PREGHIAMO CON SAN PAOLO

Pubblicato in Preghiera missionaria

Tutti Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione.

 

 

Dalla lettera di Paolo ai cristiani di Filippi (Fil 3, 1-14)

 

“Fratelli miei, rallegratevi nel Signore.

Io non mi stanco di scrivervi le stesse cose, e ciò è garanzia di sicurezza per voi.

I veri circoncisi siamo noi, che offriamo il nostro culto per mezzo dello Spirito di Dio, che ci vantiamo in Cristo Gesù, e non mettiamo la nostra fiducia nella carne; benché io avessi motivo di confidarmi anche nella carne. Se qualcun altro pensa di aver motivo di confidarsi nella carne, io posso farlo molto di più; io,

- circonciso l'ottavo giorno,

- della razza d'Israele,

- della tribù di Beniamino,

- ebreo figlio d'Ebrei;

- quanto alla legge, fariseo;

- quanto allo zelo, persecutore della chiesa;

- quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile.

Ma ciò che per me era un guadagno, l'ho considerato come un danno, a causa di Cristo. Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede. Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte, per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti.

Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù”.

 

 

1 Coro Signore, anche noi possiamo confidare in tante cose. Battezzati all’inizio della nostra vita, da famiglia cattolica e “praticante”. Abbiamo partecipato quasi sempre alla messa, ci confessiamo spesso, frequentiamo santuari, veniamo anche alla catechesi di avvento.

2 Coro Siamo in qualche gruppo parrocchiale e ci diamo da fare per la nostra comunità. Abbiamo tutte le carte in regola anche per i sacramenti. Potremmo sentirci a posto e al sicuro. La tua Parola ci chiama, ci fa cadere dalle nostre sicurezze e ci fa capire che senza la tua luce siamo ciechi; senza la guida della comunità siamo soli sulla strada della fede. Se non siamo illuminati dalla Luce vera, quella che illumina ogni uomo siamo avvolti nel buio.

1 Coro Anche i nostri sacramenti sono poca cosa se non abbiamo scoperto te; la Parola che ascoltiamo si riduce a suono di parole umane se non la viviamo con entusiasmo e fedeltà. I nostri gruppi servono a poco se lo Spirito non entra nella vita quotidiana e ci trasforma ogni giorno.

2 Coro Signore, tu ci chiedi di non cullarci sugli allori, di non considerare tesoro prezioso quanto abbiamo già ottenuto, e non per nostro merito bensì per la tua grazia, non per la potenza della legge, bensì per la forza della fede in te. Tu ci chiedi di rimetterci continuamente alla ricerca del tesoro: la tua parola, la tua presenza viva nella comunità, la grazia derivante dalla fede.

Tutti Signore, aiutaci a conoscere te, la potenza della tua risurrezione, la comunione delle tue sofferenze, divenendo conforme a te nella sua morte, per giungere insieme con te e con tutti i nostri fratelli alla risurrezione dei morti.

 

 

Dalla prima lettera di Paolo ai cristiani di Corinto (1 Cor 13,1-13).

 

“Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un bronzo che risuona o uno squillante cembalo.

Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla.

Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente.

L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.

L'amore non verrà mai meno. Le profezie verranno abolite; le lingue cesseranno; e la conoscenza verrà abolita; poiché noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo; ma quando la perfezione sarà venuta, quello che è solo in parte, sarà abolito. Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino. Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente, come anche sono stato perfettamente conosciuto.

Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l'amore.

 

 

 

 

Tutti Signore, insegnaci ad amare

 

1L Per non diventare anche noi parole vuote, capaci di tanto rumore, ma inutili e dannose a noi stessi e a chi ci ascolta

2L Per usare pazienza verso gli altri, per imitare te, che sei paziente con noi, perché non ti arrendi mai davanti alle nostre povertà e miserie

3L Per essere benevoli, con il cuore ben disposto, sull’esempio del Padre, che ci accoglie sempre con amore quando decidiamo di aprirci alla sua grazia

4L Per non lasciarci guidare dall’invidia e perdere la serenità nelle relazioni con gli altri

5L Per non vantarsi di ciò che non conta, e ci allontana dalla vera giustizia, lasciandoci sempre più tristi e soli

6L Per non gonfiarci di orgoglio, che ci fa chiudere in noi stessi e risultare vuoti e privi del vero valore: la comunione con il Padre e con te, il Figlio suo Gesù Cristo

7L Per non trattare male le persone che amiamo e perdere così la vera serenità, riducendo la nostra vita un terreno arido

8L Per non perderci nella sterile ricerca di quanto sembra ricchezza, e invece si rivela come vuoto e miseria perché non è condiviso, e non è in linea con la tua proposta d’amore

9L Per non lasciarci guidare dall’ira che ci allontana dalla misericordia e dalla sincera valutazione delle altrui responsabilità e meriti

10L Per dimenticare il male ricevuto, perché solo il perdono apre alla relazione piena e vera con gli altri

11L Per trovare gioia e serenità quando camminiamo dietro la verità e giungiamo così alla vera gioia, la gioia della comunione

12L Per riconoscere con onestà anche le ragioni degli altri e usare misericordia verso il prossimo

13L Per lasciarsi guidare dalla speranza che indica sempre nuove strade per il traguardo della piena sintonia con te e con i nostri fratelli, vicini e lontani

14L Per portare con serenità anche i pesi e le contrarietà della vita senza che queste ci facciano cadere nel cammino o rallentino troppo il nostro passo

 

un’ultima preghiera presa da Paolo ai cristiani di Colossi

 

“Noi ringraziamo Dio, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che vi ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce.

Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. In lui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati. Egli è l'immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura; poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potenze; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui. Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa; è lui il principio, il primogenito dai morti, affinché in ogni cosa abbia il primato. Poiché al Padre piacque di far abitare in lui tutta la pienezza e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della sua croce; per mezzo di lui, dico, tanto le cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli”. (Col 1, 3.12-20)

 

 

 

 

Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:07

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