Cristo capovolge l'idea comune riferita al concetto di regalità. Non ha troni e servitù; non abusa del potere che ha. Non esige lunghe anticamere per poterlo incontrare; si presenta a noi in ogni povero, affamato, ammalato, prigioniero...
Introduzione
A conclusione dell’anno liturgico, celebriamo la Solennità di Cristo Re dell’Universo, una festa che segna non solo la fine di un anno, ma anche la dimensione escatologica della nostra vita in Cristo. In questo tempo di preghiera ci presentiamo a Dio con tutto il nostro essere e a Lui chiediamo il dono di saper riconoscere la regalità di Cristo nella nostra vita e nella società. Cristo è un re che capovolge tutte le nostre idee sulla regalità.
- È un Re che si presenta a noi in ogni povero, affamato, ammalato, prigioniero...
- È un re che non dispensa elemosine, ma che chiede elemosina ai suoi sudditi.
- È un re che vuole essere riconosciuto cosi; chi lo riconosce cosi sarà riconosciuto tra i suoi con le consolanti parole: "Venite benedetti... perché avevo fame e mi avete dato da mangiare…” (Mt 25,34-35).
CONTEMPLAZIONE DELL'ICONA
Canto: Tu sei l’altissimo (M. Frisina, Tu sei bellezza)
Mentre si esegue il canto si porta all’altare l’Icona di Cristo Pantocratore e la si illumina con un faro. Dopo alcuni momenti di silenzio, accompagnato da un sottofondo musicale, i lettori aiutano a contemplare l’icona.
1lettore: Guardo la tua icona, o Re dell'universo, e contemplo la tua magnificenza sovrannaturale, la tua maestà divina. Il Nuovo Testamento, facendo sparire pian piano le connotazioni politiche che avevano i re di Israele al tempo di Saul e Davide, ti presenta come re non di questo mondo e palesa il regno di Dio, tuo Padre, quale appare dal discorso della Montagna (cfr. Mt 5-7).
2lettore: Tutti i tuoi contemporanei aspettavano un re liberatore, un Messia restauratore del regno di Israele. Anche alcuni discepoli, che erano stati testimoni di tanti tuoi miracoli e avevano ascoltato la Parola direttamente dalle tue labbra mentre erano in cammino con te verso Emmaus, tornano a casa tristi perché tu, secondo loro, eri morto e non eri riuscito a liberare Israele dal giogo dei romani (Lc 24,21).
3lettore: Con la tua risurrezione manifesti chiaramente la realtà del regno di Dio. Tu inviti allora i tuoi discepoli non a restaurare la vecchia monarchia a vantaggio di Israele, ma ad annunciare a tutti gli uomini la tua vittoria sulla morte e, in questa vittoria, la misericordia del Padre, il perdono dei peccati.
La gloria sarà quando alla fine dei tempi tu, Re dei re e Signore dei signori, farai la tua seconda venuta per giudicare i vivi e i morti e il tuo Regno non avrà mai fine.
Breve spazio di silenzio con sottofondo musicale
Preghiera
Guida: In questo clima di contemplazione, all’inizio di questa preghiera chiediamo perdono al Signore per il nostro comportamento che non sempre manifesta la nostra scelta per lui. Preghiamo a due cori.
1coro: Signore, Cristo Gesù, re dei re,
che hai potere sulla vita e sulla morte,
tu conosci gli intimi segreti
e non ti sono ignoti né i miei pensieri
né i miei sentimenti.
2coro: Signore, Cristo Gesù, re dei re,
Tu conosci l'estrema fragilità
del mio cuore, della mia volontà,
da' forza alla mia debolezza
e sostienimi nei miei affanni.
1coro: Signore, Cristo Gesù, re dei re,
Tu che sei il mio sostegno,
dimentica i miei numerosi peccati
e perdona tutti i miei tradimenti.
2coro: Signore, Cristo Gesù, re dei re,
ti lodo e ti glorifico,
nonostante la mia indegnità,
perché con me la tua misericordia
non ha limite.
Sei il mio aiuto e il mio protettore.
Il tuo nome sia sempre lodato!
Tutti: A te, o Dio nostro, la gloria!
Efrem il Siro
IN ASCOLTO DELLA PAROLA
Guida: La parola di Dio richiede da parte nostra un atteggiamento di ascolto, di abbandono al Signore Gesù, alla sua promessa di vita. Esprimiamo in canto la nostra volontà di farci discepoli attenti.
Canto: Gloria a te, Parola vivente (Galliano - Semprini, Parla Signore, Paoline)
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 18,33-37)
Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re dei giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?». Pilato rispose: «Sono io forse giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
Riflessione
Lettore: Nella sua prima venuta fu avvolto in fasce
e posto in una stalla,
nella seconda si vestirà di luce come di un manto.
Nella prima accettò la croce senza rifiutare il disonore,
nell'altra avanzerà scortato dalle schiere degli angeli
e sarà pieno di gloria.
Verrà dunque, verrà il Signore nostro Gesù Cristo dai cieli,
verrà nella gloria alla fine del mondo creato,
nell'ultimo giorno.
Vi sarà allora la fine di questo mondo
e la nascita di un mondo nuovo.
Cirillo di Gerusalemme