Contemplando l’icona di S. Barnaba

Pubblicato in Preghiera missionaria

S. Barnaba: un uomo afferrato da Cristo

Dagli Atti degli Apostoli(4,32-37)

La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune. Con grande forza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti essi godevano di grande simpatia. Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano l’importo di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno.

Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba, che significa «figlio dell’esortazione», un levita originario di Cipro, che era padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò l’importo deponendolo ai piedi degli apostoli.

Lettore:

Barnaba è uno dei giganti della chiesa primitiva, uno dei primissimi che aveva preso sul serio il Vangelo. Non aveva probabilmente conosciuto il Signore, ma era tanto meritevole che Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni, che erano stati con il Signore, gli avevano dato fiducia. È uno dei primi a credere alla parola degli apostoli, uno dei primi che si butta, il primo che vende tutto.

In un momento in cui la comunità ancora non significava quasi niente, era un gruppo sparuto di uomini che potevano apparire fanatici, lui ha creduto, si è sbarazzato di tutto e si è messo totalmente dalla parte degli apostoli e di Cristo. Per questo è chiamato “figlio dell’esortazione, figlio della consolazione”. (Card. C. M. Martini, Le confessioni di Paolo)

Barnaba: (Fil 3,7-9a):

Quello che poteva essere per me un guadagno, l’ho considerato una perdita a motivo di Cristo. Anzi, tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in lui...

Guida:

Nell’icona Barnaba è rappresentato in piedi, uomo libero del Vangelo, afferrato da Cristo, totalmente e unicamente proteso verso di Lui. Il corpo slanciato e fiero veste una tunica blu (che si intravede sotto il manto rosso fuoco). Il colore blu, secondo il linguaggio iconografico, è sempre simbolo della divinità. Il blu infatti è il colore tipico della tunica del Cristo. Barnaba è rivestito di Cristo, di Colui per il quale ha lasciato tutto con grande slancio e prontezza. Blu è l’abito che riveste Barnaba interiormente (tocca il suo corpo, il suo cuore, la sua persona) per indicare la conformità al Signore Gesù, anima e forza della sua vita.

S. Barnaba: uomo del Vangelo, profeta e missionario

Dagli Atti degli Apostoli(13,1-2)

C’erano nella comunità di Antiochia profeti e dottori: Barnaba, Simeone soprannominato Niger, Lucio di Cirène, Manaèn, compagno d’infanzia di Erode tetrarca, e Saulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati».

Lettore:

La comunità di Antiochia riconosce i profeti... Barnaba è il primo, Paolo è l’ultimo venuto, ma Barnaba lo sa valorizzare e lo introduce in una attività che diventa la più fruttuosa di tutta la Chiesa antica, quella da cui nasce una cristianità, che si impone talmente che il nome di cristiani deriva da lì. ...Barnaba è anche il primo scelto dallo Spirito per la missione. Barnaba è il primo e Saulo è l’aggiunto. Barnaba è il capo della nuova spedizione, colui che viene riconosciuto ufficialmente come il primo fra gli annunciatori del Vangelo. (Card. C. M. Martini, Le confessioni di Paolo)

Barnaba (1Cor 16-17.23):

Non è per me un vanto predicare il vangelo; è un dovere per me: guai a me se non predicassi il vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro.

Guida:

Barnaba è l’uomo che lo Spirito sceglie per primo per inviarlo annunciatore del Vangelo. L’icona lo rappresenta con grandi piedi nudi. Sono i piedi resi belli dall’annuncio della Parola, i piedi del messaggero della salvezza (cfr. Is 52,7). Sono piedi liberi da ogni costrizione per correre con l’annuncio della salvezza, piedi che percorrono la Via che è il Cristo. Piedi che percorrono instancabili le vie degli uomini e della storia per aprirle alle vie di Dio.

Barnaba è un annunciatore fiero, con il rotolo della Parola ben stretto nella sua mano, unico bagaglio del suo viaggio missionario, unico strumento di incontro con i fratelli. L’altra mano è vuota e benedicente: il dono che porta è la benedizione di Dio, Cristo Gesù nel quale siamo stati benedetti con ogni benedizione spirituale (cfr. Ef 1,3).

Il manto che ricopre il suo corpo è rosso fuoco, segno della potenza dello Spirito che anima la sua parola, la sua vita missionaria, il suo annuncio. Barnaba è l’evangelista che porta l’annuncio potente della Parola della Croce, insieme a Paolo, il servo della Parola.

S. Barnaba: l’amico in Cristo

Dagli Atti degli Apostoli (9,27-28)

Venuto Paolo a Gerusalemme, cercava di unirsi con i discepoli, ma tutti avevano paura di lui, non credendo ancora che fosse un discepolo. Allora Barnaba lo prese con sé, lo presentò agli apostoli e raccontò loro come durante il viaggio aveva visto il Signore che gli aveva parlato, e come in Damasco aveva predicato con coraggio nel nome di Gesù. Così egli potè stare con loro e andava e veniva a Gerusalemme, parlando apertamente nel nome del Signore.

Lettore:

Barnaba è stato d’importanza fondamentale per Paolo: dopo Anania è l’uomo a cui Paolo deve di più. Anzi, ad Anania deve il primo ingresso, la prima accoglienza, ma poi tutto il resto lo deve a Barnaba.

Egli è stato per Paolo colui che l’ha cercato, l’ha capito, l’ha sostenuto. È stato l’amico, il padre spirituale, il maestro di apostolato, quello che l’ha introdotto nell’esperienza apostolica.

Quando Paolo è smarrito a Gerusalemme tutti gli chiudono le porte in faccia, Barnaba va, gli tende la mano e gli dice: “Vieni con me, ti accompagno, ti presento io”. Per Paolo, attraverso Barnaba, le porte si riaprono. (Card. C. M. Martini, Le confessioni di Paolo)

Paolo: (1Cor 2,1-5)

O fratelli, quando sono venuto tra voi, non mi sono presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso. Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.

Guida:

Lo sguardo aperto e fiero dell’icona di Barnaba ci parla di un uomo che ha concentrato tutto di sé nella contemplazione del mistero di Cristo. Gli occhi grandi e buoni penetrano il Mistero e guardano lontano, oltre l’orizzonte del visibile a cogliere l’invisibile potenza dell’amore di Dio, così come si è rivelata in Cristo. Si tratta di occhi illuminati dalla luce della fede per una sempre più profonda conoscenza di Lui (Ef 1, 17-20), pronti a scorgere nella Pasqua del Cristo il dono della vita senza fine. Con questo sguardo attento inoltre Barnaba oltre a riconoscere la presenza del Signore nelle prime comunità cristiane, sa scorgere il bisogno reale del fratello. Per questo accoglie Paolo, riconoscendo in lui, al di là di quello che si conosce del suo passato, il dono che il Signore vuole fare alla sua Chiesa. Barnaba è il compagno della prima ora. È l’amico nel momento della più grande solitudine e incomprensione, a causa di Cristo Gesù.

Silenzio

S. Barnaba: la liberta’e diversita’nello Spirito

Dagli Atti degli Apostoli(15,37-40)

Dopo alcuni giorni Paolo disse a Barnaba: «Ritorniamo a far visita ai fratelli in tutte le città nelle quali abbiamo annunziato la parola del Signore, per vedere come stanno». Barnaba voleva prendere insieme anche Giovanni, detto Marco, ma Paolo riteneva che non si dovesse prendere uno che si era allontanato da loro nella Panfilia e non aveva voluto partecipare alla loro opera. Il dissenso fu tale che si separarono l’uno dall’altro; Barnaba, prendendo con sé Marco, s’imbarcò per Cipro. Paolo invece scelse Sila e partì, raccomandato dai fratelli alla grazia del Signore.

Lettore:

Dopo una stretta collaborazione, un dissenso evidente sorge fra Paolo e Barnaba. E non si tratta semplicemente della scelta di un collaboratore, ma forse di un modo differente di porsi in rapporto ai fratelli che provenivano dai pagani o dai giudei. Forse Barnaba già intravedeva la spaccatura con la Chiesa giudeo-cristiana, che poi è avvenuta, e avrebbe voluto a tutti i costi evitarla.

Ci è impossibile storicamente determinare cosa sia stato. Tuttavia, dobbiamo concludere che quella lacerazione è stata molto dolorosa e drammatica per entrambi. (Card. C. M. Martini, Le confessioni di Paolo)

Barnaba (1Cor 9,18-22):

Pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero: mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; con coloro che sono sotto la legge sono diventato come uno che è sotto la legge, pur non essendo sotto la legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la legge. Con coloro che non hanno legge sono diventato come uno che è senza legge, pur non essendo senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo, per guadagnare coloro che sono senza legge. Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno.

Guida:

Barnaba è l’uomo della comunione, l’uomo delle grandi amicizie e della ricerca della mediazione pur di non perdere nessuno dei fratelli. Il vento dello Spirito (che scompiglia i suoi capelli e il suo abito nell’icona) lo spinge a scegliere di separarsi da Paolo pur di non perdere i fratelli più deboli all’interno della chiesa. Sarà lo stesso Spirito a muovere l’evangelizzazione di Paolo e di Barnaba che, pur separati, continuano a portare la parola della Croce di Signore Gesù.

Canto

Preghiera finale

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