Preghiera introduttiva
Eccoci, Signore.
Noi vorremmo saper stare di fronte a te,
avere tanto coraggio da saper cedere,
da saperti lasciar vincere nella nostra vita,
da permettere alla tua Parola di lavorarci,
di trasformarci, di chiamarci a cose migliori,
più belle per noi e per gli altri.
È la grazia che ti chiediamo iniziando questa liturgia penitenziale.
Amen
I momento: Pietro lo seguiva da lontano
Canto
Dal Vangelo di Luca (22, 54-55)
Quelli che avevano arrestato Gesù, lo condussero via e lo fecero
entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da
lontano. Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si
erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro.
Preghiamo:
1L. «Credo, Signore, ma tu aiuta la mia poca fede».
E quella poca fede, quella pochissima fede
che ciascuno scopre giorno per giorno
è già sufficiente per avanzare al seguito del Maestro.
2 L. Chi vuole seguire Cristo, gli accorda fiducia
sia nei giorni di pienezza del cuore
sia nei momenti in cui grida di solitudine.
3 L. Scegliere il Cristo!
Egli pone dinanzi a una alternativa:
«Colui che vuole salvare la propria vita la perderà,
colui che la donerà per amore la ritroverà».
4 L. Ma non impone la scelta.
Lascia libero ciascuno di seguirlo o di rifiutarlo.
Non costringe mai.
Semplicemente, da 2000 anni,
mite e umile di cuore,
rimane alla porta di ogni cuore
e bussa: «Mi ami tu?».
(frère Roger)
Scrivo, in un momento di silenzio, all’interno del cuore,
ciò che ora, nella mia vita, mi fa più paura e mi fa stare lontano da Lui.
II momento: Non lo conosco!
Pietro è riconosciuto da alcune persone nella duplice dimensione della sua
identità di discepolo: il legame con Gesù e l’appartenenza al suo gruppo. Pietro
nega tutto questo. Nel suo cuore entra la paura, il buio totale, la non verità sulla
sua vita. Ha dimenticato le parole del suo Maestro.
Dal vangelo di Luca (22, 56-60a)
Veduto Pietro seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse:
«Anche questi era con lui».
Ma egli negò dicendo: «Donna, non lo conosco!».
Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei di loro!». Ma Pietro
rispose: «No, non lo sono!».
Passata circa un'ora, un altro insisteva: «In verità, anche questo era con
lui; è anche lui un Galileo».
Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici».
Silenzio e riflessione personale
Preghiera: Dialogo con Dio
Dio, Dove sei?
Credevo di averti perso nella mia sconfitta
e nel mio peccato… Si è fatto buio e non t’ho più visto…
- Io ero nella tua sofferenza, piccolo e vigilavo sul tuo peccato.
Ma la fatica di riconoscerti è più grande del mio cuore; ho dubitato
a lungo.
-Io ero nel tuo dubbio.
Non ti ho trovato, laggiù, mio Dio.
La pioggia mi ha inzuppato, la notte mi ha annebbiato.
-Ho acceso per te una piccola luce.
Sì, una stella brillava; poi è sparita dietro le montagne troppo alte
per me; il cuore non ha retto alla delusione.
-Non importa: io raccolgo dietro di te i cocci frantumati e li
ricompongo in un disegno miracoloso.
Quando, Signore, gli occhi diventeranno limpidi e vedrò ciò che
hai fatto per me?
-Sarò io a ridarti la vista, quando il fiume giungerà al mare.
Posso ancora nutrire una dolce speranza?
-Certo, figlio mio; la speranza non delude quando riposa sul mio
cuore. Allora sarò io a domandarti:
“.......... , dove sei? “ (Riflessione personale)
Canto
III momento: Gesù, voltatosi, guardò Pietro
Mentre ancora Pietro è preso nel difendersi e nel rinnegare il Maestro,
Gesù in persona si volta, lo guarda negli occhi. Dunque, non ha visto
Pietro per caso, ma si è girato appositamente per guardarlo. Di fronte a
quegli occhi che trafiggono il suo cuore, rifiorisce il ricordo delle parole
che Gesù gli aveva predetto: “Prima che il gallo canti…” . Pietro piange.
Lo sguardo di Gesù non demolisce la persona, ma la eleva e rimette in
moto le forze più profonde del cuore e della mente. Lo sguardo
misericordioso di Gesù va al di là di quanto è accaduto. È l’inizio della
conversione.
Dal vangelo di Luca (22, 60b-62)
E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò.
Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole
che il Signore gli aveva detto:«Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai
tre volte». E, uscito, pianse amaramente.
Una storia per me…
Un giorno stavo parlando con uno studente nel mio studio, e sul cavalletto
avevo appena finito di dipingere un volto di Cristo di grandi dimensioni. Si
trattava di un volto luminoso, sofferto, ma maestoso con due grandi occhi
di compassione. Noi due eravamo seduti, ciascuno ad un lato del
cavalletto. Ho chiesto allo studente:
- Secondo te, chi guarda Cristo?
- «Guarda me».
Poi gli ho detto di alzarsi, di continuare a guardare Cristo e, passo dopo
passo, lentamente, venire dalla mia parte. Gli ho di nuovo chiesto:
- Adesso sei solo, hai la testa piena di pensieri cattivi, violenti. E Cristo?
- «Mi guarda», risponde.
Ancora un altro passo e gli chiedo:
- Sei con i tuoi amici, così tanto per starci, sei stanco…
E Cristo?
- «Mi guarda con tenerezza», risponde ancora.
Quando stava già per arrivare dalla mia parte, dico:
- E ora sei in chiesa, a messa, e leggi le letture. E Cristo?
- «Mi guarda con una grande compassione».
Ecco – gli dico - , quando sentirai addosso in tutte le circostanze della tua
vita questo sguardo compassionevole e misericordioso di Cristo, sarai una
persona veramente spirituale, sarai di nuovo completamente integro.
Quando ti scoprirai nel suo sguardo misericordioso e sentirai
che l’Amore ti avvolge come un balsamo, cambieranno tutte le tue
situazioni che abbiamo detto adesso. L’uomo cambia a causa dell’Amore
che gli inonda il cuore.
(M. Rupnik)
IV momento: … Esultate di gioia
Se sappiamo guardare Gesù nei giorni sereni e nei giorni di tempesta egli
ci sosterrà, ci prenderà per mano e ci verrà incontro perché possiamo
raggiungerlo e godere per sempre della sua presenza.
Dalla prima lettera di Pietro (1, 3-9)
Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua
grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù
“Ho bisogno di te,
conto su di te per esistere e per vivere.
Tu sei più forte del mio peccato.
Credo nella tua potenza sulla mia vita,
credo nella tua capacità di salvarmi
così come sono adesso.
Ricordati di me. Perdonami!”.
Cristo dai morti, per una speranza viva, per una eredità che non si
corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per
voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la vostra
salvezza, prossima a rivelarsi negli ultimi tempi.
Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po’ afflitti da
varie prove, perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell'oro,
che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode,
gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo: voi lo amate, pur
senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di
gioia indicibile e gloriosa, mentre conseguite la meta della vostra fede,
cioè la salvezza delle anime.
Preghiamo insieme
Signore, noi crediamo, aumenta la nostra fede!
Tu conosci il nostro cuore,
vedi la paura di affidarci perdutamente a te.
Tu sai come il desiderio di gestirci da soli la nostra vita
sia in noi così forte da farci troppe volte fuggire da te!
Eppure noi crediamo:
davanti a te sta il nostro desiderio e la nostra debolezza.
Orienta quello, sostieni questa aiutandoci a fidarci di Te
e non di noi stessi e delle presunte evidenze
di questo mondo che passa.
Signore della nostra paura e della nostra attesa,
del nostro desiderio e della nostra speranza
aumenta la nostra fede.
Benedizione
Canto finale