Adorazione Eucaristica: “Paolo sulla via di Damasco: un incontro che cambia la vita”

Pubblicato in Preghiera missionaria

Esposizione del SS. Sacramento

Canto di esposizione

L. 1: La conversione di Paolo esprime la potenza della grazia che sovrabbonda dove abbonda il peccato. La svolta decisiva della sua vita si compie sulla via di Damasco, dove egli scopre il mistero della passione di Cristo che si rinnova nelle sue membra. Egli stesso perseguitato per Cristo dirà:

Completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa”. Questa celebrazione, conclude in modo significativo la settimana dell’unità dei cristiani, ricordando che non c’è vero ecumenismo senza conversione.

Sac: L’incontro di Paolo con Cristo è stato determinante per la sua vita.

Anche noi, come Paolo siamo chiamati a lasciarci trasformare dalla luce folgorante di Cristo. Una luce che può raggiungerci in situazioni particolari della nostra vita, oppure, come per Paolo in momenti impensati: Paolo perseguitava i cristiani e stava andando a Damasco per ucciderli! Chiediamo al Signore in questa preghiera di raggiungerci con il dono della sua presenza, che illumini la nostra vita, che la sua luce penetri nel profondo di noi stessi, in modo da cambiare i nostri cuori e lasciarci convertire da Lui, come ha fatto con Paolo.

L. 2: O Signore, noi crediamo che tu sei in mezzo a noi
Tutti: la tua presenza è il motivo del nostro stare insieme.

L. 2: Tu sostieni la nostra vita e le nostre decisioni
Tutti: desideriamo seguirti perché il tuo sguardo ci ha conquistato.

L. 2: Ti accogliamo come il Signore della vita
Tutti: la tua Parola sostenga il nostro cammino.

L. 2: Da te impariamo ad amare secondo la tua «logica»
Tutti: aiutaci a lasciarci avvolgere dalla tua luce. Amen.

Paolo, nostro Padre, tu sai in chi hai creduto…
Al Cristo hai consegnato la tua vita.
Tu sei per noi modello di fede incrollabile, di amore senza fine,
di passione instancabile per il Vangelo.
Dio ti ha afferrato sulla via di Damasco, ha sovvertito la tua vita:
tu l’hai seguito fino al martirio,
e nulla ti ha separato dal suo amore.
Sempre proteso verso il futuro,
hai camminato sulle strade del mondo,
per annunciare la Parola che illumina,
risana, conforta e indica il  cammino.
Ottieni anche a noi un po’ della tua fede,
apri i nostri occhi,
come il Cristo ha aperto i tuoi,
perché comprendiamo l’amore di Dio in noi.
Aiutaci ad entrare
nella terra sconfinata della Parola
che lo Spirito ha diffuso nella tua vita,
perché anche a noi sia concesso di conoscere il Cristo,
Signore e fine della storia,
di realizzarci per ciò che siamo
e di consegnare a Lui la nostra vita.

Sac: Dagli Atti degli Apostoli (At 22,6-21)

Mentre ero in viaggio e mi avvicinavo a Damasco, verso mezzogiorno, all’improvviso una gran luce dal cielo rifulse attorno a me; caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?” Risposi: “Chi sei, o Signore?” Mi disse: “Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti”. Quelli che erano con me videro la luce, ma non udirono colui che mi parlava. Io dissi allora: “Che devo fare, Signore?” E il Signore mi disse: “Alzati e prosegui verso Damasco; là sarai informato di tutto ciò che è stabilito che tu faccia”. E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni, giunsi a Damasco.

Un certo Anania, un devoto osservante della legge e in buona reputazione presso tutti i Giudei là residenti, venne da me, mi si accostò e disse: “Saulo, fratello, torna a vedere!” E in quell’istante io guardai verso di lui e riebbi la vista. Egli soggiunse: “Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. E ora perché aspetti? Alzati, ricevi il battesimo e lavati dai tuoi peccati, invocando il suo nome”.

Dopo il mio ritorno a Gerusalemme, mentre pregavo nel tempio, fui rapito in estasi e vidi Lui che mi diceva: “Affrettati ed esci presto da Gerusalemme, perché non accetteranno la tua testimonianza su di me”. E io dissi: “Signore, essi sanno che facevo imprigionare e percuotere nella sinagoga quelli che credevano in te; quando si versava il sangue di Stefano, tuo testimone, anch’io ero presente e approvavo e custodivo i vestiti di quelli che lo uccidevano”. Allora mi disse: "Và, perché io ti manderò lontano, tra i pagani”.

L.3 Mentre ero in viaggio e mi avvicinavo a Damasco, verso mezzogiorno, all’improvviso una gran luce dal cielo rifulse attorno a me; caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Risposi: Chi sei, o Signore? Mi disse: Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti.”

Sulla via di Damasco Paolo, l'accanito fariseo persecutore dei cristiani, viene folgorato da Cristo. L'intenzione di Paolo, pur nei suoi modi violenti nel voler estirpare i cristiani, non era perfida.

Egli si preoccupava dell'unità del suo popolo, Israele, della purezza della sua fede.

Gli pareva che quel Gesù, di cui tanti erano diventati seguaci, fosse un pericolo incombente e che i cristiani fossero una setta da distruggere. C'era dello zelo per Dio in Paolo anche prima della conversione, ma il suo zelo, che si risolveva in modi violenti, era cieco e sbagliato.

Quand'è che il suo zelo illimpidisce?

Quando Gesù fa irruzione nella sua vita. Quella luce celeste folgorò Paolo dentro l'anima e divenne anche cieco negli occhi perché chi non crede in Gesù è cieco e insipiente: non vede la Verità, che è Gesù Cristo, Luce del mondo, ma vive nelle tenebre e nella confusione di questo mondo e di se stesso. Saulo capì e credette in Gesù: si fece battezzare nel suo Santo Nome e divenne un Apostolo di fuoco, l'Apostolo delle genti. Egli arrivò fino a Roma per testimoniare la sua fede ardente in Gesù Cristo e qui seppe dare la sua estrema testimonianza di fede a Lui,  fino a versare il suo sangue.

Io sono Gesù che tu perseguiti gli rivela il Signore. E Paolo arriva a comprendere che Gesù è in quei suoi seguaci che egli caricava di catene. Gesù infatti è lì. Non lo puoi separare. Ogni credente è un membro vivo del suo corpo.

Fai del bene a uno? Fai del bene a Gesù in tutto il suo corpo.

Ne maltratti uno? Maltratti il Signore in tutto il suo corpo. E' questa la vera unità!  Come dice S.Paolo siamo membra del Signore e membra gli uni degli altri. Compi dunque il tuo incarico e secondo le tue possibilità lavora a vantaggio di tutto il corpo e semina consolazione e aiuto verso tutti. Tutti siano, per te, il Signore. 

Canto di meditazione: Tu sei la mia vita
Silenzio di Adorazione

L.4 Oggi,  come allora, essere cristiani significa “essere di Cristo, appartenere a Cristo” in un mondo che non vuole proprio saperne di Cristo e che, anzi, lo deride, lo combatte, lo perseguita.

Il cristianesimo non è mai di moda, specie se viene vissuto con coerenza sfidando le convenienze e le mutevoli mode del mondo; un vero cristiano è sempre esposto al rischio del compatimento, della derisione, dell’ostilità, della persecuzione. Ecco cosa racchiude la frase che viene da questa “voce” (“Io sono Gesù che tu perseguiti!”): è come se racchiudesse tutta l’iniquità dell’uomo e nello stesso tempo tutta la solidarietà e l’amore per i perseguitati di Cristo. Per questo, nella risposta a Saulo, si legge anche tanta dolcezza, la dolcezza di Gesù per i suoi amici e discepoli.

L.5 E ora, perché aspetti? Alzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il suo nome. 
In viaggio verso Damasco, proprio con l'intenzione di perseguitare i cristiani, Paolo ha l'esperienza di un incontro forte con Gesù, il Nazareno, un'esperienza così radicale da fargli cambiare vita e abbracciare Cristo. A Damasco poi, è Anania che esprime la volontà di Dio per Paolo: Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola della sua stessa bocca, perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito.

Poi Anania invita Paolo al battesimo per purificarsi dai suoi peccati nel nome di Gesù. Paolo ha capito subito che bisogna affidarsi totalmente a Cristo risorto e obbedire alla sua parola: "Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura". Questa è la missione di Gesù, questa è la missione della Chiesa, quindi questa è la missione di ogni cristiano. In qualsiasi luogo o situazione in cui ci si trova, si deve testimoniare l'amore di Dio: Cristo morto e risorto per tutta l'umanità. 

Silenzio di Adorazione

L. 6 Chi si converte non solo opera un miracolo in sè, ma anche opera dei miracoli attorno a sé, proprio come lo è stato per San Paolo. La salvezza dalla confusione, dalla paura, dalla solitudine sono i primi miracoli; il non essere contagiati dai veleni del mondo, dalla logica delle tenebre, il parlare lingue nuove nello Spirito, il guarire le malattie morali, eccone altri. Il mondo è pieno di miracoli, laddove la conversione attua un modo di vedere e analizzare le cose dal punto di vista dello Spirito. Ecco che allora la tenebra è trasformata in luce, il peccato in grazia, il limite in risorsa, e tutto quanto era di ostacolo diventa aiuto e sostegno nel cammino. 

L'apostolo, come Paolo, trova il suo riferimento nell'atto della grazia posto sul suo cammino di conversione, laddove la luce si fa densa di energia rinnovante dello Spirito, e la creatura nuova appare nel suo splendore. 

Essere segni di luce è opera e testimonianza della conversione, del cambiamento dentro e fuori la persona che si è incontrata misteriosamente e prodigiosamente con il Mistero della vita. La conversione dell'Apostolo è ora illuminante anche per noi, richiamandoci il percorso di Dio, che scende sempre nella nostra storia.

Sac: Preghiamo ora a nome di tutti gli annunciatori del Vangelo le Beatitudini, sull’esempio di Paolo.

L.7 : Beati coloro che, come Paolo, credono che Dio ha un progetto su ognuno
Tutti: cercheranno giorno per giorno di aderirvi.

L.7: Beati coloro che, come Paolo, non si sentono mai arrivati e corrono continuamente verso la meta
Tutti: vivranno l’inquietudine della ricerca continua.

L.7: Beati coloro che, come Paolo, sanno di aver un grande tesoro in vasi di creta 
Tutti: scopriranno la potenza che viene da Dio.

L.7: Beati coloro che, come Paolo, considerano tutto una perdita, a paragone della sublime conoscenza di Gesù Cristo
Tutti: raggiungeranno la pienezza di vita.

Sac: Preghiamo insieme con le parole di sant’Ignazio di Loyola.

Tutti:  Accetta, Signore,
tutta la mia libertà.
Accetta la memoria, l’intelletto, la volontà.
Tutto quanto possiedo è tuo:
lo restituisco a te
e l’affido alla guida della tua volontà.
Dammi solo il tuo amore e la tua grazia
e sono ricco abbastanza,
né altro più domando. Amen.

Silenzio di Adorazione

Benedizione Eucaristica

Canto di adorazione

Sac.: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucarestia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fà che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della Redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo.
Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo preziosismo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo Sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran madre di Dio, Maria Santissima.
Benedetta la sua santa Immacolata Concezione.
Benedetta la sua gloriosa Assunzione.
Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.
Benedetto San Giuseppe, suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.

Canto finale: (mariano)

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