VI Domenica del tempo ordinario - B

Pubblicato in Domenica Missionaria

«Il lebbroso se ne starà solo, abiterà fuori dell’accampamento»

Gesù incontra un malato, questa volta un lebbroso, ed è ancora una rivelazione della sua identità e del messaggio evangelico che di liberazione. La lebbra non è una malattia come le altre. E’ paurosa perché facendosi visibile e avanzando, poco per volta invade tutto il fisico di una persona e progressivamente lo distrugge.

 Il Levitico con le norme riguardanti l’apparizione della lebbra su una persona codifica un comportamento generalizzato (cf. I lettura). Da sempre, i lebbrosi sono i “paria della storia”, come li definiva un grande apostolo dei lebbrosi, Raoul Follereau. Con un rituale come quello descritto dal Levitico venivano espulsi dalla comunità, costretti a vivere isolati, a segnalare la loro presenza per impedire il contatto con altri, costretti, in seguito, a vivere in lebbrosari, per lo più in completo abbandono. Separazione aggravata da un inesistente e insensato legame tra la malattia e la punizione per un peccato. Ancora oggi, pur sapendo che può essere curata, i contagiati dal morbo di questa malattia sono troppo spesso ripudiati e abbandonati. Questo viene ribaltato da Gesù con il suo comportamento. Egli non solo guarisce il lebbroso, ma “stese la mano e lo toccò”.

Gesù è venuto nel mondo e si è fatto uno di noi per colmare ogni separazione tra gli esseri viventi. Il gesto di “toccare” il lebbroso significa il superamento di una legge che segregava, di una paura che allontana dal malato, e propone un rapporto di comunione che reintegra.

La lebbra resta una grande metafora dai molti richiami. Curarla oggi è possibile. Eppure l’Organizzazione Mondiale della Sanità calcola che siano circa venti milioni i lebbrosi nel mondo con un aumento annuale di 400 mila casi. Molti sono ancora abbandonati a se stessi. Ma questa situazione ne richiama molte altre. Malaria, tubercolosi, malattia del sonno, senza parlare dell’AIDS dilagante e devastante specialmente in alcune zone dell’Africa e dell’Asia, seminano vittime tra milioni di poveri, tra l’indifferenza delle organizzazione mondiali e per la speculazione dei produttori di farmaci, impossibili da acquistare per il loro costo. Chi può pagare si cura, gli altri sono praticamente ignorati e segregati. Malattie considerate debellate in Occidente, continuano a fare migliaia di vittime nei Paesi in via di sviluppo. Toccare il malato significa togliere questa discriminazione causata dal profitto, da un “business” che esclude chi non interessa.

Indica pure un impegno per “umanizzare” la cura della salute, soprattutto attraverso un comportamento di accoglienza, di interessamento manifesto, amore e compassione per le persone sofferenti. E’ meravigliosa l’intuizione di Madre Teresa di Calcutta per una amorevole vicinanza al malato, anche quando non si può fare altro che donare ai morenti un sorriso di benevolenza. Tutti i malati hanno bisogno di trovare nella propria casa o nelle strutture di accoglienza, un calore umano, comprensione fraterna, fiducia incoraggiante, un rapporto cortese e sereno, che spesso fa più delle stesse terapie. Rimuovere l’emarginazione dei lebbrosi come di tanti altri segregati del mondo, significa costruire relazioni nuove, di profonda umanità, rispetto per le persone e il loro dolore. Dice l’importanza di far sentire il permanere del collegamento con il proprio mondo che si è dovuto lasciare per la malattia, e ancora più della comunione con la comunità ecclesiale e con Dio.

La lebbra richiama così atrofie spirituali, che spesso si instaurano in noi senza che ce ne accorgiamo. Alla perdita della sensibilità cutanea e della articolazione può corrispondere l’indifferenza verso il dolore dell’altro, l’egoismo o la pigrizia che blocca l’impegno per servire chi è nel bisogno, la cecità che impedisce di vedere le necessità e le sofferenze degli altri, il mutismo che rende incapaci di confortare e consolare.

I malati di lebbra invitano a scrutare dentro di noi per curare eventuale nostre lebbre che creano separazioni e insensibilità contrarie alla legge cristiana dell’amore senza riserve.

Lv 13, 1-2.44-46
Salmo 31
1Cor 10, 31-11,1
Mc 1, 40-45


Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:12

Gli ultimi articoli

Missionari laici della Consolata in Venezuela

16-07-2024 Missione Oggi

Missionari laici della Consolata in Venezuela

Prima di tutto vogliamo essere grati a Dio, alla Chiesa e ai Missionari della Consolata; la gratitudine è la nostra...

Mozambico. Non è mediatica, ma è una guerra

16-07-2024 Notizie

Mozambico. Non è mediatica, ma è una guerra

Una regione del Paese africano alla mercé della guerriglia islamista C’era ottimismo a Maputo, la capitale mozambicana. La guerriglia a Cabo...

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

15-07-2024 Missione Oggi

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

La Corte di Giustizia dello Stato del Paraná (Brasile) ha tenuto dal 3 al 5 luglio l'incontro sulla Giustizia Riparativa...

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

14-07-2024 Missione Oggi

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

I rappresentanti dei popoli nativi dell'Amazzonia peruviana, insieme ai missionari, si sono riuniti nella Prima Assemblea dei Popoli Nativi, che...

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

13-07-2024 Notizie

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

La comunità di Casa Generalizia a Roma festeggerà, il 18 luglio 2024, il 25° anniversario di ordinazione sacerdotale di padre...

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

13-07-2024 Allamano sarà Santo

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

L'11 maggio 1925 padre Giuseppe Allamano scrisse una lettera ai suoi missionari che erano sparsi in diverse missioni. A quel...

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

11-07-2024 Allamano sarà Santo

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

In una edizione speciale interamente dedicata alla figura di Giuseppe Allamano, la rivista “Dimensión Misionera” curata della Regione Colombia, esplora...

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

10-07-2024 Domenica Missionaria

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

Am 7, 12-15; Sal 84; Ef 1, 3-14; Mc 6, 7-13 La prima Lettura e il Vangelo sottolineano che la chiamata...

"Camminatori di consolazione e di speranza"

10-07-2024 I missionari dicono

"Camminatori di consolazione e di speranza"

I missionari della Consolata che operano in Venezuela si sono radunati per la loro IX Conferenza con il motto "Camminatori...

onlus

onlus