Nello schema delle cose del mondo, la sopravvivenza del più adatto è la regola. Nello schema di Dio, la sopravvivenza del più debole è la regola. Dio sta sempre dalla parte dei deboli ed è lì, tra i deboli, che troviamo Dio.
Assodata questa verità, potremmo occasionalmente pregare la preghiera del Padre in questa maniera:
Padre nostro ... che stai sempre con i deboli, gli indifesi, i poveri, gli abbandonati, i malati, gli anziani, i giovanissimi, i feti, e quelli che, da vittime delle circostanze, sopportano il calore della giornata.
Che sei nei cieli ... dove tutto sarà invertito, dove i primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi, ma dove tutto andrà bene e ogni modo di essere andrà bene.
Sia santificato il tuo nome ... possiamo sempre riconoscere la tua santità, rispettando le tue vie che non sono le nostre vie, le tue norme che non sono le nostre norme. Possa la riverenza che diamo al tuo nome tirarci fuori dall'egoismo che ci impedisce di vedere il dolore del prossimo.
Venga il tuo regno ... aiutaci a creare un mondo in cui, oltre i nostri propri bisogni e mali, faremo giustizia, teneramente amore ed umilmente cammineremo con te, e l'uno con l'altro.
Sia fatta la tua volontà ... aprire la nostra libertà per fare in modo che la mutualità completa che caratterizza la tua vita possa scorrere attraverso le nostre vene e così la vita che aiutiamo a generare possa irradiare il tuo amore uguale per tutti ed il tuo amore speciale per i poveri.
Come in terra così in cielo ... L'opera delle nostre mani, i templi e le strutture che costruiamo in questo mondo, riflettano il tempio e la struttura della tua gloria in modo che la gioia, la gentilezza, la tenerezza e la giustizia del cielo si manifestino all'interno di tutte le nostre strutture sulla terra.
Dai ... vita ed amore per noi ed aiutaci a vedere sempre tutto come dono. Aiutaci a riconoscere che nulla ci viene di diritto e che dobbiamo dare, perché ci venga dato. Aiutaci a capire che dobbiamo dare ai poveri, non perché ne hanno bisogno, ma perché la nostra salute dipende dal nostro dare loro.
Noi ... il vero plurale noi. Dare non solo ai nostri, ma ad ognuno, compresi quelli che sono molto diversi da quelli a noi cari. Distribuisci a tutti noi i tuoi doni equamente.
Questo giorno ... non domani. Non lasciarci spingere fuori le cose verso un futuro indefinito in modo che possiamo continuare a vivere vite giustificate di fronte all'ingiustizia, perché possiamo avere buone scuse per la nostre inattività.
Il nostro pane quotidiano ... in modo che ogni persona nel mondo possa avere cibo a sufficienza, abbastanza acqua pulita, aria abbastanza pulita, cure sanitarie adeguate e sufficienti opportunità di istruzione in modo da avere il sostentamento per una vita sana. Insegnaci a dare dal nostro sostentamento, e non solo dal nostro troppo.
E rimetti a noi i nostri debiti ... rimetti a noi la nostra cecità verso il nostro prossimo, la preoccupazione per noi stessi, il nostro razzismo, il nostro sessismo, e la nostra incurabile propensione a preoccuparci solo di noi stessi e del nostro. Rimetti a noi la nostra capacità di guardare le notizie della sera e non fare nulla a riguardo.
Come noi li rimettiamo ai nostri debitori ... aiutaci a perdonare coloro che ci vittimizzano. Aiutaci ad elevarci nello spirito, a non far crescere l'amarezza con l'età, a perdonare i genitori imperfetti e modi che ci hanno ferito, maledetto ed ignorato.
E non ci indurre in tentazione ... Non giudicarci solo se abbiamo dato da mangiare agli affamati, dato vestiti ai nudi, visitato gli malati, o tentato di ricucire gli atteggiamenti che hanno vittimizzato i poveri. Risparmiaci questa prova perché nessuno di noi possa essere dinnanzi al tuo giudizio. Donaci, invece, più giorni per correggere le nostre strade, il nostro egoismo, ed i nostri criteri.
Ma liberaci dal male ... cioè, dalla cecità che ci fa continuare a prendere parte ad anonimi sistemi all'interno dei quali abbiamo bisogno di vedere non chi ottiene di meno, ma piuttosto come ottenere di più.
Amen.