CON PAOLO E FRANCESCO SAVERIO

Pubblicato in Preghiera missionaria

paulusasas

Canto iniziale durante l’Esposizione della SS. Eucaristia:

 

 

Dov'è Carità e Amore, qui c'è Dio.

Ci ha riuniti tutti insieme Cristo, Amore:
godiamo esultanti nel Signore!
Temiamo ed amiamo il Dio vivente
e amiamoci tra noi con cuore sincero.

Noi formiamo qui riuniti un solo corpo,
evitiamo di dividerci tra noi.
Via le lotte maligne, via le liti!
E regni in mezzo a noi Cristo Dio.

Chi non ama resta sempre nella notte
e dall'ombra della morte non risorge:
ma se noi camminiamo nell'Amore,
noi saremo veri figli della Luce.

Nell'amore di Colui che ci ha salvato,
rinnovati dallo Spirito del Padre,
tutti insieme sentiamoci Fratelli
e la Gioia diffondiamo sulla terra.

 

Saluto e introduzione





Guida: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti: Amen

 

Guida: Preghiamo. O Dio, che hai stabilito la tua Chiesa sacramento universale di salvezza per continuare l’opera del Cristo, nella forza dello Spirito, sino alla fine dei secoli, risveglia il cuore di coloro che hai chiamato e mandato a continuare la missione del Figlio tuo, perché avvertano l’urgenza della chiamata missionaria e osano l’annuncio del Vangelo affinché sorga un’umanità nuova in Cristo nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Tutti: Amen.



Guida: Iniziamo questa veglia con i sentimenti che furono di Paolo di Tarso e Francesco Saverio, uomini liberati dalla Parola per essere fatti servi per amore di tutta l’umanità. Il servizio che loro resero al mondo fu un servizio d’amore, un servizio espresso nella sequela del loro Signore che si fece servo di tutti. Anche noi siamo chiamati a rendere lo stesso servizio ad ogni persona, particolarmente a quelli che sono stati respinti ai margini del mondo. Paolo ci guiderà a percorrere i sentieri dell’amore, ci insegnerà a spingerci dove Dio ci vuole, ad osare di amare dove il mondo si arrende, a darci per amore come “Cristo che vi ha amato e ha dato se stesso per noi” (Ef 5,2).

Nella lettera ai Tessalonicesi Paolo ci offre dei modelli da imitare, ci invita ad amare alla maniera di Dio, ad amare come lui amò coloro a cui il Signore lo donò. Ascoltiamo le sue parole.



Lettore I: “Invece siamo stati amorevoli in mezzo a voi come una madre nutre e ha cura delle proprie creature. Così affezionati a voi, avremmo desiderato darvi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari. Voi ricordate infatti, fratelli, la nostra fatica e il nostro travaglio: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno vi abbiamo annunziato il vangelo di Dio. Voi siete testimoni, e Dio stesso è testimone, come è stato santo, giusto, irreprensibile il nostro comportamento verso di voi credenti; e sapete anche che, come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi, incoraggiandovi e scongiurandovi a comportarvi in maniera degna di quel Dio che vi chiama al suo regno e alla sua gloria” (Dalla 1a lettera di Paolo ai Tessalonicesi 2,7-12).

Guida: Paolo è stato un umile servitore della Parola, ascoltiamo mentre dichiara il suo impegno per il Vangelo:



I Lettore: “Non è infatti per me un vanto predicare il vangelo; è un dovere per me: guai a me se non predicassi il vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Quale è dunque la mia ricompensa? Quella di predicare gratuitamente il vangelo senza usare del diritto conferitomi dal vangelo. Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro (Dalla Prima lettera di Paolo ai Corinti, 9,16-18.22-23).



II Lettore: Quanti doni il Signore ci ha elargito, quanti talenti ci ha consegnato perché li spendiamo per il bene comune. Ma spesso questi doni, pure condivisi con tanto impegno ed entusiasmo, non riescono ad ottenerci la gioia degli altri e la loro apertura verso Cristo perché il nostro “dovere” di buoni cristiani manca dell’elemento essenziale: l’amore.

III Lettore: Aiutaci a capire, Signore, che senza amore niente frutta nella tua messe, nessun sacrificio sale verso di Te come profumo d’incenso ma si perde nell’aria come fumo. Donaci, Signore, un cuore ardente di amore per Te che si irradia verso i nostri fratelli e sorelle.

Silenzio

Canone: Ubi caritas et amor…

 



Guida: Il Signore Gesù ci ha detto: “Non vi chiamo più servi, ma amici”. A noi suoi amici ha chiesto di andare e predicare dappertutto, di andare come il Padre mandò Lui, carichi della sofferenza del mondo per essere con lui causa e principio di vita nuova.

I Lettore: “Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore; quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù. Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale. Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita”. (Dalla seconda lettera di Paolo ai Corinti 4,5.7-12)

II Lettore: Mio Dio, quanta fretta oggi, quanta insofferenza verso tutti, quante cattiverie e maldicenze! Con quanta facilità si distrugge una vita umana, anche solo moralmente e spesso solo per gelosia! Donaci, Signore, la pazienza di aspettare ogni cosa a suo tempo, con calma. Donaci la benevolenza che è carità attiva, come Gesù che passò gran parte della sua vita facendo semplicemente del bene al prossimo.

III Lettore: “Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita. Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con un'ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati. A volte nei momenti di confidenza oso pensare, Signore, che anche Tu abbia un'ala soltanto, l'altra la tieni nascosta... forse per farmi capire che Tu non vuoi volare senza me. Per questo mi hai dato la vita, perché io fossi tuo compagno di volo”. (d. Tonino Bello)

Silenzio

Canone: Ubi caritas et amor…

Guida: Tutti sono stati chiamati a cooperare per l’annunciare del Vangelo. La nostra carità pastorale verso tutti i fedeli deve farsi carico della responsabilità di rendere tutti idonei a rendere questo servizio all’umanità. Ascoltiamo Paolo che ci indica i modi per assolvere ai nostri doveri.

I Lettore: “Ringrazio il mio Dio ogni volta ch’io mi ricordo di voi, pregando sempre con gioia per voi in ogni mia preghiera, a motivo della vostra cooperazione alla diffusione del vangelo dal primo giorno fino al presente, e sono persuaso che colui che ha iniziato in voi quest'opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù (Dalla lettera di Paolo ai Filippesi 1,3-6).

 

II Lettore: Umiltà, Rispetto, Altruismo. Oggi queste qualità sono considerate fuori moda o addirittura un impedimento a rimanere a galla nel mare tempestoso della società attuale. Fa’, o Signore, che abbiamo il coraggio di andare controcorrente, di desiderare ciò che sminuisce agli occhi degli uomini per essere pieni di Te.

III Lettore: Spirito di Dio, fa’ della tua Chiesa un roveto che arde di amore per gli ultimi. Alimentane il fuoco con il tuo olio, perché l'olio brucia anche. Dà alla tua chiesa tenerezza e coraggio. Lacrime e sorrisi.

Rendila spiaggia dolcissima per chi è solo e triste e povero. Disperdi la cenere dei suoi peccati. Fa’ un rogo delle sue cupidigie. E quando, delusa dei suoi amanti, tornerà stanca e pentita a te, coperta di fango e di polvere dopo tanto camminare, credile se ti chiede perdono. Non la rimproverare. Ma ungi teneramente le membra di questa sposa di Cristo con le fragranze del tuo profumo e con l'olio di letizia. E poi introducila, divenuta bellissima senza macchie senza rughe, all'incontro con lui perché possa guardarlo negli occhi senza arrossire, e possa dirgli finalmente: sposo mio.” (d. Tonino Bello)

Silenzio

Canone: Ubi caritas et amor…

I Lettore: Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova (1Cor 13,1-3).

II Lettore: Trasforma, Signore, il nostro cuore amareggiato colmandolo con lo spirito di Gesù, uno spirito di dolcezza e gentilezza. Fa’ che noi, che crediamo di possederti nel nostro intimo, non siamo causa di scandalo per i fratelli con il nostro cattivo carattere, perché chi possiede l’amore di Dio non può avvilire il prossimo ma deve farsi dispensatore di gioia.

Silenzio

Canone: Ubi caritas et amor…

Guida: Carissimi, l’Apostolo Paolo esorta i cristiani a diffondere nel mondo il “buon profumo di Cristo”. E’ l’invito ad essere testimoni con la coerenza della vita. Rivolgiamo, quindi, il nostro rendimento di grazie , per rinnovare il ricordo di quanto Dio, Padre onnipotente ha realizzato e continua a realizzare in ciascuno di noi attraverso questo segno sacramentale. Il gesto che conclude questa nostra preghiera ci richiami alla responsabilità che l’Apostolo Paolo ha saputo vivere fino al martirio.

I Lettore: Signore, Dio fedele e giusto, hai cercato Saulo sulla via di Damasco, mentre combatteva contro di te, saldo nelle sue certezze.

 

Tutti: Prepara anche per noi un evento di grazia, mentre corriamo sulle nostre strade, inseguendo le nostre sicurezze; dirigi le nostre vie secondo i tuoi benevoli disegni.

II Lettore: Hai folgorato Saulo con la tua luce e hai rivelato a lui il nome di Gesù; con una chiamata personale ed unica hai sconvolto il corso della sua vita.

Tutti: Concedi a quanti ti cercano con cuore retto e sincero di essere conquistati dal Signore Gesù Cristo e di vivere in lui e per lui.

III Lettore: Quella stessa luce che ha privato Paolo della vista, gli ha anche permesso di vedere il tuo Cristo crocifisso, vivo e glorificato.

Tutti: La via di Damasco sia per la tua Chiesa il cammino verso i popoli che aspettano di rialzarsi nella luce del tuo vangelo.

 

Orazione (composta da S. Francesco Saverio):

Preghiamo: O Dio, creatore e Signore dell’universo, tu hai creato l’uomo a tua immagine e somiglianza e lo hai redento con il sangue prezioso del tuo figlio. Guarda quanti ancora non ti conoscono e, per intercessione dei santi e della Chiesa, non permettere che rimangano più a lungo lontani da Gesù, nostro Signore. Tu sei misericordioso: perdona ogni idolatria e infedeltà, e fa che tutti conoscano colui che hai inviato, Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore. Egli è nostra vita, salvezza e risurrezione; da lui siamo stati liberarti e redenti; a lui sia gloria per tutti i secoli.

Tutti: Amen.





Preghiera da recitarsi insieme: “Dammi qualcuno da amare”

Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo;

quando ho sete, mandami qualcuno che ha bisogno di una bevanda;

quando ho freddo, mandami qualcuno da scaldare;

quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare;

quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un altro;

quando sono povero, guidami da qualcuno nel bisogno; quando non ho tempo,

dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento;

quando sono umiliato, fa' che io abbia qualcuno da lodare;

quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare;

quando ho bisogno della comprensione degli altri,

dammi qualcuno che ha bisogno della mia;

quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi;

quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un'altra persona.

(Beata Madre Teresa di Calcutta)

Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:07

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