Come è bello Signore stare innanzi a Te,
guardarti e sentirmi guardato,
parlarti e sentirti parlare,
ascoltarti e sentirmi ascoltato,
cercarti e trovarti,
amarti e sentirmi amare.
Come è bello Signore stare innanzi a te,
sapere che tu sei lì, in quel pezzo di pane,
sapere che passi i giorni interi e le notti,
chiuso in quel tabernacolo ad aspettare chi come me,
preso da tanti impegni,
dimentica la cosa più importante,
la cosa più preziosa.
Come è bello Signore stare insieme a te.
Il mio cuore carico di peccati sembra scoppiare,
ma l'amore che esce da questo Pane Eucaristico
mi dà speranza, mi dà la forza di rialzarmi,
mi dà il coraggio di chiederti perdono,
mi dà la gioia di gridare a tutti:
Come è bello Signore stare insieme a te.
Maria "donna del pane".
Maria, mi piace contemplarti e chiamarti "donna del pane".
Ti lodo perché sei la fornaia del Pane Divino.
Il tuo grembo è stato il forno dove, nel calore dell'Amore,
è lievitato colui che ha detto "Io sono il Pane Vivo".
Tu, quale forno ardente, fai lievitare in me la gioia
di gustare l'intimità col tuo figlio.
Ti benedico
perché tutto poni nella mangiatoia, come canestro per un'eterna mensa.
Sii Benedetta fra le donne,
perché il profumo e la fragranza
del tuo pane macinato ed impastato giunga a tutti noi.
Rendimi umile, capace di contenere il tutto,
di far baciare la santità ed il peccato che sono in me.
Maria, donna del pane spezzato, esperta nel far cambiare l'acqua in vino,
testimone del dividersi che si moltiplica, dello sbriciolarsi che nutre,
del piccolo boccone che sazia la grande fame,
anche tu, a Nazaret, hai spezzato il pane della fatica quotidiana
anche tu hai pregato, sapendo che "non di solo pane vive l'uomo".
Vivo l'estasi della contemplazione e mi beo nel sentirmi sazio.
Sì, l'uomo vive di solo pane quando si nutre del frutto del tuo seno,
e divento sazio di te, donna del pane. (don Paolo Nagari)