. È un crocifisso trinitario dove è visibile la presenta nel Padre, rappresentato, secondo un noto stile iconografico da una mano benedicente, con l'indice e il medio dispiegati, con le altre dita piegate indietro e il pollice rilassato. Lo Spirito Santo è rappresentato dall’amplia fascia rossa che racchiude tutte le figure.

4. È un crocifisso ecclesiale pieno di gente dove sono rappresentati santi e peccatori, uomini, donne, angeli. Fra i più importanti sulla sinistra Giovanni e Maria; sulla destra Maria Maddalena, Maria di Cleofa, e il centurione. Sotto in piccolo i due soldati, quello che aprì il costato con la lancia e quello che offrì la spugna imbevuta di aceto.

La preghiera

Possiamo concludere questo momento di adorazione della croce con queste preghiere.

Salmo (Sal 40,2-12)

R/. Ho sperato nel signore e su di me si è chinato

Ho continuato a sperare nel Signore: si è chinato verso di me e ha ascoltato il mio lamento. Mi ha tratto dalla fossa, dalla fangosa palude della morte. R/.

Ha posto i miei piedi al sicuro su una roccia, ha reso sicuri i miei passi. Mi ha messo sulle labbra un canto nuovo, un canto di lode per il nostro Dio. R/.

Molti vedranno e, pieni di timore, avranno fiducia nel Signore. Felice l’uomo che ha fiducia nel Signore e non si rivolge agli idoli, a dèi falsi e bugiardi. R/.

Quante cose hai fatto, Signore, quanti miracoli e progetti per noi; nessuno è come te, mio Dio! Vorrei parlarne, raccontarli, ma sono troppo numerosi. R/.

Tu non hai voluto sacrifici e offerte, non hai chiesto di bruciare animali sull’altare, o di offrire sacrifici per togliere i peccati. R/.

Mi hai dato orecchie per ascoltarti! Allora ho detto: «Ecco, io vengo. Nel libro è scritta per me la tua volontà». Sono contento di compiere il tuo volere, la tua legge è nel mio cuore. R/.

Nella grande assemblea ho annunziato la salvezza, non ho chiuso la bocca, Signore, lo sai! Non ho tenuto per me la tua salvezza; ho detto che sei fedele e aiuti. R/.

Nella grande assemblea non ho taciuto la tua verità e il tuo amore. Signore, non privarmi della tua misericordia; il tuo amore e la tua verità mi proteggano sempre. R/.

Preghiera di San Francesco davanti alla croce di San Damiano

O alto e glorioso Dio,
illumina le tenebre de lo core mio.
Et dame fede dricta,
speranza certa e carità perfecta,
senno e cognoscemento,
Signore, che faccia lo tuo santo
e verace comandamento.
Amen.

Preghiera attribuita a San Francesco

Tu sei santo, Signore Iddio unico, che fai cose stupende.
Tu sei forte. Tu sei grande. Tu sei l’Altissimo.
Tu sei il Re onnipotente. Tu sei il Padre santo, Re del cielo e della terra.
Tu sei trino e uno, Signore Iddio degli dèi.
Tu sei il bene, tutto il bene, il sommo bene, Signore Iddio vivo e vero.
Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza. Tu sei umiltà.
Tu sei pazienza. Tu sei bellezza. Tu sei sicurezza. Tu sei la pace.
Tu sei gaudio e letizia. Tu sei la nostra speranza. Tu sei giustizia. Tu sei temperanza. Tu sei ogni nostra ricchezza.
Tu sei bellezza. Tu sei mitezza.
Tu sei il protettore. Tu sei il custode e il difensore nostro. Tu sei fortezza. Tu sei rifugio.
Tu sei la nostra speranza. Tu sei la nostra fede. Tu sei la nostra carità. Tu sei tutta la nostra dolcezza.
Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.

Ultima modifica il Lunedì, 29 Marzo 2021 23:36

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