Atti degli apostoli (3). Il primo annuncio dei discepoli di Gesù

Atti degli apostoli (3). Il primo annuncio dei discepoli di Gesù Foto Angelo Casadei
Pubblicato in Preghiera missionaria
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Pietro allora prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti. Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome (Atti 10,22-43)

RIFLETTI

Kerygma è una parola greca che significa "proclamazione". Il kerygma era ciò che il banditore della città annuncia in piazza affinché tutti ascoltino ma, tra i primi cristiani, questa parola venne a designare l'annuncio fondamentale di Gesù Cristo. 

La testimonianza più antica del contenuto di questo annuncio si trova probabilmente nella Prima Lettera ai Corinzi. Paolo ricorda ai cristiani di Corinto il Vangelo che aveva annunziato loro e lo riassume con queste parole: "Vi ho trasmesso ciò che ho ricevuto a mia volta, che Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture, e che è stato sepolto; che è risorto il terzo giorno, secondo le Scritture, e che è apparso a Pietro..." (1 Cor 15,3-5). Queste parole concise rivelano che il contenuto centrale del primo annuncio cristiano era la morte e la risurrezione di Gesù Cristo, confermate dalle prove dell'esperienza (fu sepolto, è apparso) e dalla testimonianza dell'Antico Testamento.

Poi le prime comunità cristiane hanno poco a poco completato l'affermazione centrale del kerygma primitivo e, ai due eventi centrali della morte e risurrezione di Gesù, si aggiunsero altre importanti affermazioni sul significato della sua venuta tra noi, sulla sua attività in Galilea e sulla sua condizione gloriosa dopo la risurrezione. È proprio questo che troviamo nei discorsi dei primi dodici capitoli del Libro degli Atti. In tutti appaiono i seguenti elementi:

La promessa che Dio aveva fatto tramite i Suoi profeti si è adempiuta.

Questo compimento è avvenuto attraverso l'azione di Gesù in Galilea, la sua morte in croce a Gerusalemme per mano delle autorità del popolo, e soprattutto attraverso la sua risurrezione.

In virtù della sua risurrezione, Gesù è stato esaltato come Signore, ed è stato fatto Giudice dei vivi e dei morti; da quel momento tutta la storia tende verso di lui come sua pienezza.

Questi tre elementi appaiono in una forma o nell'altra nei discorsi degli Atti e riassumono il contenuto del kerygma ampliato il cui obiettivo è provocare la conversione di coloro che lo ascoltano. Ecco perché tutti i discorsi si concludono con un invito alla conversione o un'offerta di perdono. 

Coloro che accolgono il messaggio e si convertono ricevono lo Spirito Santo e diventano parte della comunità cristiana. In questo modo si descrive il cammino che seguono i primi cristiani per entrare a far parte della comunità cristiana: la buona notizia annunciata è accolta per mezzo della fede, si produce la conversione, si celebra il battesimo e si produce l’integrazione nella comunità cristiana.

Che cosa proclamiamo noi cristiani oggi?

È sorprendente che, nonostante tutte queste estensioni, il contenuto centrale dell'annuncio cristiano sia rimasto Gesù Cristo e solo Gesù Cristo. Questo dovrebbe farci riflettere. Nella nuova evangelizzazione dovremo certamente rinnovare il nostro ardore, i nostri metodi e il nostro stile come evangelizzatori ma il contenuto del nostro annuncio non può che essere Gesù Cristo; qualsiasi altro annuncio non sarà l'annuncio cristiano. In questa prospettiva dovremo rivedere la nostra azione evangelizzatrice, la nostra catechesi, la nostra predicazione e la nostra testimonianza personale. Forse dovremo smettere di parlare di noi stessi, dei nostri gruppi della nostra organizzazione, della nostra morale, e dovremo recuperare quel primo annuncio il cui unico il contenuto era Gesù Cristo morto e Risorto.

DOMANDE

Riprendiamo e facciamo nostre le domande presenti nella meditazione di Anna Maria Canopi: se credo davvero, che cosa devo fare? Come devo comportarmi? Quali devono essere i miei pensieri, i miei sentimenti e le mie azioni? Che senso devo dare alla mia vita quotidiana? Che senso dare alla vita e che senso dare alla morte.

Nella nostra comunità cristiana e nel nostro vissuto di fede è evidente e chiaro che Cristo è l’origine, il centro e l’apice di tutto?

PREGA

Ti preghiamo, Signore, questa Parola che abbiamo ascoltato trafigga anche il nostro cuore e susciti in noi un sincero desiderio di conversione, per essere interiormente rinnovati e vivere immersi nel Signore Gesù Cristo, nel mistero della sua chiesa, in quella comunione di amore che continuamente lo Spirito Santo crea e alimenta. Fa’ che dimentichi di noi stessi, possiamo essere totalmente donati agli altri in letizia e semplicità di cuore. Amen.

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