PREGARE SEMPRE SENZA STANCARSI

Pubblicato in Preghiera missionaria

anziana-prega

1.

Il libro delle Costituzioni costituisce per un Istituto Religioso la Magna charta, la norma fondamentale di vita dei suoi membri, il compendio del carisma e dello spirito del proprio Fondatore. Il n. 57 delle Costituzioni dei Missionari della Consolata, ispirandosi a Giuseppe Allamano, così recita: «Tendiamo ad acquistare lo spirito della preghiera continua (cf. Lc 18,1), affinché ogni nostra attività sia ispirata da Dio, abbia in lui il suo principio, si compia alla sua presenza e per lui solo. La ricerca di Dio nella preghiera e l’aiuto ai fratelli nell’apostolato si sostengono a vicenda e ci fanno crescere in santità».

 

Perché proprio la preghiera “continua”? Non è essa troppo esigente per il tipo di vita che un Missionario conduce? D’altronde egli non è un contemplativo, né un monaco, o un eremita …

Il passo evangelico, citato dal versetto delle Costituzioni, chiede di perseverare nella preghiera, senza scoraggiarsi mai, anche quando essa può sembrare un tempo perso alla nostra “efficienza”, poiché non riusciamo ad ottenere subito ciò che vogliamo.

Ma è proprio nel toccare con mano la nostra pochezza che la preghiera raggiunge il suo scopo, perché ci fa attendere tutto da Dio. In altre parole, ci aiuta a svuotarci del nostro ‘io’ che insensibilmente tendiamo a riempire di noi stessi e delle nostre cose, fino a che in esso Dio non può più trovare stabile dimora.

 

2.

È fuori dubbio che l’Allamano desiderava che i missionari e le missionarie fossero persone di vita attiva. Li voleva instancabili sui sentieri della missione, nel servizio ai poveri, nell’annuncio del vangelo. Allo stesso tempo chiedeva loro costanza e perseveranza nella preghiera. Diceva loro: “Non basta pregare, ma dobbiamo formarci lo spirito di preghiera: “Bisogna pregare sempre”. Lungo la giornata costa tanto poco un’aspirazione, una Comunione spirituale, oppure nella notte, svegliandoci, dar un pensiero a Gesù Sacramentato che con santa impazienza ci attende ai suoi piedi, di modo che possiamo dirgli: “O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco” (Salmo 62)”.

Preghiamo allora anche noi con Giuseppe Allamano queste parole del Salmo 62.

 

Salmo 62 (63)

O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco,
di te ha sete l'anima mia,
a te anela la mia carne,
come terra deserta,
arida, senz'acqua.


Così nel santuario ti ho cercato,
per contemplare la tua potenza e la tua gloria.
Poiché la tua grazia vale più della vita,
le mie labbra diranno la tua lode.


Così ti benedirò finché io viva,
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Mi sazierò come a lauto convito,
e con voci di gioia ti loderà la mia bocca.


Quando nel mio giaciglio di te mi ricordo
e penso a te nelle veglie notturne,
a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all'ombra delle tue ali.


A te si stringe l'anima mia
e la forza della tua destra mi sostiene.


3. Ascoltiamo la parola del beato Giuseppe Allamano

«Pregare sempre senza stancarsi. Bisogna vivere di vita interiore. Ogni nostra azione, spirituale o materiale, incominci da Dio e termini in Dio. Questo è lo spirito che deve accompagnarci ogni giorno e tutti i giorni; così la nostra vita sarà veramente tutta del Signore. È necessario pregare? Il Signore raccomanda la preghiera: bisogna “pregare sempre, senza stancarsi” (Lc 18,1); “Vegliate e pregate” (Mt 26,41). S. Paolo esorta: «Pregate incessantemente» (1Tes 5,17). Il Signore, inoltre, ne dà l’esempio: “In quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione” (Lc 6,12); “In preda all’angoscia, pregava più intensamente” (Lc 22,44). Così fecero gli Apostoli: “Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera” (At 6,4)» (CVV 175).

«Amiamo la preghiera! Sì, pregare, pregare bene! Non credere perduto il tempo che si impegna a pregare. Qualcuno dice: “in questi tempi ci vuole azione, azione!”. Sì, sì, lavorare; ma c’è più bisogno di preghiera che di altro. Abbiamo necessità dello spirito di Dio» (CVV 176).

 

4. In un silenzio profondo, interrogo me stesso

“All’aurora ti cerco… e penso a te nelle veglie notturne”: So offrire a Dio le primizie della mia giornata, rivolgendo a lui il primo pensiero? La preghiera del mattino diventa orientamento nel mio cammino, quando prendo decisioni, oppure al momento di progettare il mio tempo e le mie giornate? Sono convinto che ogni momento è adatto per elevare il mio pensiero a Dio e pregare, senza abbandonare le mie attività o astrarmi dai miei impegni?

 

“Mi sazierò come a lauto convito”. La parola di Dio viene chiamata “cibo dell’anima”: mi nutro a sufficienza di questo cibo? Permetto alla parola della Bibbia di entrare in me, la mantengo viva nella mente e nel cuore per poter così viverla? Parola ed Eucaristia sono le due mense a cui la Chiesa mi esorta ad avvicinarmi e di cui saziarmi: con lo stesso amore con cui mi avvicino all’Eucaristia, mi accosto pure alla Parola?

 

“La forza della tua destra mi sostiene”. Ricorro a Dio soltanto nei momenti difficili, quando non ce la faccio più da solo, oppure quando mi incombe un pericolo? Perché non chiedo al Signore che egli divenga il mio costante bastone da viaggio, sostegno nel vivere positivamente il lento fluire dei miei impegni quotidiani, luce che invada la mia anima e mi apra all’amore fraterno?

 

5. Prego spontaneamente, oppure utilizzo alcune delle seguenti invocazioni

“Di te ha sete l’anima mia” perché sei Tu, Signore, l’unico mio bene! Mentre mi disseti con la tua presenza, Signore, mantieni sempre vivo in me il desiderio di te.

 

“Nel santuario ti ho cercato” come il salmista, ma so che la tua presenza è viva ovunque. Dammi occhi per vederti in ogni persona che incontro nel corso delle mie giornate, un cuore pieno di amore che sappia avvicinare chi è nel bisogno e colui che soffre, una mano sempre pronta ad alleviare la fatica di chi lotta per vivere.

 

“La tua grazia vale più della vita”. Sei Tu, Signore, il mio bene più prezioso, la perla di valore nel cui confronto sono pronto a perdere ogni altra cosa. Permettimi di essere sempre fedele e conseguente con questo atto di fede in Te. Dammi la sapienza del cuore che mi permetta di discernere ciò che veramente vale da ciò che semplicemente abbaglia e poi impoverisce.

 

“Esulto di gioia all’ombra delle tue ali” perché in te solo trovo protezione, consolazione; perché da te solo ricevo la forza necessaria per riprendere il viaggio con rinnovato impegno dopo i momenti di stanchezza o dopo essere caduto.

 

6. Concludendo la preghiera, riascolto l’incoraggiamento dell’Allamano

“Se non avete tempo di giorno, pregate di notte”. “Amiamo la preghiera! Sì, pregare, pregare bene! Non credere perduto il tempo che si impiega a pregare”.

“Si fa di più in un quarto d’ora dopo avere pregato, che in due ore senza preghiera. Tutte le nostre parole non valgono niente, se non c’è la grazia di Dio. Il nostro primo dovere – ricordatelo sempre! – non è solo lo sbracciarsi, ma il pregare”.

“Preghiamo con perseveranza, senza scoraggiarci se Dio non esaudisce subito le nostre preghiere. Bussiamo alla porta; se non ci viene aperto, bussiamo più forte; se ciò non basta, rompiamo la porta! È il Signore stesso che ci insegna a fare così”.

 

7. Affidiamoci a Maria con una preghiera tradizionale alla Consolata

Oppresso dalla tribolazione, gemendo e piangendo sotto il peso delle mie miserie, a Voi ricorro, o Beatissima Vergine Maria.

Voi siete in Cielo la Regina degli Angeli e dei Santi, ma qui in terra Voi volete essere la Madre delle consolazioni. Voi siete la Consolata; ed io Vostro figlio benché indegno voglio essere simile a Voi, voglio essere consolato.

Io non Vi chiedo onori, o Maria, non piaceri, non ricchezze: io Vi chiedo consolazione. O Madre mia dolcissima, Voi sapete il modo, Voi conoscete la via per esaudirmi; in Voi pienamente mi affido.

Dite una parola a quel Gesù che con tanto amore tenete fra le Vostre braccia: ed io gusterò la gioia del conforto.

Da Voi consolato, o Maria, e dal Vostro Divin Figlio, io porterò in pace le stesse mie tribolazioni; mi sarà facile il soffrire, mi sarà dolce il morire; e come sarò giunto ai piedi del Vostro trono, io canterò senza posa in eterno le Vostre misericordie.

Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:07
Altro in questa categoria: SIGNORE DA CHI ANDREMO? »

Gli ultimi articoli

Missionari laici della Consolata in Venezuela

16-07-2024 Missione Oggi

Missionari laici della Consolata in Venezuela

Prima di tutto vogliamo essere grati a Dio, alla Chiesa e ai Missionari della Consolata; la gratitudine è la nostra...

Mozambico. Non è mediatica, ma è una guerra

16-07-2024 Notizie

Mozambico. Non è mediatica, ma è una guerra

Una regione del Paese africano alla mercé della guerriglia islamista C’era ottimismo a Maputo, la capitale mozambicana. La guerriglia a Cabo...

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

15-07-2024 Missione Oggi

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

La Corte di Giustizia dello Stato del Paraná (Brasile) ha tenuto dal 3 al 5 luglio l'incontro sulla Giustizia Riparativa...

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

14-07-2024 Missione Oggi

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

I rappresentanti dei popoli nativi dell'Amazzonia peruviana, insieme ai missionari, si sono riuniti nella Prima Assemblea dei Popoli Nativi, che...

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

13-07-2024 Notizie

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

La comunità di Casa Generalizia a Roma festeggerà, il 18 luglio 2024, il 25° anniversario di ordinazione sacerdotale di padre...

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

13-07-2024 Allamano sarà Santo

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

L'11 maggio 1925 padre Giuseppe Allamano scrisse una lettera ai suoi missionari che erano sparsi in diverse missioni. A quel...

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

11-07-2024 Allamano sarà Santo

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

In una edizione speciale interamente dedicata alla figura di Giuseppe Allamano, la rivista “Dimensión Misionera” curata della Regione Colombia, esplora...

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

10-07-2024 Domenica Missionaria

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

Am 7, 12-15; Sal 84; Ef 1, 3-14; Mc 6, 7-13 La prima Lettura e il Vangelo sottolineano che la chiamata...

"Camminatori di consolazione e di speranza"

10-07-2024 I missionari dicono

"Camminatori di consolazione e di speranza"

I missionari della Consolata che operano in Venezuela si sono radunati per la loro IX Conferenza con il motto "Camminatori...

onlus

onlus