DONNE E UOMINI DI SPERANZA

Pubblicato in Preghiera missionaria

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Introduzione

 

“Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce” (1 Pietro 1,3-4).

 

Canto di inizio

 

Presidente

 

Nel nome del Padre…

Carissimi, questa sera, in comunione con tutta la Chiesa sparsa nel mondo, vogliamo ringraziare il Signore per il dono di tanti missionari e missionarie . La Chiesa ha bisogno di uomini e donne che siano disposti a consacrarsi totalmente alla grande causa del Vangelo.

E vogliamo farci carico dei fratelli e delle sorelle che ancora non hanno incontrato Cristo, pregando perché possano incontrarlo nella loro vita anche attraverso la testimonianza gioiosa dei missionari, testimoni di speranza per la vita del mondo.

 

Preghiera comune

 

O Dio, dentro la vita, nelle vicende di ogni giorno,

noi cerchiamo i confini di ciò che facciamo,

ci interroghiamo su ciò che viviamo,

desideriamo una gioia che non si rovini tra le mani,

tendiamo a una speranza che non si consumi,

aspiriamo ad un amore che ci renda felici,

attendiamo un futuro che non si arresti domani.

 

Noi cerchiamo una vita che sia degna di essere vissuta:

la cerchiamo nella gioia e nella sofferenza,

mentre facciamo nostra la morte dei bambini

e dei giovani nelle guerre assurde;

la cerchiamo nel dono che tanti nostri amici

fanno della loro vita per l’annuncio del vangelo.

 

Signore tu ci chiami ad un lavoro di speranza:

ci fai vedere un mondo bisognoso e alla ricerca

di segni di speranza,

dove ciascuno di noi è chiamato a lavorare.

Signore aiutaci tu a lavorare per dare speranza!

 

 

Guida

La nostra speranza ha un nome, si chiama Gesù. Come ci ricorda il Santo Padre Benedetto XVI: “Chi fa entrare Cristo, non perde nulla, nulla – assolutamente nulla – di ciò che rende la vita libera, bella e grande. No! Solo in quest’amicizia si spalancano le porte della vita. Solo in questa amicizia si dischiudono realmente le grandi potenzialità della condizione umana. Solo in quest’amicizia noi sperimentiamo ciò che è bello e ciò che libera” (Omelia 24 aprile 2005).

 

Canto

 

Ascolto dei testimoni

 

Guida

 

L’umanità oggi si trascina nella stanchezza, in una decadenza segnata da gravi incertezze. L’Africa con il cumulo di povertà, di malattie endemiche, di violenze e di guerre, esodi… un continente “inutile”, senza speranza. Non meno drammatica è la situazione dell’immenso continente asiatico, dove vivono i tre quarti della popolazione mondiale. Sono ancora sterminate le masse che vivono sotto il livello di povertà, non avendo accesso ai beni primari, diventando sempre più povere nel corpo e nello spirito. Anche l’America Latina, nonostante le ricchezze e potenzialità soffre ancora di miseria e disuguaglianze, esprimendo un costante anelito di dignità e libertà. Negli stessi paesi ricchi dell’Occidente l’uomo ha perduto la fiducia nell’avvenire, non trovando più ragioni valide della sua esistenza. La mancanza poi di speranza sta minando nel profondo la volontà stesa di vivere.

Tutta l’umanità è disperatamente alla ricerca della speranza, e noi cristiani siamo chiamati ad essere segni di speranza, perché portatori del messaggio di liberazione che troviamo nella contemplazione di Cristo, pane spezzato per la vita del mondo, nel quale Dio Padre ha adempiuto le sue promesse.

 

 

1° testimonianza

 

Mi presentai al comandante: “sono la suora di Aboke; sono venuta a riprendere le mie ragazze”. Il capo della spedizione aveva già deciso la loro sorte, perché quando mi sedetti al suo fianco chiedendogli, per l’ennesima volta di darmi le bambine, scosse il capo dando una occhiata significativa al maestro che mi accompagnava, poi si curvò e scrisse sulla polvere 139: “Te ne ridò 109 –disse- 30 rimangono qui”. Non posso descrivere il dolore provato in quel momento. Mi gettai in ginocchio supplicandolo di tenere me al posto delle ragazze. Niente da fare. Mi misi la mano sul cuore e lo implorai: “Ti prego dammi tutte le bambine”. Si arrabbiò e minacciò: “ Se fai così non te ne do neppure una!” E andò via…E’ davvero un calice amaro da bere. In questa attesa c’è una serie di luci e di tenebre, di speranza e di disperazione, di vita e di morte. Ma so che ogni morte porta con sé nuova vita.

Canone: Nada te turbe

Nada te turbe, nada te espante: quien a Dios tiene nada le falta.

Nada te turbe, nada te espante: solo Dios basta!

 

2° testimonianza

 

Marianella aveva un grande entusiasmo per la Chiesa militante, per la giustizia, per i poveri. Aveva la capacità di vivere quello che pensava. Non era abituata a scherzare sulla fede. Non si accontentava di parole. Era davvero fatta per il martirio. Ella parla alla nostra generazione segnata dalla fiacca, dal permissivismo, a vivere la fede con coraggio, a far della preghiera non una fuga verso l’intimismo sterile e borghese ma uno slancio al servizio, all’eroismo nella difesa degli oppressi e dei poveri. Marianella avvocato: diventerà avvocato dei poveri e accetterà di difendere coloro che nessun avvocato voleva difendere per paura di dispiacere al regime. Non tornerà indietro nemmeno davanti alle minacce di morte, di rappresaglie alla sua famiglia, alla perdita dei beni, all’assalto della sua casa ridotta un tugurio dal passaggio dei soldati e dei ladri. Lei non cederà. E quando uscirà dal paese con la gioia di tutti non resisterà lontana dalla sofferenza dei suoi e tornerà con la prospettiva di essere torturata e uccisa. Difatti fu torturata e uccisa. Battezzata senza saperlo con un po’ d’acqua nella sua parrocchia a El Salvador, sei stata ribattezzata con tutto il tuo sangue nella difesa dei poveri e degli oppressi del tuo paese.

 

Canone: Nada te turbe

 

Canone: Nada te turbe

 

Ascolto della Parola

 

 

Guida

 

Ad imitazione del Maestro, - Parola di Vita - anche noi dobbiamo “farci pane spezzato” per ognuno dei nostri fratelli sparsi nel mondo.

 

Canto

 

I Lettura: 1 Pietro 3, 9. 13-15

 

Fratelli, siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili; non rendete male per male; ma, al contrario, rispondete benedicendo, perché a questa siete stati chiamati per avere in eredità la benedizione….

E chi potrà farvi del male se sarete ferventi nel bene? E se anche doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non vi sgomentate per paura, né vi turbate, ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi”.

 

 

II Lettura: Luca 24, 28-35

 

Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: ”Resta con noi perché si fa sera ed il giorno già volge al declino.” Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro. “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?” E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone”. Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane”.

 

 

 

Preghiera comunitaria

 

 

Presidente Gesù ci ha insegnato a pregare in modo particolare il Padre suo e nostro, a sentirci uniti come fratelli con tutti coloro che soffrono e a cui noi siamo inviati ad annunciare la pace e l’amore di Cristo e soprattutto per invocare il dono della speranza per chi ancora non la possiede. Preghiamo insieme:

 

Assemblea Padre nostro, Padre degli uomini, Padre di tutti i popoli che abitano la terra.

 

Lettore Padre nostro, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno.

 

Assemblea Risplenda tra gli uomini il tuo nome; venga il tuo regno.

 

Lettore Risplenda fra gli uomini il tuo nome santo e misericordioso. Venga il tuo regno,

regno di giustizia e di pace, di perdono e di amore.

 

Assemblea Si compia nel mondo la tua volontà. Tu non ami la violenza e l’odio.

Tu rifuggi dall’ingiustizia e dall’egoismo. Tu vuoi che tutti gli uomini siano fra loro fratelli e ti riconoscano come loro Padre. Padre nostro, Padre di ogni essere umano, fa che la venuta del Tuo regno sia segno di speranza per tutti i popoli.

 

Lettore Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Perché nella distribuzione delle risorse fra gli individui e i popoli, si possa realizzare sempre il principio di una universale partecipazione degli uomini ai beni creati da Dio.

 

Assemblea Padre, dacci oggi il nostro pane quotidiano.

 

Lettore Perché Gesù, il primo missionario del Padre, ci doni il suo Spirito e ci renda missionari secondo il suo cuore, capaci di portare in ogni angolo della terra il Vangelo, segno di speranza per tutti.

 

Assemblea Padre, rendici missionari del tuo Figlio Gesù.

 

Lettore Perché l’impiego delle risorse negli armamenti non danneggi o addirittura distrugga il patrimonio della cultura che costituisce il bene superiore dell’umanità. Fa che i nostri giorni siano giorni di pace e di serenità.

 

Assemblea Padre, riempici della forza del tuo Spirito.

 

Lettore Rimetti a noi, o Signore, i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori.

Non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male .

 

Assemblea Donaci, Signore un cuore che non sia insensibile al richiamo del perdono e della concordia. Donaci un cuore libero dai pregiudizi che rendono indifferenti ai diritti dell’altro e della sua sofferenza. Donaci un cuore libero dai nazionalismi, che conducono alla sopraffazione del prossimo ed alla bramosia della vendetta. Riempici del tuo perdono e della tua pace e semina nei nostri cuori il germe della vera libertà.

 

Canto

 

Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:07

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