LEGGI
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: "Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini". E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi". Ed egli si alzò e lo seguì. Mc 1,16-20; 2,13-14)
RIFLETTI
La prima motivazione per evangelizzare è l’amore di Gesù che abbiamo ricevuto, l’esperienza di essere salvati da Lui che ci spinge ad amarlo sempre di più. Però, che amore è quello che non sente la necessità di parlare della persona amata, di presentarla, di farla conoscere? Se non proviamo l’intenso desiderio di comunicarlo, abbiamo bisogno di soffermarci in preghiera per chiedere a Lui che torni ad affascinarci. Abbiamo bisogno d’implorare ogni giorno, di chiedere la sua grazia perché apra il nostro cuore freddo e scuota la nostra vita tiepida e superficiale.
A volte perdiamo l’entusiasmo per la missione dimenticando che il Vangelo risponde alle necessità più profonde delle persone, perché tutti siamo stati creati per quello che il Vangelo ci propone: l’amicizia con Gesù e l’amore fraterno. Quando si riesce ad esprimere adeguatamente e con bellezza il contenuto essenziale del Vangelo, sicuramente quel messaggio risponderà alle domande più profonde dei cuori: «Il missionario è convinto che esiste già nei singoli e nei popoli, per l’azione dello Spirito, un’attesa anche se inconscia di conoscere la verità su Dio, sull’uomo, sulla via che porta alla liberazione dal peccato e dalla morte. L’entusiasmo nell’annunziare il Cristo deriva dalla convinzione di rispondere a tale attesa».
L’entusiasmo nell’evangelizzazione si fonda su questa convinzione. Abbiamo a disposizione un tesoro di vita e di amore che non può ingannare, il messaggio che non può manipolare né illudere. È una risposta che scende nel più profondo dell’essere umano e che può sostenerlo ed elevarlo. È la verità che non passa di moda perché è in grado di penetrare là dove nient’altro può arrivare. La nostra tristezza infinita si cura soltanto con un infinito amore. (Evangelii Gaudium 264.265)
DOMANDE
In quali esperienze e momenti, volti e persone, incontri e silenzi, ho gustato la chiamata a seguire Gesù e a lasciare tutto?
Nella mia vita di discepolo-missionario, in quali momenti e circostanze ho sperimentato che Gesù cammina con me, parla con me, respira con me, lavora con me?
Quando ho davvero percepito Gesù vivo insieme con me “nel mezzo dell’impegno missionario”? (EG 266).
PREGA
Signore Gesù, tu sei la sorgente della mia vocazione e della mia missione. Il tuo passaggio nella mia vita, il tuo sguardo, la tua voce e la tua Parola mi hanno sedotto e conquistato.
Al di fuori di te la mia vita non ha più senso né sapore. In te, invece, tutto trova gusto e gioia: anche le mie contraddizioni, anche le mie oscurità, anche la morte.
In te s’illumina la notte, le lacrime diventano feconda rugiada ed i passi del mio vagare si trasformano in sentieri di luce per il mondo che mi affidi.
Brucia il mio egoismo, alimenta la radicalità del mio sì, donami un cuore appassionato per l’umanità e per la chiesa, orienta i miei pensieri e tutta la mia vita al Regno che viene.
La tua Parola sia il Pane del mio cammino e dei miei deserti ed i tuoi poveri mi salvino sempre, strappandomi da me stesso.
Mani, piedi, cuore e sguardo si accordino al tuo Vangelo e tutto di me parli di te. Perché tutto posso in te, che sei la mia forza. Amen.