V Domenica di Pasqua - C

Pubblicato in Domenica Missionaria
{mosimage}

Glorificazione - fallimento

In questa quinta domenica di Pasqua c’é una mescolanza tra gioia, esaltazione, amore e sofferenza. Il Vangelo dice: dopo che Giuda uscí, Gesú disse: “adesso il Figlio dell’uomo é stato glorificato e Dio é stato glorificato in Lui…”. E nella prima lettura gli apostoli Paolo e Barnaba ricordano che, per entrare nel regno di Dio, bisogna passare attraverso molte soffenze-tribulazioni. Nello stesso tempo l’Apocalisse (II lettura) invita a guardare avanti, verso un cielo e una terra nuovi dove Dio abiterà tra gli uomini e dove non ci saranno lacrime, morte o dolori.

Unendo il contenuto di queste tre letture appare come un quadro della vita di ogni persona, dei gruppi e delle comunità. Di fatto, mi pare che lo sviluppo della nostra vita e delle nostre attività, personali, famigliari o comunitarie, passano sempre attraverso momenti di gioia, di soddisfazione, esiti e.. sofferenze, tradimenti, fallimenti e incomprensioni. Una persona, una comunitá o una attivitá “perfette” non esistono. Anche i santi avevano e hanno le loro debolezze. E meno male che é cosí, altrimenti non sarebbero persone umane. Gesú e la chiesa primitiva sono coscienti di questa molteplicitá di situazioni che si ripetono e per questo ci mettono sull’avviso. I cielo e la terra nuova arriveranno, ma.. alla fine dei tempi. Intanto ci dobbiamo preoccupare di rendere meno pesante e piú vivibile la vita di ogni giorno nel tempo e mondo attuale.

Le grandi preoccupazioni “umane” dei nostri giorni circa le tematiche del clima, l’ecologia, gli sviluppi tecnici, cosa ci dicono? In fondo l’uomo crede di essere il padrone, si esalta con il suo potere, ma presto si rende conto che la natura ha le sue leggi e lo sviluppo umano i suoi limiti. Il “nuovo” dell’umanitá é sempre qualcosa di fragile e soggetto a continui cambiamenti. C’é una cosa peró che puó garantire l’esisto delle iniziative umane e la continuitá delle novitá che l’uomo puó scoprire: é fondare tutto sul mandato di Gesú: “amatevi gli uni gli altri”. É facile ripetere questo comandamento del Signore, non sempre facile invece metterlo in pratica; tuttavia é l’unico cammino che può darci una certa sicurezza di non perdere quel poco che riusciamo a costruire o a inventare, sia per noi stessi come per gli altri, oggi e nel futuro. Gli imperi umani, gli esiti economici, le soddisfazioni basate su metodologie egoistiche o sullo scavalcamento degli altri, in genere durano poco e molti che hanno fondato le loro speranze su un lavoro con metodologie violente, terroristiche, ingiuste… finiscono inevitabilmente nel fallimento più completo.

Il cammino indicato da Gesú e dagli apostoli, anche se non é il più facile, non da esito immediato e spesso non apprezzato dal “mondo” (nel senso giovanneo), tuttavia é quello che può dare più soddisfazioni permanenti e soprattutto non ci fa vivere nel timore di perdere tutto.

L’amore vero, quando riusciamo a viverlo, ci da “qualcosa” che nessuno puó distruggere, anche se sopravvengono difficoltá o quando giá non esiste la persona o l’occasione che l’hanno fatto nascere.

Bisogna peró stare attenti a non separare mai quel “amatevi” dall’altra frase di Gesú: “come io vi ho amati” (= capacitá di offrirsi generosamente e senza secondi fini). L’esito di Gesú e per conseguenza l’esito del Padre (la loro glorificazione), é stato segnato dalla croce. Magari noi potessimo abolire la croce dalla nostra e altrui vita! Vivere sempre sereni e contenti. Ma questo é impossibile. Anche l’amore piú forte e profondo ha i suoi momenti di dubbio, di tristezza, di solitudine. Ed é quindi molto importante poter condividere queste situazioni, come occasioni di maggior conoscenza reciproca, di purificazione delle intenzioni ed esprimere anche la gratitudine per quello che Dio ha operato attraverso di noi.

Gli apostoli, dice la I lettura, ritornando hanno raccontato ciò che avevano vissuto e ciò che Dio aveva fatto per mezzo di loro donando la fede ai pagani e certamente lo hanno fatto con molta gioia. Gesú dice anche che riconosceranno i suoi amici dal modo con cui si amano, si trattano tra loro, sono disponibili verso gli altri. Allora ci possiamo domandare: come trattiamo gli altri? Come manifestiamo l’amore verso gli altri, vicini o lontani che siano? Se qualcuno ci facesse un test sul modo di agire dentro e fuori dalle nostre famiglie, dalle nostre comunitá, dal gruppo di amici… potrebbero riconoscere in noi un discepolo di Gesú? Inoltre potremmo anche chiederci come viviano noi ció che ci sucede. Ci deprimiamo, diamo la colpa agli altri, diventiamo esageratamente euforici o cerchiamo di vivere ogni situazione con serenitá fiduciosi nell’aiuto di Dio e appoggiandoci sulla comprensione e sostengo degli altri?

{mosimage}Chiediamo a Maria che ci aiuti a raggiungere una grande maturitá ed equilibrio nella nostra vita: essere testimoni di Cristo, comunicatori della sua gioia e della sua croce nella serenita della vera fede. (sará questo il senso che ha il quadro dipinto a Roma della “Madonna dell’equilibrio?”

At 14, 21-27;
Sal 144;
Ap 21, 1-5;
Gv 13, 31-33. 34-35
Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:12
Altro in questa categoria: VI Domenica di Pasqua - C »

Gli ultimi articoli

Mozambico. Non è mediatica, ma è una guerra

16-07-2024 Notizie

Mozambico. Non è mediatica, ma è una guerra

Una regione del Paese africano alla mercé della guerriglia islamista C’era ottimismo a Maputo, la capitale mozambicana. La guerriglia a Cabo...

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

15-07-2024 Missione Oggi

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

La Corte di Giustizia dello Stato del Paraná (Brasile) ha tenuto dal 3 al 5 luglio l'incontro sulla Giustizia Riparativa...

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

14-07-2024 Missione Oggi

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

I rappresentanti dei popoli nativi dell'Amazzonia peruviana, insieme ai missionari, si sono riuniti nella Prima Assemblea dei Popoli Nativi, che...

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

13-07-2024 Notizie

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

La comunità di Casa Generalizia a Roma festeggerà, il 18 luglio 2024, il 25° anniversario di ordinazione sacerdotale di padre...

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

13-07-2024 Allamano sarà Santo

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

L'11 maggio 1925 padre Giuseppe Allamano scrisse una lettera ai suoi missionari che erano sparsi in diverse missioni. A quel...

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

11-07-2024 Allamano sarà Santo

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

In una edizione speciale interamente dedicata alla figura di Giuseppe Allamano, la rivista “Dimensión Misionera” curata della Regione Colombia, esplora...

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

10-07-2024 Domenica Missionaria

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

Am 7, 12-15; Sal 84; Ef 1, 3-14; Mc 6, 7-13 La prima Lettura e il Vangelo sottolineano che la chiamata...

"Camminatori di consolazione e di speranza"

10-07-2024 I missionari dicono

"Camminatori di consolazione e di speranza"

I missionari della Consolata che operano in Venezuela si sono radunati per la loro IX Conferenza con il motto "Camminatori...

Un faro di speranza per le persone che vivono per strada

10-07-2024 Missione Oggi

Un faro di speranza per le persone che vivono per strada

I Missionari della Consolata dell'Argentina accompagnano le “Case di Cristo” a “Villa Soldati” Nel cuore di Villa Soldati, a Buenos Aires...

onlus

onlus