Salvezza e perdono

Pubblicato in Preghiera missionaria
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Ambientazione: in un angolo, una croce di legno con alcuni chiodi piantati e tre ancora da piantare.


1. Il peccato, rottura con Dio e il mondo

1° LETTORE - La mia vita? Beh, cosa dire... è il lavoro, gli amici, la ragazza, il tennis. Certo, si sgobba da mattina a sera; ma sai, se vuoi fare carriera, non puoi certo startene a guardare: devi metterti sotto e lavorare, senza tante storie.

Se mi diverto? Certo che mi diverto; lavoro solo da pochi anni, ma lo stipendio mi permette di prendermi le mie soddisfazioni: l’auto, le cene con gli amici... La ragazza? Ovvio che ce l’ho e anche carina! Mi vuole molto bene. Sposarci ?!? Tu sei matto, non dirlo neanche per scherzo. Lei ogni tanto me la butta lì; ma, cosa vuoi, stiamo già bene insieme così, perché prendersi degli inutili rischi? Sai, la vita non ti regala niente, sarebbe solo una complicazione in più. E poi, io a casa mia mi trovo ancora bene.

Se faccio del volontariato? Beh... di preciso no; ho talmente poco tempo a disposizione, poi c’è già tanta gente che lo fa... Io, comunque, la coscienza ce l’ho a posto; ogni anno lascio un bel gruzzolo a un’associazione umanitaria che si chiama... non ricordo più!

2° LETTORE - Sì, è vero, non ci ricordiamo più dove siamo, chi siamo, dove andiamo. Alle soglie del 2000, l’uomo sembra perdere se stesso. Al centro della nostra vita ci siamo solo noi; e gli altri? Sì, ci sono, ma come contorno; stanno ad un livello inferiore, non ci condizionano più di tanto. E tu, Signore? Beh, anche tu ci sei, ma in un certo senso fai come parte degli altri. Ogni tanto ti cerchiamo, ma solo quando abbiamo bisogno d’aiuto.

1° LETTORE - Quante volte dò ascolto alle mie gelosie, alle mie antipatie. Non è facile accogliere, accettare veramente le persone che incontro sul lavoro, a scuola, in parrocchia, nel gruppo di volontariato.

Quante volte mi faccio prendere dall’efficientismo, dall’ansia di fare, dal desiderio di ottenere risultati tangibili. E quante poche volte mi fermo a riflettere, a cercare di capire se quello che faccio è per gli altri o per me stesso, se le mie motivazioni sono sincere.

Quante volte ho paura del cambiamento, di nuove idee, della diversità degli altri. Quante volte cado nell’ipocrisia. Mi riempio la bocca di belle parole: pace, fraternità... e, poi, quante discussioni, quante incomprensioni anche con le persone a cui voglio più bene; Giustizia, sobrietà... e, invece, quante comodità, lussi, vizi mi concedo.

A questo punto, un chiodo viene conficcato nella croce.

2° LETTORE - Globalizzazione, mercato finanziario internazionale, crolli di borsa... non so cosa dire, non sono un economista. Ma credo che noi poveri abbiamo coraggio e forza sufficienti per poter dire ai poteri forti del primo mondo che hanno fatto di noi un terzo e quarto mondo!

Non parliamo più della rapina di 500 anni di storia. E lo diciamo in un duplice senso: perché è stata una storia di cinque secoli di rapine e perché ci è stata strappata la possibilità di fare e scrivere la nostra storia. Sempre più accorte e congegnate tecniche di espropriazione, sfruttamento, eliminazione si sono accompagnate alla progressiva scomparsa di interi patrimoni etnici, culturali, etici e religiosi, e l’attacco alle riserve ecologiche.

Non parliamo più delle dittature che ci avete imposto e ci imponete, per garantire meglio i vostri furti e privilegi e distruggere quel poco che c’era, né della manipolazione delle informazioni, che espropria perfino della possibilità di decidere. E, quant’altro ancora...

Il secondo chiodo viene conficcato nella croce.

GUIDA - Il peccato... il mio e il nostro, nascono quando viviamo e agiamo come se Dio non ci fosse e considero tutto e tutti in funzione dei nostri semplici progetti o desideri. Quando non cerchiamo Dio, anche il creato viene sminuito del suo vero significato: immagine di colui che lo ha fatto.

TUTTI - Salmo 53: a cori alterni.

Lo stolto pensa: "Dio non esiste".
Sono corrotti, fanno cose abominevoli,
nessuno fa il bene.

Dio dal cielo si china sui figli dell’uomo
per vedere se c’è un uomo saggio
che cerca Dio.

Tutti hanno traviato, tutti sono corrotti;
nessuno fa il bene, neppure uno.
Non comprendono, forse, i malfattori
che divorano il mio popolo come il pane
e non invocano Dio?

Hanno tremato di spavento,
là, dove non c’era da temere.
Dio ha disperso le ossa degli aggressori,
sono confusi perché Dio li ha respinti.

Chi manderà da Sion la salvezza?
Quando Dio farà tornare i deportati
del suo popolo
esulterà Giacobbe, gioirà Israele.

Gloria...

Il terzo chiodo viene conficcato nella croce.

GUIDA - Solo se ci facciamo piccoli, se viviamo la povertà di spirito e invochiamo la salvezza del Signore, possiamo sperimentare il suo perdono e capire che siamo "giustificati gratuitamente per la sua grazia" (Rm 3, 24) .

2. La croce: adorazione e redenzione

La croce viene portata ai piedi dell’altare e sistemata in modo che tutti possano guardarla.

CANTO - Misericordias Domini in aeternum cantabo.

1° LETTORE - Dalla lettera ai filippesi. Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore a gloria di Dio Padre. (Fil. 2, 5-11)

CANTO - Laudate omnes gentes, laudate Dominum

Momento prolungato di silenzio.

1° LETTORE - Signore Gesù Cristo, tu inchiodato su quella croce, ci guardi, non ti volti indietro, non chiudi gli occhi. Il tuo sguardo è uno sguardo di sofferenza, uno sguardo d’amore. Guardi noi che ti abbiamo inchiodato a quel legno e non dici niente. La croce non ha bisogno di parole, ma solo di essere vissuta: perché tu Signore non ti sei tirato indietro, ma hai accettato di morire per noi, peccatori. Gesù, figlio di Dio, il tuo sguardo ci perdona!

TUTTI - Gesù, figlio di Dio, il tuo sguardo ci perdona.

2° LETTORE - Signore Gesù Cristo, tu inchiodato su quella croce, apri le braccia verso di noi, come se ci volessi abbracciare. Il tuo amore è più forte della nostra malvagità e del nostro peccato; il tuo abbraccio è più forte dei nostri chiodi. Gesù, figlio di Dio, il tuo abbraccio ci salva.

TUTTI - Gesù, figlio di Dio, il tuo abbraccio ci salva.

1° LETTORE - Signore Gesù Cristo, la tua croce ci perdona e ci salva. Il tuo amore ha vinto il mondo e trasforma il nostro pentimento in luce di grazia. Gesù, figlio di Dio, il tuo amore illumina il mondo.

TUTTI - Gesù, figlio di Dio, il tuo amore illumina il mondo.

Vengono accesi i lumi, coi colori dei cinque continenti, e vengono portati ai piedi della croce mentre vengono proclamate le seguenti invocazioni:

1° LETTORE - Attraverso la tua croce, risuoni in noi la tua voce.

2° LETTORE - Attraverso la tua croce risplenda in noi la tua luce.

1° LETTORE - Attraverso la tua croce dimori in noi la tua pace.

CANTO - Accogli Signore i nostri doni, in questo misterioso incontro tra la nostra povertà e la tua grandezza.

3. Ringraziamento e perdono

GUIDA - "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!" (Mt 3, 2).

In che senso abbiamo ancora oggi bisogno di conversione? Non l’abbiamo ricevuta una volta per tutte nel battesimo? Dovremmo essere in cammino verso la santità.

Un cammino in tre momenti: all’inizio l’incredulità e il peccato; poi il passo decisivo della conversione e, infine, la ricerca della perfezione. In realtà il peccato, la grazia e la conversione non sono semplicemente tre tappe in successione; nella vita quotidiano a volte sono inestricabili, crescono insieme, in una reciproca dipendenza. Restiamo sempre peccatori, siamo continuamente in conversione e in questo siamo costantemente santificati dallo Spirito di Dio.

È sempre illusorio credersi convertiti una volta per tutte. No, non siamo mai dei semplici peccatori, ma dei peccatori- perdonati, dei peccatori-in-perdono, dei peccatori-in-conversione. Convertirsi significa ricominciare sempre questo rivolgimento interiore, per mezzo del quale la nostra povertà umana si volta verso la grazia di Dio. La conversione è sempre una questione di tempo: l’uomo ha bisogno di tempo e anche Dio vuole aver bisogno di tempo con noi. È un tempo che possiamo utilizzare per incontrare Dio ancora una volta, per incontrarlo sempre meglio nella sua stupenda misericordia.

Essere in conversione significa passare incessantemente al mistero del peccato e della grazia - attenzione: non "passare dal peccato alla grazia", ma proprio "passare al mistero del peccato e della grazia" -; significa l’abbandono di qualsiasi giustizia proveniente da noi e l’ammissione del nostro peccato per aprirci alla grazia di Dio. (André Louf)

Invito a preghiere spontanee di ringraziamento o perdono

Poi, tutti insieme, tenendosi per mano intorno alla croce, si recita il Padre nostro.

Invito a preghiere spontanee di ringraziamento o perdono

Poi, tutti insieme, tenendosi per mano intorno alla croce, si recita il Padre nostro.

CANTO FINALE
Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:07
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