La preghiera non va compiuta per dare spettacolo e raccogliere elogi. La ricompensa va attesa dal Padre, che vede nel segreto. Il bene non ha bisogno di pubblicità; diversamente perde il suo valore, si sciupa e si altera. La preghiera deve salire dall’intimo del cuore e non essere una forma di esibizione. Per valere si deve svolgere come comunione con Dio, non preoccupata di attirare gli sguardi. Perché tutto questo sia possibile deve essere vivo il senso di Dio, la relazione personale con lui, a somiglianza del rapporto che Cristo viveva con il Padre.
Mettiamoci alla presenza di Dio: ascoltiamo l’invito a stare con Lui e . . . adorare!
PREGHIERA
Dio, abisso insondabile di pace,
oceano ineffabile d’amore,
fonte di ogni benedizione,
dispensatore di ogni consolazione,
che invii la pace a chi l’accoglie:
aprici, in questo giorno
l’oceano del tuo amore
e, a fiumi ricolmi, irrigaci
con le ricchezze della tua grazia
e con le dolcissime primavere
della tua bontà.
Fa’ di noi i figli della tranquillità
E gli eredi della pace,
accendi in noi il fuoco del tuo amore,
semina in noi il timore del tuo amore,
irrobustisci la nostra debolezza
con la tua forza,
legaci intimamente a te e fra noi
con il vincolo solido e indissolubile dell’unità.
Amen.
(Liturgia siriaca)
Salmo 1 – Felicità di chi ama la legge del Signore
Il primo salmo comincia con un’esclamazione che il discorso della montagna ripeterà otto volte: "Beato!". Ieri come oggi, l’uomo ha sempre desiderato di essere felice. Il salmista indica la sorgente della felicità: meditare la legge del Signore e trovare in essa la propria gioia.
Le immagini dell’albero rigoglioso e della pula dispersa dal vento descrivono le condizioni a cui a cui conducono le due vie che si aprono davanti all’uomo. E’ facile fare di questo salmo una preghiera cristiana. Gesù ha detto che egli è "la via" e la "vita"; Gesù è l’albero rigoglioso (il "legno verde"); è colui che compie la volontà di Dio. Ci invita a prendere la strada stretta che conduce alla vita e ci promette che il nostro frutto sarà duraturo.
Ci esorta a seguire la strada della verità e della sincerità ed abbandonare la via della menzogna.
Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi,
non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti;
ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte.
Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che darà frutto a suo tempo
e le sue foglie non cadranno mai;
riusciranno tutte le sue opere.
Non così, non così gli empi:
ma come pula che il vento disperde;
perciò non reggeranno gli empi nel giudizio,
né i peccatori nell’assemblea dei giusti.
Il Signore veglia sul cammino dei giusti,
ma la via degli empi andrà in rovina..
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt. 6,5-8)
La preghiera in segreto: Rimane nascosta agli sguardi di ammirazione degli altri. E non cerca di conquistare il favore divino moltiplicando inutilmente le parole. Dio non si compra con le preghiere come pensavano di poter fare i pagani e come cercano di fare ancora oggi certi cristiani. Il Padre che vede nel segreto del nostro cuore ci rigenererà.
“Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.”. Parola del Signore.
Riflessione
Il credente vive la sua fede nella comunità, esprime la sua fede nella liturgia, preghiera di tutta la Chiesa e deve pregare insieme agli altri fratelli e sorelle vivendo la preghiera comune come la migliore scuola di preghiera personale. Egli non deve intraprendere un cammino nuovo e mai percorso, ma riceve dalla Chiesa il canone della preghiera: i Salmi, la lettura delle Scritture, l’intercessione, il Padre nostro e il culmine della preghiera stessa: l’Eucaristia. La liturgia soprattutto è l’ambiente vitale in cui crescere nella fede e nella comunione con il Signore.
Tuttavia la preghiera comune non è sufficiente: abbisogna di interiorizzazione, della gratuità di chi dà del tu a Dio personalmente, anche se gli altri non sono fisicamente accanto a noi.
Pregare nella solitudine, in disparte non è un invito all’individualismo ma è un incontrare Dio personalmente, riconoscendosi figli nel segreto del cuore, nella vita interiore, accettando su di sé quello sguardo penetrante del Dio che conosce, guarda, parla a ciascuno in modo irripetibile e specifico. La preghiera personale è allora l’occasione di rivolgersi a Dio con libertà, di accogliere nello svolgersi del tempo la sua presenza, di percepire il suo approssimarsi, il suo stare alla porta e bussare (cf. Ap. 3,20), il suo visitarci. Un orante che si nutre solo di preghiera comune rischia di fare di questo soltanto un’esperienza di appartenenza al gruppo, una dichiarazione di se stesso di fronte agli altri.
Oggi è proprio la preghiera personale che è tralasciata e che pare soffrire dell’incapacità di articolarsi in dialogo con Dio, ma questa situazione a lungo termine svuota e finisce per rendere impossibile la stessa preghiera comune liturgica. L’invito di Gesù non è solo un antidoto all’ipocrisia di chi prega per farsi vedere, ma indica un modo di dialogo amoroso, conoscitivo, penetrante, personalissimo con Dio.
. . . Oggi più che mai i cristiani sanno parlare di Dio, ma sanno anche, come nelle generazioni cristiane passate, parlare a Dio?
Intenzioni di Preghiera
Il Signore Gesù, nel suo Vangelo, ci ha invitati al colloquio filiale e sincero con colui che per noi è Padre colmo di tenerezza. Con animo aperto, ricolmo di sicura e fiduciosa certezza riconosciamo la sua Provvidenza.
Signore, mostrami la via della vita!
Signore, la Chiesa diffusa su tutta la terra, ricca dello splendore che le dona la presenza del Signore, diventi luce per tutti coloro che ricercano la verità affinché possano incontrare Cristo via, verità e vita; ti prego.
Signore, aiutaci a superare la presunzione che in noi non c’è male o peccato, donaci la grazia di un cuore in perenne stato di conversione e la grazia di giungere ad un profondo cambiamento della nostra vita: ti prego.
Signore, sono tentato di limitarmi a cambiare qualcosa in me stesso, rendimi invece, insieme alla tua Chiesa, ambasciatore del vangelo della riconciliazione, per tutti gli uomini di buona volontà, con gesti audaci, forti e sinceri: ti prego.
Signore, sento la difficoltà della preghiera del cuore, del digiuno che eleva lo spirito, della carità che non è solo elemosina, aiutami a vivere queste esperienze evangeliche come espressione di un cuore rifatto dal tuo amore: ti prego.
Signore, la tua Parola indirizza quotidianamente il mio cammino e le mie scelte: donami un cuore che sa ascoltare perché le mie opzioni in campo personale e familiare, sociale ed educativo siano ispirate dai valori del Vangelo: ti prego.
E’ Dio, nostro Padre, che ci rinnova ogni giorno, è Lui che in Cristo ci riempirà della grazia della umiltà e sincerità del cuore , ed è ancora Lui che ci renderà pienamente figli col dono dello Spirito. Pieni di riconoscenza innalziamo a Lui la voce dei figli salvati:
Padre nostro.
Preghiamo
O Dio, che hai promesso di essere presente in coloro che ti amano e con cuore retto e sincero custodiscono la tua Parola, rendici degni di diventare tua stabile dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.