1.LA STELLA COMETA
LETTORE 1:
Più di duemila anni fa, apparve nel firmamento del cielo una stella nuova.
Era una stella diversa, particolare: la sua luce era così forte che il suo corpo non bastava per contenerla tutta, e questa luminosità formava una coda dietro di lei, una striscia abbagliante…
Apparve in una notte fredda e invernale. Ma la nostra stella non sapeva che cosa era apparsa a fare, non capiva il perché della sua coda, della sua luce. Dio doveva aver fatto un errore nel crearla: non faceva parte di nessuna costellazione, non doveva essere il punto di riferimento di nessun viandante o marinaio, non aveva un nome. Dio le aveva semplicemente detto, per via della sua coda:” Tu sarai la mia cometa”.
La prima cosa che vide quando apparve, fu una piccola grotta nel gelo della notte, e nella grotta stavano una mamma, un papà e un bimbo…
Questo bimbo infreddolito e in fasce aveva sul suo volto la luce di tutte le stelle.
” E anche del sole”, pensò la cometa.
C’era in quel bambino qualcosa di misterioso, come in lei…
“Dio”, pensò, “Ha voluto unirmi al destino di questo bambino. E’ come se fossimo nati insieme, è come se senza di lui non potrei esserci. E’ il riflesso del suo volto che mi dà luce!” E si pose sopra la grotta…
VOCE GUIDA:
Ognuno di noi può essere un po’ cometa, ognuno di noi deve lasciar trasparire dal suo volto la luce di Gesù bambino. A ognuno di noi Dio dice: “ Tu sei la mia cometa!”
Preghiamo insieme e diciamo:
SIGNORE, MANDACI LA TUA STELLA!
Quando restiamo ad ascoltare la tua chiamata a partire come Abramo e i Magi, noi ti chiediamo:
Quando vorremmo decidere noi il percorso, le tappe e i tempi del nostro cammino di fede, noi ti chiediamo:
Quando non abbiamo una guida sicura per la nostra crescita umana e cristiana, noi ti chiediamo:
Quando la nebbia delle distrazioni ci impedisce di vedere bene la tua strada, noi ti chiediamo:
Quando il buio del peccato ci fa dimenticare la meta a cui siamo diretti, noi ti chiediamo:
Quando le nubi delle tentazioni rischiano di fermarci o di farci tornare indietro, noi ti chiediamo:
Quando la fatica del viaggio della vita diminuisce l’entusiasmo di cercarti, noi ti chiediamo:
Quando le fatiche di ogni giorno ci portano a dubitare di te e delle nostre scelte, noi ti chiediamo:
Quando ci sentiamo un po’ soli o criticati sulla strada che porta alla tua grotta, noi ti chiediamo:
CANTO: ASTRO DEL CIEL
2.I RE MAGI
LETTORE 2:
Prima di noi, generazioni e generazioni di sapienti avevano atteso questo miracoloso personaggio, ma sempre invano.
Ormai eravamo vecchi, e temevamo di dover chiudere gli occhi senza aver visto il Liberatore. Guardavamo il cielo, in attesa di un segno annunziante la sua venuta.
Ed ecco una stella di straordinario splendore farci segno di seguirla.
Partimmo felici, montati sulle migliori cavalcature, vestiti riccamente con le corone in testa e i doni in mano.
Non sarebbe stato conveniente presentarsi a quel gran personaggio senza regali.
Uno di noi prese una coppa d'oro simbolo di potenza regale, un altro prese un'anfora piena d'incenso simbolo d'onore sacerdotale, l'altro ancora prese un calice di mirra simbolo di redenzione.
La stella ci faceva da guida. Nessun corteo aveva mai potuto vantare un simile battistrada.
Valicammo monti, attraversammo pianure, guadammo fiumi e incontrammo città, senza che la stella accennasse a fermarsi.
Giunti a Gerusalemme, il re Erode fu avvertito del nostro arrivo.
Seppe che cercavamo il Re dei Giudei e chiese ai suoi sapienti:
- Dove dicono i libri che deve nascere il Redentore?
Anche gli ebrei avevano un libro chiamato Bibbia, dove era annunziata la venuta del Salvatore.
Perciò i sapienti risposero al re Erode: - Betlem sarà la sua culla.
- Andate a Betlem, - ci disse Erode - e al ritorno mi narrerete di lui.
Riprendemmo a viaggiare, e la stella viaggiava con noi, finché non si fermò sopra una povera stalla. Trovammo il Bambino fasciato e deposto nella mangiatoia, fra due animali.
Quale abbandono e quanta miseria!
Il Re del mondo giaceva su paglia trita, senza corte d'attorno e senza onori.
A quella vista, la nostra sapienza si confuse.
Avevamo sperato di trovare un potente Re in una reggia sfarzosa, in mezzo a ricchezze e a splendori.
Vedendo tanta umiltà ci sentimmo umiliati. Mettemmo fuori i nostri doni: oro, incenso e mirra.
Il Bambino ci guardò come per accettarli, ma noi sentimmo che non bastava offrir quei soli doni.
Egli non s'appagava né d'oro né d'incenso né di mirra.
Voleva insieme il nostro cuore, e lo voleva ripieno di quella ricchezza che non s'estingue mai, e che si chiama Amore.
A questo Amore, che si traduce in Carità, la nostra scienza di vecchi sapienti non aveva mai pensato.
Ce lo insegnò un bambino, nato da poco, in una stalla, con un sorriso che ringiovanì il nostro vecchissimo cuore.
CANTO: TU SCENDI DALLE STELLE
VOCE GUIDA:
Come i Magi, anche noi vorremmo offrire a Gesù il dono di tutto ciò che siamo.
Preghiamo insieme con la preghiera che troviamo sul foglio:
Che ti posso dare, povero come sono io?
Se fossi pastore ti darei un agnellino;
se fossi saggio ti saprei lodare.
Ma allora che ti dono?
O piccolo bimbo del presepe,
aiutami ad essere come i Re Magi:
pronto a seguire la stella
e capace di capire che i doni più grandi
sono l’amore e l’umiltà che tu per primo ci hai donato
in quella piccola capanna a Betlemme.
Aiutami ad essere come loro
attento e disponibile verso chi mi sta vicino ed è bisognoso
libero dalle cose e desideroso di fare del bene.
Amen.
3.LA PACE
VOCE GUIDA:
Invochiamo la grazia di saper perdonare con questa preghiera di Madre Teresa:
Preghiera
Asciuga, Bambino Gesù,
le lacrime dei fanciulli!
Spingi gli uomini a deporre le armi
e a stringersi in un universale
abbraccio di pace!
Invita i popoli, misericordioso Gesù
ad abbattere i muri creati
dalla miseria e dalla disoccupazione
dall'ignoranza e dall'indifferenza,
dalla discriminazione e dall'intolleranza.
Sei Tu, Divino Bambino di Betlemme,
che ci salvi, liberandoci dal peccato.
Sei Tu il vero ed unico Salvatore,
che l'umanità spesso cerca a tentoni.
Dio della pace, dono di pace per l'intera umanità,
vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia.
Sii Tu la nostra pace e la nostra gioia!
Amen!
Madre Teresa di Calcutta
4.BACIO DI GESU’ BAMBINO E BENEDIZIONE DEI BAMBINI
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
Sac: Invochiamo una particolare benedizione per i bambini della nostra comunità e per tutti i bambini del mondo, preghiamo in modo particolare per quelli che sono provati a causa della povertà, dello sfruttamento, della fame o della guerra.
Signore Gesù, che hai accolto e benedetto i bambini, esaudisci la nostra preghiera.
R. Ascoltaci, Signore.
Salvaci da ogni pericolo. ascoltaci, Signore
Guidaci nella via della vita. ascoltaci, Signore
Dona ai nostri bambini di crescere in sapienza,
età e grazia. ascoltaci, Signore
Aiuta tutti i bambini del mondo. ascoltaci, Signore
Benedici i genitori, gli amici
e tutti coloro che si occupano
dell’educazione dei piccoli. ascoltaci, Signore
Fa' che sappiamo ringraziarti
per ogni tuo dono. ascoltaci, Signore
Preghiamo
Signore, Dio nostro,
che dalla bocca dei piccoli
fai scaturire la lode perfetta del tuo nome,
guarda con bontà questi bambini
che la fede della Chiesa
raccomanda al tuo cuore di Padre;
come il tuo Figlio, nato dalla Vergine,
accolse fra le sue braccia i bambini,
li benedisse e li propose a tutti
come modello del regno dei cieli,
così effondi, o Padre, sopra questi piccoli la tua benedizione,
perché in una crescita virtuosa e serena,
mediante la grazia del tuo Spirito,
diventino testimoni di Cristo
per diffondere e difendere nel mondo il dono della fede
che hanno ricevuto nel battesimo. Per Cristo nostro Signore. R. Amen.
Ogni bambino è presentato al sacerdote che come Gesù impone su di loro la mano e tracciando sulla loro fronte il segno della croce, dice:
Il Signore Gesù, che sopra i bambini poneva la sua mano
benedicente, ti benedica e ti custodisca da ogni male