1.Rito della luce
La Veglia inizia al buio, con il rito della luce. Mentre, attingendo il fuoco dal Cero pasquale, vengono accesi i lumi di un candelabro a sette braccia posto davanti al Crocifisso, si canta il seguente ritornello (o un altro adatto), intervallato da alcuni testi biblici letti da uno o più lettori. Intanto vengono accese anche le luci della chiesa.
La ténèbre n’est point ténèbre devant toi:
la nuit comme le jour est lumière.
Questa notte non è più notte davanti a te:
il buio come luce risplende.
Mentre ero in viaggio e mi avvicinavo a Damasco, verso mezzogiorno, all'improvviso una gran luce dal cielo rifulse attorno a me; caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Risposi: Chi sei, o Signore? Mi disse: Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti. (At 22, 6-8)
La ténèbre n’est point…
Dio disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo. (2 Cor 4, 6)
La ténèbre n’est point…
Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come i figli della luce; il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. Cercate ciò che è gradito al Signore, e non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre. (Ef 5, 8-11a)
La ténèbre n’est point…
Voi tutti infatti siete figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della notte, né delle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma restiamo svegli e siamo sobri. […] 8Noi che siamo del giorno, dobbiamo essere sobri, rivestiti con la corazza della fede e della carità e avendo come elmo la speranza della salvezza. (1 Ts 5, 5-6.8)
2.Saluto iniziale e memoria del battesimo
P. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo.
T. Amen.
P. A tutti voi, diletti da Dio e santi per vocazione, grazia e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.
T.E con il tuo spirito.
Voce guida Viviamo questa veglia affidandoci all’intercessione dell’apostolo Paolo, instancabile annunciatore dell’evangelo in mezzo alle genti. Il segno che abbiamo compiuto all’inizio della nostra preghiera ci ricorda che il Signore risorto, la cui presenza in mezzo a noi è resa visibile dal Cero pasquale, è una luce che illumina e dà compimento all’attesa di Israele e di tutti gli uomini. La luce del Signore risorto scaturisce dalla sua Pasqua, da quella parola della Croce che è potenza di Dio e sapienza di Dio. Da questa luce Paolo è stato illuminato sulla via di Damasco, al punto da giungere ad affermare: «Quello che poteva essere per me un guadagno, l’ho considerato una perdita a motivo di Cristo. […] E questo perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la partecipazione alle sue sofferenze, diventandogli conforme nella morte, con la speranza di giungere alla risurrezione dei morti» (Fil 3, 7.10-11). Da questa stessa luce siamo stati illuminati nel nostro battesimo; infatti «per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione». (Rom 6, 4-5)
P. Fratelli e sorelle carissimi, riconoscenti per essere divenuti figli nel Figlio, facciamo memoria del Battesimo, nel quale siamo stati resi partecipi della morte e resurrezione del nostro Signore Gesù Cristo. Dio nostro Padre, con la forza del suo santo Spirito, ravvivi in ciascuno il dono della chiamata battesimale e porti a compimento l’opera che ha iniziato in noi.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio. Quindi il Presidente prosegue:
P. O Padre, che dall’Agnello immolato sulla croce
fai scaturire le sorgenti dell’acqua viva.
Gloria a te Signore, gloria a te!
P. O Cristo, che rinnovi la giovinezza della Chiesa
nel lavacro dell’acqua con la parola della vita.
Gloria a te Signore, gloria a te!
P. O Spirito, che dalle acque del battesimo
ci fai riemergere come primizia dell’umanità nuova.
Gloria a te Signore, gloria a te!
P. Dio onnipotente che nei santi segni della nostra fede rinnovi i prodigi della creazione e della redenzione, benedici quest’acqua e fa’ che tutti i rinati nel battesimo siano annunciatori e testimoni della Pasqua che sempre si rinnova nella tua Chiesa. Per Cristo nostro Signore.
Amen!
Mentre il Presidente asperge i presenti con l’acqua benedetta si proclama, a cori alterni (uomini –donne) il Cantico di Efesini 1.
(uomini)
Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti
con ogni benedizione spirituale
nei cieli, in Cristo.
(donne)
In lui ci ha scelti
prima della creazione del mondo,
per trovarci, al suo cospetto,
santi e immacolati nell’amore.
(uomini)
Ci ha predestinati
a essere suoi figli adottivi
per opera di Gesù Cristo,
secondo il beneplacito del suo volere,
a lode e gloria della sua grazia,
che ci ha dato nel suo Figlio diletto.
(donne)
In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue,
la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia.
Dio l’ha abbondantemente riversata su di noi con ogni sapienza e intelligenza,
poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero del suo volere,
(uomini)
il disegno di ricapitolare in Cristo tutte le cose,
quelle del cielo come quelle della terra.
Nella sua benevolenza lo aveva in lui prestabilito
per realizzarlo nella pienezza dei tempi.
Terminato il cantico, il Presidente così prega:
P. O Padre,
che nella Pasqua del tuo Figlio ci fai rinascere a una vita nuova,
concedi a ciascuno di noi di rinnovare la propria risposta alla tua chiamata battesimale,
perché, fedeli alla vocazione ricevuta,
possiamo annunciare il vangelo di Dio
non come parola di uomini,
ma come è veramente, quale parola di Dio
che opera in coloro che credono.
Per Cristo, nostro Signore.
T. Amen!
3.La prova dell’Apostolo
Ci si siede per ascoltare la lettura di 2 Cor 6, 4-9
dalla Seconda Lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
In ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio, con molta fermezza nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, sapienza, pazienza, benevolenza, spirito di santità, amore sincero; con parole di verità, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama. Siamo ritenuti impostori, eppure siamo veritieri; sconosciuti, eppure siamo notissimi; moribondi, ed ecco viviamo; puniti, ma non messi a morte; afflitti, ma sempre lieti; poveri, ma facciamo ricchi molti; gente che non ha nulla e invece possediamo tutto!
Dopo l’ascolto della lettura, insieme si proclama l’Inno cristologico di Filippesi 2, la prima parte seduti, ci si alza in piedi per la seconda parte.
(seduti)
Cristo Gesù, pur essendo di natura divina,
non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio;
ma spogliò se stesso,
assumendo la condizione di servo
e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana, umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e alla morte di croce.
(in piedi)
Per questo Dio l'ha esaltato
e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome;
perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore,
a gloria di Dio Padre.
Dopo la proclamazione dell’inno, il Presidente introduce la preghiera di intercessione dei martiri, mentre ci si inginocchia.
Intercessione dei martiri
P. Fratelli e sorelle carissimi,
molti credenti in Cristo, di ogni confessione cristiana, hanno sofferto e continuano a soffrire a motivo dell’annuncio dell’Evangelo. Nella nostra preghiera chiediamo ora l’intercessione dei martiri, perché la forza della loro testimonianza sostenga anche la nostra fedeltà, nelle piccole o grandi difficoltà che incontriamo a motivo del nostro amore per il Nome di Cristo.
Creature invisibili del cielo pregate per noi
Ministri e messaggeri della gloria pregate per noi
Angeli, Cherubini e Serafini pregate per noi
Maria, Madre di Dio, testimone della fede ai piedi della croce prega per noi
Maria di Magdala, lacrime di consolazione presso il sepolcro prega per noi
Voi donne, fedeli fino al calvario pregate per noi
Geremia, immagine del servo sofferente del Signore prega per noi
Profeti di Dio, annunciatori della Parola fino alla morte pregate per noi
Giovanni Battista, precursore della pasqua di Cristo prega per noi
Pietro e Paolo, vita consegnata per l’Evangelo pregate per noi
Apostoli di Cristo, che avete bevuto il suo stesso calice pregate per noi
Stefano, capace di morire come Cristo prega per noi
Ignazio, frumento di Cristo macinato e fatto pane prega per noi
Lorenzo, diacono perfetto nel martirio prega per noi
Lucia, occhi pieni del desiderio di Dio prega per noi
Agata, buona e perfetta nell’amore prega per noi
Agnese, giovane compagna dell’Agnello prega per noi
Voi tutti martiri della chiesa delle origini pregate per noi
Santi Gervasio e Protasio, padri della nostra fede fino al martirio pregate per noi
Santi Nazaro e Celso, testimoni fedeli dei nomadi Cristo pregate per noi
Voi tutti martiri della nostra Chiesa pregate per noi
Massimiliano Kolbe, compassione di Dio fino all’ultimo respiro prega per noi
Teresa Benedetta, solidale con il suo popolo fino alla croce prega per noi
Tito Brandsma, Evangelo nei campi di sterminio prega per noi
Patriarca Tichon e fratelli ortodossi martiri nei gulag pregate per noi
Fratelli ebrei, che avete santificato il nome dell’Altissimo pregate per noi
Popolo dell’Armenia, genocidio per il nome di Cristo prega per noi
Fratel Carlo, seme caduto e nascosto nel deserto prega per noi
Missionari dell’evangelo, testimoni con la vostra stessa vita pregate per noi
Tutti voi che avete accolto il nome di Cristo versando il vostro sangue pregate per noi
Testimoni della Pasqua in Asia e Oceania pregate per noi
Desaparecidos, santi nascosti delle Americhe pregate per noi
Testimoni dell’Africa, grido di giustizia e di libertà pregate per noi
Compagni dell’Agnello sino al martirio pregate per noi
Uomini e donne, testimoni della fede fino alla morte pregate per noi
Giusti della terra, che avete offerto la vita per gli altri pregate per noi
4.proclamazione dell’Evangelo
Terminata la preghiera litanica, ci si alza in piedi; viene intronizzato l’Evangelo. Mentre c’è la processione con l’Evangeliario, si canta il Cantico di Colossesi. Le strofe del Cantico vengono cantate dalla scola, mentre l’assemblea canta coralmente l’Alleluia.
Alleluia, alleluia!
Ringraziando con gioia Dio,
Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
perché ci ha messi in grado di partecipare
alla sorte dei santi nella luce,
ci ha liberati dal potere delle tenebre,
ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto,
per opera del quale abbiamo la redenzione,
la remissione dei peccati.
Alleluia, alleluia!
Cristo è immagine del Dio invisibile,
generato prima di ogni creatura;
è prima di tutte le cose,
e tutte in lui sussistono.
Tutte le cose sono state create per mezzo di lui
e in vista di lui:
quelle nei cieli e quelle sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili.
Alleluia, alleluia!
Egli è il capo del corpo, che è la Chiesa;
è il principio di tutto,
il primogenito di coloro che risuscitano dai morti,
per ottenere il primato su tutte le cose.
Piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza,
per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose,
rappacificare con il sangue della sua croce,
gli esseri della terra e quelli del cielo.
Alleluia, alleluia!
Luca 10, 1-11
Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: E' vicino a voi il regno di Dio. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino.
5.Mandato ai partenti
Un lettore legge il testo di At 13, 1-5
C'erano nella comunità di Antiochia profeti e dottori: Barnaba, Simeone soprannominato Niger, Lucio di Cirène, Manaèn, compagno d'infanzia di Erode tetrarca, e Saulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: "Riservate per me Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati". Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li accomiatarono. Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, discesero a Selèucia e di qui salparono verso Cipro. Giunti a Salamina cominciarono ad annunziare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei, avendo con loro anche Giovanni come aiutante.
Coloro che devono ricevere il mandato, si avvicinano all’altare. Ci si alza in piedi.
P. Fratelli e sorelle carissimi,
lo Spirito santo vi sceglie e vi invia per l’opera alla quale il Signore vi chiama. La nostra Chiesa vi accompagna e vi sostiene con la sua preghiera, con la sua comunione in Cristo Gesù, con il suo stesso impegno di testimonianza dell’Evangelo del regno.
Dopo un breve momento di preghiera silenziosa il Presidente così prega. Segue poi il gesto dell’imposizione delle mani.
P. O Padre,
Signore di tutti gli uomini,
noi ti ringraziamo e ti benediciamo
per questi nostri fratelli e sorelle che ha scelto tra di noi
perché siano segno del tuo amore per tutti gli uomini.
L’amore di Cristo vi spinga, al pensiero che uno è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro.
T. Amen!
Non predicate voi stessi, ma Cristo Signore Gesù, e siate collaboratori della gioia di coloro ai quali lo Spirito vi invia.
Amen!
Colui che vi ha trovati degni di affidarvi il vangelo, vi consenta di non piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i vostri cuori. Siate amorevoli come una madre che nutre e ha cura delle proprie creature; esortate e incoraggiate come un padre fa con i propri figli.
Amen!
Andate con povertà e debolezza, non presumendo di sapere altro se non Gesù Cristo, e questi crocifisso. Siano sempre la vostra parola e la vostra vita manifestazione dello Spirito e della sua potenza.
Amen!
Imposizione delle mani
Rimanendo in ginocchio i partenti pregano:
Pieghiamo le ginocchia davanti al Padre,
dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome,
perché ci conceda di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell’uomo interiore.
Il Cristo abiti per la fede nei nostri cuori
affinché, radicati e fondati nella carità,
possiamo comprendere quale sia l’ampiezza,
la lunghezza, l’altezza e la profondità
dell’amore di Dio in Cristo Gesù.
Lo Spirito santo ci conceda di testimoniare questo amore
a quanti incontreremo e nelle situazioni in cui saremo,
con l’atteggiamento di chi, servo di tutti,
si fa tutto a tutti.
Ci doni di poter fare tutto per l’evangelo,
per divenirne partecipi con coloro ai quali lo annunciamo.
Per Cristo, nostro Signore.
Amen!
Consegna del crocifisso
Il Presidente benedice e poi consegna il Crocifisso ai partenti.
O Padre,
tu hai voluto che il tuo Figlio fosse innalzato sulla croce
perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Benedici questo segno e coloro che lo ricevono.
Sull’esempio dell’apostolo Paolo,
sappiano che siamo stati crocifissi con Cristo
e Cristo ora vive in noi,
lui che ci ha amato e ha dato se stesso per noi,
ed è ora benedetto nei secoli dei secoli.
Amen!
Consegnando il Crocifisso, il Presidente dice:
Ecco il compagno indivisibile delle tue fatiche apostoliche;
il tuo sostegno nei pericoli e nelle difficoltà;
il tuo conforto nella vita e nella morte.
Canto
6.Conclusione
Il Presidente così prega e benedice i presenti.
A Colui che ha il potere di confermarvi
secondo il vangelo che io annunzio e il messaggio di Gesù Cristo,
secondo la rivelazione del mistero taciuto per secoli eterni,
ma rivelato ora e annunziato mediante le scritture profetiche,
per ordine dell’eterno Dio, a tutte le genti
perché obbediscano alla fede,
a Dio che è solo sapiente,
per mezzo di Gesù Cristo,
la gloria nei secoli dei secoli. (Rom 16, 25-27)
Amen!
Fratelli, state lieti, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi. (2 Cor 13, 11)
Amen!
La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito santo siano con tutti voi. (2 Cor 13, 13)
E con il tuo spirito.
Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.
E su tutti voi qui presenti scenda la benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito santo.
Amen!
Portando a tutti la luce del Signore Risorto, andate in pace.
Nel nome di Cristo.
canto finale