La tomba vuota

Noli me Tangere, Giotto, Cappella degli Scrovegni (Padova) Noli me Tangere, Giotto, Cappella degli Scrovegni (Padova) Wikipedia
Pubblicato in Preghiera missionaria
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Il primo giorno della settimana, Maria di Magdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. (Gv 20,1-9)

RIFLETTI

Possiamo individuare tre scene che compongono la nostra prima sezione: la prima scena nei vv. 1-2: Maria si reca al sepolcro e torna di corsa da Simon Pietro e dall’altro discepolo; la seconda scena nei vv. 3-10: i due discepoli al sepolcro; la terza scena nei vv. 11-18: l’apparizione del Risorto a Maria di Magdala. 

Maria inizia «nel buio del mattino presto» il «primo giorno» della settimana. Si osserva il contrasto simbolico tra le tenebre e il «vedere» della donna, che evidenzia lo stato interiore di Maria, l’oscuramento del cuore della Maddalena così provata dall’evento drammatico della passione del suo «maestro e Signore». Maria vede la pietra ribaltata dal sepolcro. Si tratta di un vedere fisico, il semplice scorgere con gli occhi l’assenza del cadavere. Da questa constatazione inizia la ricerca affannosa ed angosciata del Signore. La donna si muove ancora nel buio e non si preoccupa di ispezionare l’interno del sepolcro aperto, ma si precipita ad avvertire i discepoli.

La corsa notturna rivela il movimento intimo della Maddalena, la quale informa i discepoli: «hanno tolto il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove lo hanno posto» (v. 2). Maria si sente perduta di fronte all’unica reliquia del Maestro che gli era stata sottratta per sempre: da ciò deriva la sua angoscia. 

In primo luogo Maria è la donna «che cerca» quel Gesù che «ha amato i suoi fino alla fine» (Gv 13,1): dopo aver condiviso il cammino verso Gerusalemme e il dolore della morte cruenta sulla croce, Maria aveva compreso che Gesù era l’unica insostituibile verità della sua vita e per questo si lancia in un’indomabile ricerca del suo Signore. Al dramma della croce si aggiunge la delusione di non poter piangere sul suo cadavere. Il pianto della donna rivela la sincera espressione della sua fede.

Un secondo tratto di Maria è dato dalla sua presenza e dall’attesa di un incontro. Maria sceglie di «stare» nel giardino, di fronte a quel sepolcro, solitaria e addolorata (cf. Lam 1,12). Presente ai piedi della croce, ora la Maddalena sosta di fronte al sepolcro vuoto. Maria «sta» nel silenzio doloroso di una privazione, a differenza dei due discepoli che «vanno via» e si rinchiudono nella loro solitudine. 

Il terzo tratto è costituito dal pronunciamento del «nome» che ha dato senso alla attesa e ha riempito la solitudine di speranza. Sentir pronunciare il suo nome in quel luogo di morte e di pianto ha dischiuso il suo cuore ed ha cambiato il suo lamento in gioia (Sal 29,12). Cristo è la mia speranza! Qui la donna di Magdala scopre la propria vocazione: Dio ha pronunciato il suo nome, conosce il mio intimo, si prende cura del mio futuro! La voce di Gesù risorto vince in Maria ogni confusione: non è un fantasma, è il Signore e Maestro in persona che chiama.

Un quarto tratto è dato dalla risposta della Maddalena, espressa sia con le parole che con i gesti. L’esultanza della donna non concede dubbi di fede: colui che la sta chiamando è davvero il suo Maestro vivo, l’Unico Signore crocifisso e risorto. Il «si» di Maria è stato preparato da lungo tempo: la sua ricerca, la condivisione del dolore e del distacco, l’attesa paziente dell’incontro hanno costituito delle precise tappe del cammino di fede: ora la donna può dire il suo «eccomi» a Gesù, senza riserve né timori.

Gli altri protagonisti di questo vangelo sono i discepoli che si mettono in modo dopo aver ascoltato la testimonianza di Maria. Si tratta dei due discepoli che compaiono nel racconto della passione: Simon Pietro è menzionato nella scena dell’arresto di Gesù e in quelle successive (Gv 18,10.15.18.25-27). Il secondo discepolo (denominato «l’altro») è indicato come «quello che Gesù amava» (cf. 13,23-24; 19,25.27). 

I due escono dalla loro dimora, corrono «insieme», ispezionano la sepoltura, ritornano senza parole nella loro casa. L’evangelista descrive la dinamica esterna della ricerca, differenziando i due atteggiamenti: Simon Pietro «osserva», l’altro discepolo «vede e crede». Il movimento esterno della ricerca del Cristo si traduce in un cammino interiore, in un bisogno di affidarsi «oltre il segno» delle reliquie funerarie. Simon Pietro e Giovanni daranno poi la risposta personale a Gesù risorto nel successivo episodio dell’incontro presso il lago di Genezaret (Gv 21,1-19). In quel contesto «il mattino era già venuto» (21,4) e il «discepolo amato» ha potuto affermare: «è il Signore» (21,7) e Simon Pietro da parte sua si è gettato a nuoto verso il Risorto, mentre presso il sepolcro il giorno è ancora al crepuscolo come la fede nel cuore dei due galilei.

Il binomio vedere/credere fa da filo conduttore dell’intera pagina giovannea in tutte e quattro le scene: il discepolo «vide e credette», la Maddalena riconosce il Risorto e crede (v. 16), i discepoli nel cenacolo «videro Gesù e gioirono» nella fede (v. 20), a Tommaso incredulo il Risorto richiama la beatitudine della fede per coloro che «pur non avendo visto crederanno» (v. 29).

DOMANDE

Il racconto giovanneo presente Pietro, il discepolo amato e Maria Maddalena che sono di fronte al mistero della morte e risurrezione. Essi cercano. E tu: sei in ricerca di Dio? Hai nel tuo cuore la speranza di un incontro che cambia la tua vita?

Fermati sui verbi di movimento e di visione: correre, fermarsi, entrare, vedere, ritornare. Sono i verbi della tua quotidianità. Puoi affermare che la fede cristiana illumina le tue scelte quotidiane? In che modo? Avere la Sacra Scrittura e vivere la fatica di credere: che posto ha la Bibbia nel tuo cammino spirituale?

Maria Maddalena rappresenta la speranza che rimane davanti al sepolcro vuoto e aspetta l’incontro: sei capace di sperare e paziente nel saper aspettare la venuta di Dio?

La Maddalena lo riconosce solo quando si sente chiamare per nome: hai fatto un incontro significativo e personale con il Signore? Come vivi la tua vocazione?

PREGA

Signore, non si esalta il mio cuore né i miei occhi guardano in alto; non vado cercando cose grandi né meraviglie più alte di me. Io invece resto quieto e sereno: come un bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è in me l’anima mia. Israele attenda il Signore, da ora e per sempre. (Salmo 131)

Ultima modifica il Lunedì, 13 Novembre 2023 10:09
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