II Domenica di Avvento "C"

Pubblicato in Domenica Missionaria
{mosimage}La Liturgia della seconda Domenica di Avvento é dominata dalla figura di Giovanni il Battista con un messaggio molto forte e chiaro: quello della conversione.

L'Avvento é tempo di conversione, cioè di disponibilità a Dio e alle sue esigenze. Un messaggio che trova non poca difficoltà per essere accolto dall'umanità di oggi, sempre più propensa a rinchiudersi in se stessa in una ricerca affannosa di risposte immediate alle proprie esigenze, soprattutto materiali, e a non mettere attenzione a quelle di Dio.

Per questo il messaggio del Battista, oggi come ieri, continua a restare per lo più una "voce che grida nel deserto".

1) “PREPARATE LA VIA DEL SIGNORE” (Lc. 3, 4). Il Vangelo di Luca ci ricorda che in un determinato momento della storia, "nella pienezza dei tempi" come dice San Paolo (Ga. 4, 4), "la Parola di Dio scese su Giovanni" che inizia la sua missione di Precursore con queste parole: "Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri".

L'invito é rivolto a tutti affinché si aprano ad accogliere la salvezza offerta da Dio lasciandosi "toccare" dalla sua misericordia. Sappiamo che molti si lasciarono questionare da quest'invito di Giovanni e cominciarono a chiedergli che cosa dovevano fare.

Anche noi oggi abbiamo bisogno di ascoltare questo grido che risuona nel nostro cuore di credenti, che ci dia uno scossone che ci faccia risvegliare dal torpore dell'indifferenza, dell'insensibilità e del vivere comodi. Perché anche i nostri "sentieri sono tortuosi" per le tante ingiustizie, gli inganni, le omissioni interessate, lo sfruttamento degli altri; anche noi abbiamo bisogno di abbassare le nostre "colline" dell'orgoglio, dell'amor proprio, della corsa al potere, all'esito facile, e colmare tanti vuoti che abbiamo creato nella nostra vita cercando affannosamente quello che non vale, rifiutando ciò che é più prezioso, Dio e la sua proposta d'amore.

Ma realmente siamo disposti a fare questo cambio che ci chiede Giovanni Battista, che é lo stesso che ci chiede Gesù? O continuiamo a rassegnarci a vivacchiare, insoddisfatti, in una società che appare sempre meno cristiana, perché quanti abbiamo la missione di dar luce e sapore a questo mondo, stiamo diventando "sale insipido" e "lampade spente"?

2) “LA VOSTRA CARITÀ SI ARRICCHISCA SEMPRE PIU' ...” (Fil. 1, 9). San Paolo, che si trova in prigione, si dirige alla comunità di Filippi, e dopo averla ringraziata per la collaborazione che questa gli aveva inviato per sostenere la sua opera evangelizzatrice, prega il Signore non solo perché quella comunità resti sempre fedele a Gesù, ma affinché cresca ancor più in carità e generosità, come conseguenza della sua maggior conoscenza di Dio.

E' quanto dobbiamo augurarci anche noi, chiamati ad essere testimoni del Vangelo in questo mondo attuale, che si dibatte in mezzo a tante difficoltà, senza incontrare, pare, una via di uscita.

Da qualche anno abbiamo incominciato un nuovo secolo, che ha segnato, secondo gli esperti, anche un cambio di epoca e di civilizzazione. Non sempre é facile in questi momenti di cambio discernere quello che é meglio e più importante, quando le stesse istituzioni hanno perso molta credibilità. Ed é precisamente questa incertezza che crea confusione e per molti disorientamento.

Diventa quindi urgente più che mai che le nostre comunità cristiane diventino un segno credibile per l'autenticità della vita e per l'impegno con cui continuano a promuovere i valori del Regno, specialmente fra i giovani, che appaiono i più disorientati.

3) “RIVESTITI DELLO SPLENDORE DI GLORIA CHE TI VIENE DA DIO” (Bar. 5, 1). Le parole del Profeta Baruc della I Lettura sono rivolte alla città di Gerusalemme animandola affinché si prepari per ricevere il piccolo "resto" dei suoi figli di ritorno dall' esilio. L' interpretazione cristiana ha sempre visto in Gerusalemme la Chiesa. E' quindi a lei che possiamo dedicare queste parole.

Oggi da l'impressione che ci sia una campagna ben architettata per togliere prestigio alla Chiesa e ai suoi rappresentanti, come per farla cadere in contraddizione con quello che sta predicando. Tutto questo, favorito e alimentato dai mezzi di comunicazione, sta creando smarrimento nei più deboli e una certa paura negli stessi uomini di chiesa.

Il Profeta Baruc ci invita a non lasciarci intimidire né a perdere il nostro entusiasmo in questi momenti difficili che viviamo, ma piuttosto dobbiamo ricuperare il coraggio per continuare ad annunciare profeticamente il Vangelo di Gesù lavorando per la costruzione di un mondo più giusto e più solidario, resi forti per la presenza del Signore, che come Lui stesso ha promesso, non verrà mai meno.

O Signore, allontana da noi la tentazione della paura, dell'indifferenza e dell'apatia.

Bar. 5, 1 - 9
Fil. 1, 4 - 6.8 - 11
Lc. 3, 1 - 6




Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:12
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