“Come albero piantato lungo corsi d’acqua”

Pubblicato in Preghiera missionaria
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Nel nome del Padre e del Figlio...


Introduzione:

Seguire Gesù significa accogliere la sua parola creatrice e fidarci delle sue chiamate. Non possiamo incontrare Gesù nella preghiera e poi restare come prima. Dobbiamo deciderci a convertirci, ossia a cambiare tutto ciò che non è conforme al suo progetto, a portare frutto, per rivestirci di lui.

Preghiamo gli uni per gli altri, chiedendo a Dio, Padre che perdona e accoglie, il dono della conversione.

Dal libro del profeta Geremia (8, 8 - 15 )

Come potete dire: Noi siamo saggi, la legge del Signore è con noi? A menzogna l'ha ridotta la penna menzognera degli scribi! I saggi saranno confusi, sconcertati e presi come in un laccio.

Essi hanno rigettato la parola del Signore, quale sapienza possono avere? Per questo darò le loro donne ad altri, i loro campi ai conquistatori, perché, dal piccolo al grande, tutti commettono frode; dal profeta al sacerdote, tutti praticano la menzogna. Essi curano la ferita del mio popolo ma solo alla leggera, dicendo: Bene, bene! ma bene non va. Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli, ma non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire. Per questo cadranno con le altre vittime, nell'ora del castigo saranno prostrati» dice il Signore. «Li mieto e li anniento, dice il Signore, non c'è più uva nella vigna né frutti sui fichi; anche le foglie son avvizzite. Ho procurato per loro degli invasori». «Perché ce ne stiamo seduti? Riunitevi, entriamo nelle fortezze e moriamo in esse, poiché il Signore nostro Dio ci fa perire. Egli ci fa bere acque avvelenate, perché abbiamo peccato contro di lui. Aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene; l'ora della salvezza, ed ecco il terrore». Parola di Dio.

Momento di silenzio

Salmo 1

Rit: Chi segue la via del Signore vivrà in eterno

Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti; Rit.

ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte. Rit.
Sarà come albero piantato lungo corsi d'acqua, che darà frutto a suo tempo e le sue foglie non cadranno mai; riusciranno tutte le sue opere. Rit.

Non così, non così gli empi: ma come pula che il vento disperde;
perciò non reggeranno gli empi nel giudizio, né i peccatori nell'assemblea dei giusti. Rit

Il Signore veglia sul cammino dei giusti, ma la via degli empi andrà in rovina. Rit.


Dal Vangelo di Luca (13, 1-9)

Ma in quello stesso momento si presentarono alcuni a riferirgli circa quei galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. E rispondendo Gesù disse: Pensate che quei galilei fossero più peccatori di tutti gli altri galilei, poiché furono colpiti da una tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto sui quali cadde la torre di Siloe e li uccise, pensate che fossero più colpevoli di tutti gli altri uomini che abitano in Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. E diceva questa parabola: Un tale aveva un fico piantato nella sua vigna e venne a carcarvi i frutti e non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti in questo fico e non ne trovo. Taglialo. Per quale motivo sfrutta il terreno? Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest’anno, finchè gli zappi intorno e vi metta il concime, forse farà frutti: se no, lo taglierai.
Parola del Signore.

Riflessione

Il lungo discorso di Gesù, che si è aperto con l’imperativo della vigilanza, si conclude con un pressante invito alla conversione.

Mentre Gesù sta parlando, qualcuno lo mette al corrente di una notizia sconvolgente, giunta da poco: alcuni galilei, probabilmente zelati rivoluzionari, sono stati massacrati da Pilato mentre stavano compiendo il sacrificio. Era ancora viva nel ricordo di tutti un’altra disgrazia: diciotto operai che lavoravano nelle vicinanze del tempio erano rimasti uccisi nel crollo di una torre. È probabile che la gente ragionasse così: poiché Dio è giusto, se costoro hanno subito una tale sorte significa che erano dei peccatori. Gesù è di diverso parere (“No, vi dico”): quegli uomini non erano peggiori degli altri. La loro disgrazia, semmai è il segno che il giudizio incombe su tutti. E difatti Gesù ripete due volte ai suoi ascoltatori: “Se non vi convertite perirete tutti allo stesso modo”. Parole dure, persino minacciose, e tuttavia pronunciate per salvare più che per punire, come suggerisce la parabola del fico sterile. Pur nella sua semplicità, questa parabola riesce a dire molte cose. Il fico sterile rappresenta il popolo di Dio, come già si legge nel libro di Geremia (8,13): “Non c’è più uva nella vigna, né fichi nel ficaio, il fogliame è avvizzito”. La sterilità del popolo è ostinata: sono tre anni che il padrone viene a cercare i fichi senza trovarne. E il giudizio rimane all’orizzonte in tutta la sua serietà: due volte ricorre nella parabola il verbo “tagliare”. Ma questo tempo è ancora tempo di misericordia. Gli equivoci possibili sono due. C’è chi pensa: ormai è troppo tardi, la situazione è irreversibile, la pazienza di Dio si è esaurita. E c’è chi pensa: Dio è paziente, c’è sempre tempo. La parabola insegna un altro atteggiamento: il cambiamento è ancora possibile, ma non si può programmare la pazienza di Dio né approfittarne. Il giudizio sarà tanto severo, e perciò, la conversione tanto importante che Dio concede un’ultima opportunità. Il tempo della misericordia si allunga per rendere possibile il cambiamento, non per rimandarlo. Il centro – o il “non ovvio” – della parabola non sta nella ricerca dei frutti (ogni contadino si aspetta che un albero produca frutti) né alla volontà di tagliarlo dopo aver constatato per tre anni che non dà frutti (ogni contadino lo farebbe) né nella decisione irrevocabile di tagliarlo se non dovesse dare frutti neppure dopo un ultimo anno di attesa (ci mancherebbe!).

La novità sta nel fatto che a un fico così sterile venga ancora concessa una possibilità.

(Bruno Maggioni)

Momento di silenzio e riflessione

Preghiera

Nessun uomo taglia subito un albero
quando si accorge che è entrato in crisi,
ma cerca di guarirlo, con cura paziente,
così da riportarlo nella pienezza della vita.

Se tu, Signore, seguissi i nostri stessi impulsi,
che ci portano ad eliminare gli operatori di iniquità,
tutti e subito, il mondo sarebbe già rimasto un vuoto deserto.

Tu sei l’eterno paziente
E sai aspettare a lungo
La conversione dei peccatori,
fra i quali, un giorno o l’altro,
entriamo tutti
e non hai fretta di condannare
perché mille anni, per te,
sono come un giorno.

Donaci, Signore, un cuore misericordioso, come il tuo,
giacchè la storia dà sempre ragione
non ai giustizieri impulsivi,
ma ai pazienti:
questi hanno imparato
che perfino una pianta nata storta,
con un po’ di tempo
volge la sua cima verso il cielo.
Amen.


Intercessioni

Uniti dall’unica fede, e in cammino verso il Regno dei cieli, rivolgiamo la nostra preghiera a Dio per mezzo di Gesù. Preghiamo insieme e diciamo: Infondi in noi il tuo Spirito, Signore.

- Per il Papa, perché possa continuare la missione che il Signore gli ha affidato. Preghiamo.

- Per la Chiesa, affinché ritrovi l’unità al suo interno e con le altre confessioni perché possa rendere sempre e meglio testimonianza nel mondo di oggi. Preghiamo.
- Per il popolo di Dio e per i sacerdoti e i consacrati, perché possiamo tutti cogliere l’opportunità del tempo che il Signore ci concede per vivere al meglio nell’attesa del suo avvento. Preghiamo.

- Perché i giovani, che si preparano a vivere nell’amore e nel dono di sé, la loro personale vocazione, sappiano coltivare con la grazia dei sacramenti, la purezza, che è libertà dalle passioni e pieno possesso di sé. Preghiamo.

- Signore, dona conforto e speranza a quanti sono afflitti da prove, persecuzioni e scoraggiamento. Fa che trovino in te la sorgente della serenità e della pace.
Preghiamo.

- Signore, sostieni i tuoi discepoli che sentono il peso della croce quotidiana. Fa che, percorrendo la strada di Cristo tuo Figlio, trovino in lui la pienezza della gioia.
Preghiamo.

- Perché riscopriamo coraggiosamente la vita consacrata come segno della totale disponibilità verso Dio, verso la Chiesa, verso i fratelli consapevoli che senza la testimonianza della vita religiosa la Chiesa non sarebbe pienamente se stessa. Preghiamo.

Padre nostro

Orazione

Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito, perché possiamo attuare nelle parole e nelle opere ciò che è conforme alla tua volontà.

Per Cristo nostro Signore.
Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:07
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