X DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Pubblicato in Domenica Missionaria

Portare alla vita di Gesù è la carità più grande che ci sia.

 

1 Re 17, 7-24. Elia ‘’uomo di Dio’’ richiama alla vita il figlio della vedova di Zarepta. Conferma che Elia non è scaduto per Dio.

Gal 1,11-19. Paolo ci tiene a precisare che non annunzia un vangelo umanamente inventato. È stata la Grazia di Dio a chiamarlo, a rivelargli Gesù come il Signore.

Lc 7,11-17. Gesù con la risurrezione del bambino conferma che ‘’Dio ha visitato il suo popolo’’.

 

Il vangelo di oggi ci presenta l’episodio della risurrezione del figlio della vedova di Nain. Il contesto letterario del VII capitolo di Luca ci aiuta a capire questo episodio. Gesù accoglie la richiesta di uno straniero, non giudeo e risuscita il figlio di una vedova. Il modo in cui Gesù rivela il Regno sorprende i giudei che non erano abituati a tanta apertura. Perfino Giovanni Battista rimane sorpreso ed ordina di andare a chiedere: “E’ lui il Signore o dobbiamo aspettare un altro?”.

Gesù denuncia l’incoerenza dei dirigenti religiosi che si rifiutano di accettare la vera interpretazione della volontà divina, come è rivelata da Gesù che è la voce esclusiva per dare certezza o smentire quanto si dice, insegna e pratica. La gente si commuoveva invece i maestri rifiutavano qualsiasi emozione e rimanevano impietriti nella propria versione. Gesù ha detto che "Sono simili a quei bambini che stando in piazza gridano gli uni agli altri: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!" Nel Vangelo di oggi troviamo due processioni: quella della morte che usciva da Nain per portare alla sepoltura il figlio unico di una vedova e la processione della vita che entra in città ed accompagna Gesù. Gesù comunica subito la sua compassione e attiva la pratica misericordiosa. Compassione significa letteralmente “soffrire con”, assumere e sentire il dolore dell’altra persona. La cultura insegna che “nessuno soffre per la ferita di un altro. Questo episodio è stato registrato solo da Luca che, non a caso, la più antica tradizione ha chiamato "scriba della misericordia. Siamo motivati a incontrare Gesù come Signore di misericordia, talmente compassionevole da chinarsi sul nostro dolore nell'intento di far "risorgere" in noi la persona che capace di sperare.  

 

Preghiamo:

Perchè la Chiesa promuova per i suoi Sacramenti segni sempre più idonei a ricevere la grazia da vivere e condividere.

Specialmente nella Eucarestia sia evidente che il nostro pane e il nostro vino diventano la vita di Gesù da portare nelle famiglie e nelle comunità per poterla vivere con gioia e gratitudine.

Che i cristiani  siano incoraggiati a proseguire il cammino della fede, speranza e carità come caratteristica prioritaria e indispensabile di una sincera e vera identificazione cristiana.

Per tutti quelli che praticano la giustizia e la misericordia e non si sentono vicini al culto e alla religiosità, perchè non si scoraggino e credano a Gesù per non rimanere lontani dal Regno di Dio.

Per tutti gli uomini e le donne incompresi a motivo della fede.

Per tutti coloro che a causa del fallimento, incomprensione e disgrazia hanno perduto visione e senso cristiano della propria vita e rimangono nella solitudine amareggiata dall’abbandono delle persone che si consideravano vicine.

 

 

 

Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:12
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