Eccomi!

Pubblicato in Preghiera missionaria
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Canto
- Tutta la terra canti a Dio...


Primo momento: LA CHIAMATA

Guida - Dio chiama alla vita. Un giorno ti accorgi e ti viene voglia di prenderti nelle tue stesse mani. E ti domandi: chi sono? come faccio a essere vivo? Turbato, sorpreso, affascinato... ti scopri un essere. Non un numero, bensì una persona, «questa persona». Ma non c’è tempo per contemplarti: già un’altra domanda essenziale incalza, ti urge: perché esisto? Dio, mio Dio, perché mi hai creato? E una voce dall’intimità più recondita, dal santuario della coscienza, attraverso circostanze apparentemente insignificanti che gettano un fascio di luce sui tuoi passi, ti indica la direzione, il sentiero: quasi una stella polare che ti spalanca ai grandi orizzonti sconfinati della vita. È la vocazione!

(Per vivacizzare l’ascolto, la lettura potrebbe essere fatta a più voci)

Lettore - Dal primo libro di Samuele  - Il giovane Samuele continuava a servire il Signore sotto la guida di Eli. In quel tempo il Signore parlava raramente e le visioni non erano frequenti. Una notte Eli stava dormendo nella sua camera. Ormai la sua vista si era così indebolita, che non ci vedeva quasi più. La lampada del santuario di Dio non era ancora spenta e Samuele dormiva nel santuario dove c’era l’arca di Dio. Allora il Signore chiamò Samuele. Egli rispose: «Eccomi!». Poi corse da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!». «Non ti ho chiamato - rispose Eli -; torna a dormire». Samuele tornò a coricarsi. Il Signore chiamò per la seconda volta: «Samuele!». Egli si alzò, corse da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!». «No, figlio mio, non ti ho chiamato - rispose Eli -; torna a dormire». Samuele non era in grado di capire che era il Signore, perché il Signore non gli aveva mai parlato prima. Per la terza volta il Signore chiamo: «Samuele!». Egli si alzò, tornò da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!». Allora Eli capì che era il Signore a chiamare il ragazzo. Perciò disse a Samuele: «Vai a dormire e, se ti sentirai chiamare di nuovo, rispondi così: “Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”». Samuele tornò dunque a dormire. Allora il Signore venne, si fermò vicino al Ragazzo e, come le altre volte, chiamò: «Samuele, Samuele!». Samuele rispose: «Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta». (1Sam 3,1-10)

Canto: Vocazione...

Durante il canto vengono portate cinque ceri: quattro verranno posti agli angoli dell’altare e uno davanti alla parola di Dio. Al termine del canto, una voce lentamente sottolinea queste parole: «È una voce che ti ama... È la vocazione!».

Secondo momento: L’OFFERTA

Guida - Passano i giorni, gli anni. Scorrono a tratti veloci come una spola di tessitore, a volte lenti come secoli. Ti succede di tutto: perplessità, dubbi, paura di esserti ingannato sulla scelta che, come un’innamorata, ti aveva sedotto all’inizio. È il momento oscuro, ma anche fecondo della crisi finché, accompagnato da persone amiche, ne esci più raggiante di prima mettendo in fuga paure, scrupoli, incubi devastanti. E, con rinnovato vigore, ti lanci verso la meta, riscopri nitidi e suggestivi gli ideali che si stavano sfocando. Ma sei anche più maturo: le grandi cose crescono lentamente, gradualmente, faticosamente, nella quotidianità, nella fedeltà ai piccoli impegni che, come colpi di martello sull’incudine della vita, stanno forgiando l’offerta dell’intera vita. Mio Dio, ti offro quello che mi hai donato: purificalo, accettalo, benedicilo: fa’ di me uno strumento del tuo amore!

Lettore - Dal libro del profeta Isaia - Nell’anno in cui morì il re Ozia ho visto il Signore. Stava seduto sul suo trono, molto in alto, e il suo mantello scendeva giù e riempiva il tempio. Attorno a lui stavano esseri simili al fuoco. Ognuno aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con altre due il corpo e con due volava. Gridavano l’un l’altro: «Santo, santo, santo è il Signore dell’universo: la sua presenza gloriosa riempie il mondo». La loro voce faceva tremare il tempio dalle fondamenta e il fumo lo riempiva. Allora gridai: «È finita! Sono morto. È finita perché sono un peccatore e ho visto con i miei occhi il Re, il Signore dell’universo! Ogni parola che esce dalla mia bocca e da quella del mio popolo è solo peccato». Allora uno degli esseri fiammeggianti volò verso di me. Teneva in mano un carbone ardente, preso con le molle dal fuoco dell’altare. Toccò le mie labbra e disse: «Ecco, ho toccato le tue labbra con questo carbone ardente: la tua colpa è scomparsa, il tuo peccato è cancellato». Sentii il Signore che diceva: «Chi manderò? Chi sarà il nostro messaggero?». Io risposi: «Sono pronto: manda me!». (Is. 6,1-8)

Canto: Come Maria...

Durante il canto, viene portato all’altare un braciere e verrà messo dell’incenso. Nel frattempo, una voce, scandirà lentamente: «Mio Dio… mio amore!».

Terzo momento: LA CONSACRAZIONE

Guida - L’amore è come fuoco: accostandoti all’amore, presto ti infiammi, ti illumini, ti immedesimi. L’amore di Dio ti trasformerà radicalmente, sostanzialmente. Il Figlio di Dio, Gesù Cristo, Signore della gloria, ti farà suo. Non avere paura, non tirarti indietro, non lasciarti sconfiggere dai dubbi: lasciati amare, lasciati vincere dall’impeto del tuo Signore. Ripeti umilmente e gioiosamente con il profeta Geremia: «Tu mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre». Ripeti, tremando di emozione, ma nell’umiltà e nella pace, le parole di Paolo apostolo: «Non sono più io che vivo: è Cristo che vive in me. Io porto nella mia carne le stigmate del suo amore».

Lettore - Dal vangelo secondo Giovanni - In quel tempo, Gesù disse: «Io ritorno verso di te, Padre, e dico queste cose mentre sono ancora sulla terra, perché essi abbiano tutta la mia gioia. Io ho dato loro la tua parola. Perciò essi non appartengono più al mondo, come io non appartengo al mondo. Fa’ che appartengano a te mediante la verità: la tua parola è verità. Tu mi hai mandato nel mondo: così anch’io li ho mandati nel mondo. E io offro me stesso in sacrificio per loro, perché anch’essi siano veramente consacrati a te». (Gv. 17, 13-19)

Esposizione dell’eucaristia e adorazione eucaristica silenziosa, accompagnata, ogni tanto, dal canone cantato: «Adoramus te, Domine» (o un altro). Come conclusione, questa preghiera corale (a cori alterni):

Tutti - Beato l’uomo che sa vegliare / sa ascoltare e meditare la tua parola.

Che si affida alla tua mano paterna / e non teme le seduzioni della terra.
Beato l’uomo che ascolta la tua chiamata / e sa distinguere la tua voce:

sarà così sicuro di seguire le tue orme / e i suoi passi non vacilleranno.
Beato l’uomo che sa rispondere «sì», / senza scuse, né paure.

Che sa essere disponibile alla tua parola, / ogni momento, senza stancarsi.
Beato l’uomo che sa servire con umiltà e gioia / senza fare differenze.

Perché non sarà mai deluso dalla tua parola / e saprà rendere felici gli altri.

Quarto momento: LA MISSIONE

Guida - Chi sono io, Signore? Perché mi hai creato? Ogni missionario riscopre la sua identità e la sua missione nelle parole del vangelo di Marco: «Salì sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui. Ne costituì dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare, e perché avessero potere di scacciare i demoni».

Va’ per le strade del mondo, vai a predicare la fratellanza universale: dove c’è odio porta l’amore; dove c’è discordia la pace; dove afflizione tu reca il balsamo della consolazione. Va’, il tuo Signore crocifisso e risorto ti precede. Noi, la comunità cristiana ti accompagniamo. Chinati, come servo per amore, a lavare i piedi dei fratelli più deboli, umiliati, dimenticati e la tua testimonianza faccia riscoprire anche a noi che l’unico senso della vita è quello impressole dal Signore e maestro della vita: il servizio, la condivisione, lo spezzarsi come pane perché nessuno ha più grande amore per i suoi amici di colui che è disposto a dare la vita per gli amici che ama!

Lettore - Dal vangelo secondo Giovanni - Era ormai vicina la festa ebraica della pasqua. Gesù sapeva che era venuto per lui il momento di lasciare questo mondo e tornare al Padre. Egli aveva sempre amato i suoi discepoli che erano nel mondo e li amò sino alla fine. All’ora della cena, il diavolo aveva già convinto Giuda (il figlio di Simone Iscariota) a tradire Gesù. Gesù sapeva di avere avuto dal Padre ogni potere; sapeva pure che era venuto da Dio e che a Dio ritornava. Allora si alzò da tavola, si tolse la veste e si legò un asciugamano intorno ai fianchi, versò l’acqua in un catino e cominciò a lavare i piedi ai suoi discepoli. Poi li asciugava con il panno che aveva intorno ai fianchi. Quando arrivò il suo turno, Simon Pietro gli disse: «Signore, tu vuoi lavare i piedi a me?». Gesù rispose: «Ora tu non capisci quello che io faccio; lo capirai dopo». Pietro replicò: «No, tu non mi laverai mai i piedi!». Gesù ribatté: «Se io non ti lavo, tu non sarai veramente unito a me». Simon Pietro gli disse: «Signore, non lavarmi soltanto i piedi, ma anche le mani e il capo». Gesù rispose: «Chi è già lavato non ha bisogno di lavarsi altro che i piedi; è completamente puro. Anche voi siete puri, ma non tutti». Infatti sapeva già chi lo avrebbe tradito. Per questo disse: «Non tutti siete puri». Gesù terminò di lavare i piedi ai discepoli, riprese la sua veste e si mise di nuovo a tavola. Poi disse: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate maestro e Signore e fate bene perché lo sono. Dunque, se io, Sinore e maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. io vi ho dato un esempio perché facciate come io ho fatto a voi». (Gv 13, 1-15)

Canto: Servo per amore...

Durante il canto, si può tentare un gesto simbolico, come quello della lavanda dei piedi, ma fatto in modo dignitoso e, soprattutto, preparato bene.

Guida - Non parlare dell’amore che senti per i fratelli: amali!
Non discutere sulle loro dottrine e religioni: amali!
Tutti i fiumi vanno verso l’Oceano infinito: va’ anche tu e lascia che gli altri ci vadano.
Lungo il suo corso, l’acqua si divide secondo le razze, le età, le anime, in letti differenti.
Ma è sempre la stessa acqua.
Vai! Scorri verso l’Oceano infinito, senza parlare dell’amore
che senti per i fratelli: ma solo amali! (preghiera indiana)

Canto: Andate per le strade...
Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:07
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