Gesù non prende partito per nessuno e affronta l’argomento affermando che Mosè ha dovuto cambiare la legge per "la durezza del loro cuore", contro la volontà di Dio, e rifacendosi al progetto iniziale di Dio circa la coppia umana (v. 1ª lettura), riafferma che l’unione fra un uomo e una donna, uniti per amore, non puó essere che un’unione stabile di corpo e di anima: "i due sono una carne sola". Un tema attuale perché il divorzio é già entrato in molte legislazioni e in altre si sta discutendo e sempre troverà l'opposizione della chiesa, che fedele a questa Parola di Gesù, continuerà a difendere la stabilità del matrimonio.
Però quello che più preoccupa oggi é che nei nostri paesi di tradizione Cristiana, sta emergendo una nuova cultura circa il matrimonio e la famiglia. Le unioni libere e i matrimoni che si dissolvono sono sempre più numerosi, con conseguenze molto negative per i figli e per la società. L’intolleranza e la violenza familiare sta aumentando e molte sono le tragedie familiari che costantemente appaiono nei mezzi di comunicazione. Il concetto stesso di famiglia viene stravolto, considerando tale qualsiasi unione di persone, indistintamente dal sesso, appellando a un presunto diritto al rispetto e a alla non discriminazione. Credo che oggi Gesù ripeterebbe le stesse parole: "per la durezza del vostro cuore" sta avvenendo tutto questo.
2) "L’UOMO NON SEPARI QUELLO CHE DIO HA UNITO" (Mc. 10, 8). Mi immagino con che forza Gesù ha pronunciato queste parole a conclusione del suo intervento. Un'’antica tradizione rabbinica dice: "La donna non é stata creata dalla testa dell'uomo, perché non fosse superiore a lui; non è stata presa dai suoi piedi, perché non fosse inferiore; é uscita dal suo costato, perché fosse uguale in tutto a lui". Per questo quando Dio la presenta all'uomo, questi esclama tutto contento "Questa si é carne della mia carne" (v. I lettura). Questo significa che l’uomo può realizzare una relazione molto più profonda con la donna che con qualsiasi altro essere creato e che la riconosce di uguale dignità.
Qui sta il problema di fondo che vuole presentarci Marco. Di fronte alla mentalità giudaica e pagana che considerava adultera solo la donna, Gesù mette in chiaro che l’uomo e la donna sono uguali, hanno la stessa dignità e per conseguenza la stessa responsabilità (v. Mc. 10, 10). Ambedue sono usciti dall’amore creatore di Dio e sono l' uno per l'altro espressione di quell’amore. Per cui fra i due non può esserci un amore passeggero, momentaneo, ma durevole, per sempre, così come per sempre é l' amore di Dio per noi. Come conseguenza bisogna fare tutto lo sforzo possibile perché ci sia rispetto reciproco, comprensione e collaborazione. Certamente non é la separazione o il divorzio che possono risolvere i problemi della famiglia o del matrimonio, ma la volontà d' amore che fa superare con generosità i momenti critici.
Una comunità cristiana deve avere una speciale attenzione per i matrimoni e per la famiglia, soprattutto oggi quando sono messi in discussione e trovano sempre più ostacoli e difficoltà. Attenzione che va dall’accoglienza fraterna e caritatevole per le giovani coppie al pensare come aiutare a sostenere quella volontà d' amore per quelle famiglie dove i genitori trovano più difficoltà tra loro o quando i figli creano nuovi problemi (droga, omosessualità o altri vizi) o quando l' economia stessa é difficile.
3) "PER SEMPRE". Una parola forse che oggi fa paura, abituati come si è in tutto al "mordi e fuggi". Ciò nonostante la chiesa, forte per il messaggio di Gesù, continua a proporre l' ideale della fedeltà "per sempre", anche se per molti é considerato un' utopia, ricevendo per questo critiche infinite. Il matrimonio cristiano, con la sua caratteristica di indissolubilità, é possibile perché può contare non solo con los sforzo personale, ma con l' aiuto di Dio per mezzo del Sacramento, che rafforza la capacità di solidarietà e l' amore di coppia. Certamente dipenderà dello spazio che i coniugi lasceranno al Signore nella loro vita personale e familiare.
Bisogna sostenere, e ce ne sono, quelle coppie di sposi che ogni giorno e in ogni circostanza si sforzano di vivere fedelmente e fanno di tutto perché il loro amore aumenti sempre di più, che non lasciano crescere le difficoltà che si presentano fra di loro ma che fin dall' inizio le affrontano con chiarezza e decisione, che sanno valorizzare i mezzi spirituali che sono a loro disposizione per rendere sempre più vivo ed attuale il loro amore, che sanno ritornare ogni giorno alle origini del loro amore, convinti che Dio non li abbandona, piuttosto che continua a benedirli.
Con un rispetto grande per tutte quelle coppie che non sono riuscite a progredire e hanno dovuto separarsi o rifugiarsi nel divorzio, bisogna far capire che questo non sarà mai una soluzione definitiva, ma la superazione momentanea di un problema. Soprattutto non potrà essere mai un progetto di vita o un ideale da proporre.
Aiuta, Signore, tutte quei matrimoni che sono in difficoltà; benedici e sostieni quelli che fanno di tutto per esserti fedeli.