CON TOMMASO

Pubblicato in Preghiera missionaria

getom

Segno di croce

 

Invocazione allo Spirito

 

Vieni, Spirito di Dio,

vieni e visita, ancora una volta la mia vita.

Vieni affinché io non abbia paura di stare alla tua presenza.

Ti chiedo di stare con me,

affinché io possa stare con te.

Vieni, Spirito di vita,

affinché le ore non scorrano su di me senza lasciare un segno.

Vieni, Spirito di Pace,

affinché la mia vita sia contrassegnata da gesti di perdono.

Vieni, Spirito di consolatore,

affinché la mia afflizione, trovi in te riposo.

Vieni, Spirito di gioia,

affinché ogni tinta della mia giornata

possa assumere i toni forti della tua pienezza.

Vieni, Spirito di stupore,

perché ancora una volta io possa intravedere Te nei doni del quotidiano

e possa ancora provare il piacere di sorprendermi di Te,

unico e sommo bene.

Vieni, Spirito accompagnatore dei pellegrini,

affinché mi riscopra errante in ricerca di te,

affamato della Tua presenza,

gioioso solo nel seguirti.

Vieni, Spirito sostegno di chi ti dice “sì” nelle scelte del quotidiano

e silenziosa e presenza anche in chi ti dice “no”,

lasciandosi coinvolgere nel male o nell’indifferenza.

Vieni, Spirito di gratitudine,

affinché ogni giorno possa essere un unico grande Grazie per la vita donata.

Amen

Ascolto della Parola

Dal Libro dell’Apocalisse

di San Giovanni Apostolo (3,14-22)

All'angelo della Chiesa di Laodicèa scrivi:

Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: «Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla», ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista. Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.

 

Salmo 121

Rit.: A te, Signore, si innalza la nostra lode

Alzo gli occhi verso i monti:

da dove mi verrà l'aiuto?

Il mio aiuto viene dal Signore,

che ha fatto cielo e terra. Rit.

 

Non lascerà vacillare il tuo piede,

non si addormenterà il tuo custode.

Non si addormenterà, non prenderà sonno,

il custode d'Israele. Rit.

 

Il Signore è il tuo custode,

il Signore è come ombra che ti copre,

e sta alla tua destra.

Di giorno non ti colpirà il sole,

né la luna di notte. Rit.

 

Il Signore ti proteggerà da ogni male,

egli proteggerà la tua vita.

Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri,

da ora e per sempre. Rit.

 

Dal Vangelo di Giovanni (20, 19-29)

La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».

 

 

Silenzio

Riflessione

La vita quotidiana riserva ogni giorno situazioni che ci ripropongono la gioia di credere e l’impegno a farlo nonostante tutto. La vita del credente può essere riassunta tra l’esagerato entusiasmo di Pietro, quando Gesù si trasfigura - «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende…» (Mc 9,5) - e l’assenza di Tommaso - «Se non vedo… non credo» (Gv 20,25) – nel luogo della memoria. La nostra fede viaggia tra queste due tensioni: da una parte, la ricerca dello straordinario, o comunque di uno stato di fede appagante, dall’altra la paura degli eventi della vita, l’incapacità ad affrontare la notte della fede, la caduta delle certezze. Tra queste due tensioni si trova “lo stare nel luogo della memoria”. I discepoli, hanno contemplato da lontano la tragica fine di Gesù. La maggior parte di loro non ha avuto il coraggio, la forza, la fede di stare sotto la croce, eppure ora, nel momento in cui dovrebbero disperdersi, andare via da una città ostile e divenuta troppo pericolosa, essi “stanno”. Il loro non è semplicemente un riunirsi in una casa qualsiasi, essi “stanno” per fare memoria; fanno comunità perché hanno fatto l’esperienza del Maestro che si è reso servo, in quella situazione hanno ricevuto il comandamento dell’amore, hanno contemplato la presenza di Gesù che si è fatta pane e vino trasfigurandosi nel servizio. Chi non “sta” e non fa memoria, non può capire, ha bisogno di segni. Ci sono almeno tre categorie di cristiano: chi cerca l’appagante luce della trasfigurazione, non comprendendo che essa è solo un oasi di ristoro nel deserto; chi scappa, per non correre il rischio di mettersi troppo in gioco, non fermandosi a contemplare la presenza del Signore che chiama a conversione; chi, infine, “sta” per fare memoria, per dire grazie – Eucaristia – anche se la vita offre insidie e pericoli, anche se il quotidiano non è limpido, anche se il peso di quel fare memoria mi porta a dovermi piegare al perdono, alla riconciliazione, alla pace. Eucaristia è stare per non scappare, stare per non perdere l’occasione, stare per non lasciar passare il Signore invano. Eucaristia è porgere l’orecchio e sentire il Signore che bussa alla porta della nostra vita e attende gesti di accoglienza, perché Lui, possa entrare e fare “comunione” con noi.

 

 

 

Intercessioni

 

La Parola di Dio che abbiamo ascoltato e fatta nostra, diviene ora preghiera comune:

Rit.: Mio Signore e mio Dio.

 

- Per la Chiesa: possa essere scuola di perseveranza e testimonianza viva del Vangelo vivo di Gesù. Preghiamo.

- Per il Papa, i Vescovi e il clero: la fatica del credere e dello “stare” con Gesù, possa essere ogni giorno rinfrancata dalla gioia e dalla consapevolezza dalla presenza benigna del Signore. Preghiamo.

- Per i popoli colpiti dal terribile maremoto: affinché i segni di generosità e disponibilità possano testimoniare la vicinanza sincera e gratuita di tanti uomini di buona volontà e alleviare il dolore lasciato dalla morte e dalla distruzione. Preghiamo.

- Per l’Iraq, Paese in cui, in questo mese, si svolgeranno le prime elezioni libere dopo anni di dittatura. Aiuta Signore a suscitare operatori della pace vera, quella che va oltre l’odio, la violenza e le spartizioni di potere. Preghiamo.

- Per i malati nel corpo e nello spirito, affinché possano trovare quotidianamente volti accoglienti e pronti a testimoniare la presenza di Dio. Preghiamo.

- Per i giovani: perché la paura di credere, possa essere sempre accompagnata da guide sapienti che vivono e fanno vivere dentro segni di generosità, semplicità e perdono la Buona notizia che il Signore è Risorto. Preghiamo.

 

- Ora aggiungi le tue intenzioni di preghiera…

 

Padre Nostro

 

Orazione

 

Signore Gesù,

la vita quotidiana ha un passo spesso insostenibile.

Ogni giorno sono attraversato da scelte che devo fare o che altri fanno per me.

Nel cuore custodisco la voglia di vederti più presente,

poi mi rendo conto che la presenza che domando mi trasformerebbe in un burattino.

Vorrei che tutti potessero contemplare i tuoi segni,

ma poi mi accorgo che i segni che ti chiedo sono solo scenografia.

Vorrei dare voce ai tanti che non hanno più voce

e che ti invocano perché oppressi,

ma poi mi rendo conto che è solo una scusa

per disimpegnarmi, per non ammettere che io sono le tue mani, i tuoi occhi, i tuoi piedi.

Aiutami a fare sempre più mia la preghiera «venga il tuo Regno»,

affinché possa rimboccarmi le maniche e rifarmi gli occhi

per poter scorgere, nel quotidiano, i segni della tua presenza

e contribuire alla costruzione del mondo

che tu desideri e per il quale ci hai creato.

Amen.

 

 

Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:07
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