Celebrante:
Grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono, e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra.
Assemblea:
Lui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a Lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli.
Amen.
La Madre di Gesù, come in cielo glorificata ormai nel corpo e nell’anima, è immagine e inizio della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, così sulla terra brilla ora innanzi al peregrinante Popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando non verrà il giorno del Signore. Guardiamo a lei per imparare la via della santificazione.
Preghiamo.
O Dio, tu che avvolgi la nostra esistenza con l’amore ineffabile del tuo sguardo, che ci pervade ovunque, in ogni istante e da sempre: per intercessione di Maria, Madre di Cristo Signore, sii la luce di ogni nostro pensiero e desiderio, guidaci sulla via della vita e concedici di porre tutta la nostra speranza solo in te e amarti con tutto il nostro cuore. Tu che vivi e regni...
Amen
IN ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
Dal Libro della Genesi (3,12-15)
Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato». Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».
Parola di Dio.
Responsorio
Ritornello cantato:
“Al re piacerà la tua bellezza,
è il tuo Signore prostrati a Lui.”
Ascolta, figlia, guarda porgi l’orecchio
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
al re piacerà la tua bellezza;
è il tuo Signore, prostrati a lui.
Rit.
Da Tiro vengono portando doni
i ricchi del popolo cercano il tuo volto,
la figlia del re è tutta splendore,
d’oro e di gemme è il suo vestito.
Rit.
Al re è presentata in preziosi ricami,
con lei ti son condotte le vergini compagne
guidate in gioia, guidate in esultanza,
entrano insieme nel palazzo regale.
Rit.
Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli
li farai capi di tutta la terra.
A tutte le età ricorderò il nome tuo,
ti loderanno i popoli in eterno.
Rit.
Dal libro dell’Apocalisse di San Giovanni Apostolo (21,9-14.22-27)
Poi venne uno dei sette angeli che hanno le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli e mi parlò: “Vieni, ti mostrerò la fidanzata, la sposa dell’Agnello”. L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. La città è cinta da un grande e alto muro con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e ad occidente tre porte. Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.
Non vidi alcun tempio in essa perché il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio. La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna perché la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello. Le nazioni cammineranno alla sua luce e i re della terra a lei porteranno la loro magnificenza. Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno, poiché non vi sarà più notte. E porteranno a lei la gloria e l’onore delle nazioni. Non entrerà in essa nulla d’impuro, né chi commette abominio o falsità, ma solo quelli che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello.
Parola di Dio.
Canto al Vangelo.
Alleluia, Alleluia, Alleluia:
Salve, piena di grazia, il Signore è con te. Eccomi sono la serva del Signore.
Alleluia, Alleluia, Alleluia.
Dal Vangelo secondo Luca (1,26-38)
Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei.
Parola del Signore.
PRESENTAZIONE DEI DONI
Si offrono portandoli in processione all’Icona di Maria:
una corona del Rosario,
una lucerna,
dell’acqua limpida,
dei fiori.
Si esegue un canto mariano.
ANAMNESI
Il Cristo venuto dal cielo rivestì forma mortale. A Gabriele fu prima mostrato l’integro corpo castissimo; quindi l’Arcangelo disse così alla fanciulla: “accogli, o Vergine, Dio nel tuo cuore immacolato”. Detto questo, Dio infuse grazie a Colei che doveva essere per sempre vergine.
All’udire, fu presa, insieme, da timore e da stupore. Stette immobile tremando e il suo animo fu come smarrito, mentre il cuore le palpitava forte a causa delle misteriose parole che aveva udito. Quindi il suo cuore si allietò e si confortò per quelle parole. E sorrise, come bambina e arrossì nelle guance allietata di gioia e pervasa nel cuore da un delicato senso di pudore. E a lei tornò il coraggio e il Verbo volò nel suo grembo. Fattosi carne nel tempo e presa vita nel grembo, assunse forma di uomo mortale e fu bambino, nato da parto vergineo.
Questa è grande meraviglia per gli uomini. Ma nulla è gran meraviglia per Dio Padre e Dio Figlio. Per il Piccolo nato mise ali la terra gioiosa e il trono celeste sorrise e l’universo esultò.
VENERAZIONE E INCENSAZIONE DELL’ICONA
Ognuno dell’Assemblea
- si porta davanti all’Icona per un gesto di devozione, di venerazione;
- depone nel cestino il biglietto con gli impegni che desidera assumersi;
- fa una preghiera spontanea.
Canto