Un giogo da spezzare

Pubblicato in Preghiera missionaria

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In un luogo visibile per tutti ci saranno tre persone con le mani legate, che rappresentano i paesi resi schiavi dal debito e altre tre persone che rappresentano i paesi ricchi.

Si potrà usare il segno di una catena e anche quello di una pietra che schiaccia l’immagine di uomo povero o sofferente. Inoltre, si potrebbe consegnare come segno-ricordo della celebrazione un cartoncino con una doppia serie di comandamenti, da una parte e dall’altra: i comandamenti della globalizzazione e quelli del Giubileo.

CANTO

GUIDA - Dio, Padre misericordioso ha cancellato i nostri debiti. Gesù, nostro fratello ha pagato una volta per sempre. Lo Spirito di Dio ci regala il perdono e ci dà la forza di perdonare, creando giustizia e riconciliazione... Apriamo il nostro cuore all’ascolto alla supplica e al ringraziamento.

Nel contesto delle iniziative sorte intorno al Giubileo, quella della cancellazione del debito dei paesi poveri è particolarmente presente nell’opinione pubblica e nell’impegno di molti gruppi e istituzioni. Fra le tante voci, quella autorevole e fragile del papa, nell’annuncio del Giubileo.

1° LETTORE - "I cristiani dovranno farsi voce di tutti i poveri del mondo, proponendo il Giubileo come un tempo opportuno per pensare a una consistente riduzione, se non proprio al totale condono, del debito internazionale che pesa sul destino di molte nazioni" (Tertio millennio adveniente, 51).

2° LETTORE - "Il genere umano si trova di fronte a forme di schiavitù nuove e più sottili di quelle conosciute in passato... Non poche nazioni, specialmente quelle più povere, sono oppresse da un debito che ha assunto proporzioni tali da renderne praticamente impossibile il pagamento. Non deve essere ulteriormente dilazionato il tempo in cui il povero Lazzaro potrà sedersi accanto al ricco per condividerne lo stesso banchetto e non essere più costretto a nutrirsi con quanto cade dalla mensa. Questo anno di grazia possa toccare il cuore di quanti hanno nelle loro mani le sorti dei popoli!" (Incarnationis mysterium, 12) .

Un momento di silenzio e riflessione.

GUIDA - Dall’Antico Testamento ci arriva una vecchia tradizione di perdono e remissione di ogni forma di dipendenza che conducesse a forme di schiavitù. Un popolo di fratelli, fondato sulla liberazione compiuta dal Dio dell’alleanza, non poteva convivere a lungo con queste situazioni. Ascoltiamo queste parole antiche, ma sempre nuove.

1° LETTORE - "Alla fine di ogni sette anni celebrerete l’anno di remissione: Ecco la forma di questa remissione: ogni creditore che abbia diritto a una prestazione personale in pegno per un prestito fatto al suo prossimo, lascerà cadere il suo diritto: non lo esigerà dal suo prossimo, dal suo fratello, quando si sarà proclamato l’anno di remissione per il Signore" (Dt 15, 1-2).

2° LETTORE - "Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia... Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria ed è privo di mezzi, aiutalo, come un forestiero e inquilino, perché possa vivere presso di te. Non prendere da lui interessi, né utili; ma temi il tuo Dio e fa’ vivere il tuo fratello presso di te. Non gli presterai il denaro a interesse né gli darai il vitto a usura. Io sono il Signore vostro Dio, che vi ho fatto uscire dal paese d’Egitto, per darvi il paese di Canaan, per essere vostro Dio". (Lv 25 10. 35-38).

1° LETTORE - "Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo?" (Is 58, 6).

GUIDA - Oggi cerchiamo Dio o i suoi surrogati, in mille modi, vecchi e nuovi; anche per vie che ci allontanano dalla realtà dell’uomo che soffre. Ecco ancora la scrittura, che ci indica una strada per entrare nella conoscenza di Dio:

2° LETTORE - "Allora lo invocherai e il Signore ti risponderà; implorerai aiuto ed egli dirà: "Eccomi!". Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se offrirai il pane all’affamato, se sazierai chi è digiuno, allora brillerà tra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio. Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono" (Is 58, 9-11).

GUIDA - Possiamo, allora, recitare a cori alterni il salmo 15, che canta la vera amicizia con Dio.

TUTTI - Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sul tuo santo monte?

Colui che cammina senza colpa,
agisce con giustizia e parla lealmente,
non dice calunnia con la lingua,
non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulto al suo vicino.

Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Anche se giura a suo danno, non cambia;
presta denaro senza fare usura,
e non accetta doni contro l’innocente.

Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre. (Sal 15)

CANTO

GUIDA - Il vangelo di Gesù è una continua scuola di perdono, che ci riporta all’origine, alla fonte di ogni liberazione e remissione di tutti i debiti. Dio, nostro padre, ha cancellato in Gesù ogni debito e ci apre la strada della misericordia, capace di generare perdono e riconciliazione.

1° LETTORE - Lettura di Matteo 18, 21-35.

GUIDA - Commento alla parola di Dio, servendosi magari di questi spunti di riflessione...

* "Così anche il mio padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello".

* Condonare i debiti da parte dei ricchi creditori non è altro che fare giustizia. Deve essere fatto come richiesta di perdono verso i poveri per tanta sofferenza provocata da questo debito, che ha reso più poveri ancora quelli che già lo erano.

* È stato detto che il debito è "una pietra al collo" dei paesi poveri... Aiutare a togliere questa pietra non sarà un modo di farci togliere, proprio da loro, le nostre "pietre al collo" dell’individualismo, del benessere egoistico, dello sfruttamento senza limiti?

* Chiedere perdono e perdonare... rompere le catene per essere liberati dalle nostre, abbattere muri di sicurezza per essere veramente al sicuro...

* Dio, Padre misericordioso è sorgente di nuove relazioni... L’incontro e l’amicizia con Dio offre la possibilità sempre nuova di ricominciare nuovi rapporti, nuovi stili di vita, nuovi percorsi fondati sulla riconciliazione e il perdono.

CANTO

Durante l’esecuzione del canto, tre persone, simbolo dei paesi ricchi, slegano le mani di quelli che rappresentano i paesi poveri; si mettono, poi, in ginocchio davanti a loro. Quindi, le tre persone con le mani libere sollevano e rialzano quelle prostrate, come segno di perdono e riconciliazione.

GUIDA - Rivolgiamo, ora, a Dio, le nostre invocazioni, a cui risponderemo tutti insieme: Signore, perdonaci.

LETTORE - Signore, tu ci hai mostrato la sofferenza del mondo, la carne ferita dei tuoi figli, e noi abbiamo distolto i nostri sguardi. Signore, perdonaci.

Tu ci hai mostrato bambini affamati, i loro ventri gonfi e i loro occhi prosciugati, e noi abbiamo continuato a banchettare. Signore, perdonaci.

Signore, tu ci hai mostrato dei lavoratori sfruttati, che soffrono in fabbriche e miniere del Sud, e noi abbiamo giocato con le loro vite nei mercati borsistici. Signore, perdonaci.

Signore, tu ci hai mostrato le vittime della guerra e noi abbiamo applaudito le vittorie dei potenti e commercio delle armi. Signore, perdonaci.

Signore, tu ci hai mostrato la nostra avidità, la nostra sete di potere, sicurezza, profitto, e noi abbiamo sprangato le nostre porte e i nostri cuori per non ascoltarti. Signore, perdonaci.

GUIDA - Ascoltiamo, ora, una preghiera trovata in una chiesa della città uruguayana del Chuy, ai confini con il Brasile. Voci diverse dall’assemblea possono leggere le varie invocazioni, prima della preghiera del Padre nostro.

- Non dire: Padre, se ogni giorno non ti comporti come un figlio.
- Non dire: Nostro se vivi isolato nel tuo egoismo.
- Non dire: Che sei nei cieli, se pensi solo alle cose terrene.
- Non dire: Sia santificato il tuo nome, se non lo onori.
- Non dire: Venga il tuo Regno, se lo confondi con un risultato materiale.
- Non dire: Sia fatta la tua volontà, se non l’accetti quando è dolorosa.
- Non dire: Il nostro pane quotidiano, se non ti preoccupi della gente che ha fame.
- Non dire: Perdona i nostri debiti, se conservi rancore verso il tuo fratello.
- Non dire: Liberaci dal male, se non prendi posizione contro il male.
- Non dire: Amen, se non hai capito o non hai preso sul serio la parola del Padre nostro.

TUTTI - Padre nostro...

GUIDA - Andiamo, per essere ovunque, nel mondo, strumenti di perdono e riconciliazione.

CANTO FINALE

Comandamenti della Globalizzazione

- Svaluterai la tua moneta
- Esporterai di più
- Ridurrai la tua spesa pubblica
- Liberalizzerai i tuoi prezzi
- Eliminerai le tue barriere commerciali e finanziarie
- Seguirai le indicazioni della banca centrale
- Riformerai il tuo fisco
- Privatizzerai tutto il possibile

Comandamenti del Giubileo

Ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia; ciascuno tornerà in possesso del suo.
Le terre non si potranno vendere per sempre, perché la terra è mia.
Non presterai a tuo fratello il denaro a interesse.
Nessuno di voi danneggi il fratello.
Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:07
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