XIII Domenica del Tempo Ordinario

Pubblicato in Domenica Missionaria
{mosimage}

Un anticipo del potere di Cristo Risorto


Sap 1,13-15; 2,23-24;

2 Cor 8,7. 9. 13-15;
Mc 5,21-43

Gesù è venuto nel mondo per fare la volontà del Padre che è volontà di salvezza, di vita e di amore.

Per la prima volta nella Bibbia il Libro della Sapienza (2,24) identifica il serpente di Gn 3 col diavolo. Bene e male si fronteggiano nella storia: Dio è solo col bene, l’amore, la vita, la gioia.

Bisogna salvaguardarsi dal gioco del “drago” il quale con la “coda” trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra” (Ap 12,4).

Il Vangelo di questa domenica ci porta l’intreccio di due miracoli. Gesù si trovava nelle vicinanze di Cafarnao sulla riva occidentale del lago ed è avvicinato da Giairo, il capo della Sinagoga, e da una donna malata di emorragia da dodici anni.

Entrambi portano una grave pena nel cuore ed entrambi sono mossi dalla fede nella persona di Gesù.

E questi, dopo aver già ripetutamente mostrato di avere il potere divino di liberare l’uomo dal dominio del demonio, dal peccato e dal male fisico, dimostra ora di poter vincere anche la morte.

In questa giornata dell’attività di Gesù in riva al lago di Tiberiade c’è già un anticipo del potere di Cristo Risorto, vincitore del peccato e della morte, Salvatore dell’uomo (G. Marchesi).

Giairo ha cercato affannosamente Gesù per pregarlo di andare a casa sua a imporre le mani alla figlia che stava morendo (imporre le mani era un gesto abituale a Gesù). Subito Gesù con una straordinaria disponibilità, accetta di andare con lui. “Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno”. Tra questa folla c’è una donna, chiamata l’emorroissa – termine greco che significa “che perde sangue” a motivo dell’emorragia cronica di cui era affetta – una donna che soffre per una malattia veramente tenace e che non si riesce a debellare.

La malata si propone di venire nascostamente a contatto con Gesù toccando il suo mantello (simili malati, secondo la mentalità degli ebrei, erano esclusi dalla società e impediti di entrare nel Tempio e di partecipare alle feste religiose).

Essa però pensa di “rubare” un miracolo senza farsene accorgere. Ma Gesù se n’era accorto e vuole rendere pubblico il fatto. La donna ora si aspetta di essere rimproverata, invece la sua sorpresa è grande nel sentirsi elogiata da Gesù – non solo Gesù ha guarito una malattia, ma ha anche reintegrato pubblicamente questa donna nella società.

Con il suo sguardo cerca dopo aver detto “chi mi ha toccato il mantello?” poi con un tratto di bontà Gesù rassicura e rimanda in pace la donna confermando la stabilità della guarigione.

Una leggenda tardiva identifica l’emorroissa con la Veronica che durante il viaggio di Gesù al Calvario gli asciugò il volto sanguinante.

Frattanto alcuni amici del capo della sinagoga, Giairo, vengono a dirgli : “tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il maestro?”. Dopo la morte della ragazza, la gente pensa che Gesù non possa fare più nulla. Gesù, invece, è sicuro di poter intervenire e chiede a Giairo soltanto di aver fede: “non temere, continua solo ad aver fede! ”.

Queste parole sono molto importanti per noi. Quando abbiamo delle difficoltà, quando sembra che il Signore non voglia intervenire, quando non vediamo la soluzione di un problema, dobbiamo ascoltare Gesù che ci dice “non temere, continua solo ad aver fede” - le difficoltà devono essere occasioni di progresso nella fede e non di rinuncia alla fede e alla speranza (Albert Vanhoye).

Dio quando incontra l’uomo, non vuole agire da solo, ma insieme all’uomo. Tale logica si realizza perfettamente in Gesù di Nazareth.

Egli è Dio come il Padre, è uomo come gli uomini. Non è mediatore l’uomo privo della divinità, né Dio privo dell’umanità. La divinità senza l’umanità non è mediatrice, come non lo è l’umanità senza la divinità. Ma fra l’umanità sola e la divinità sola è mediatrice l’umana divinità e la divina umanità di Cristo. Ecco il mediatore (sant’Agostino).

Così Gesù continua il suo cammino verso la casa di Giairo e quando arriva trova trambusto e persone che piangono e urlano.

Da una parte, c’è Gesù che di fronte alla morte della figlia di Giairo si dichiara talmente potente da risvegliarla benché morta, come se fosse semplicemente addormentata “la bambina non è morta ma dorme”. Per Gesù la morte è come un sonno, ed egli è capace di risvegliare da questo sonno. Già nell’Antico Testamento come nel Nuovo la morte spesso è chiamata sonno: “Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide” (1 Re 2,10).

Il fatto che Gesù richiami i morti alla vita ci dice che la morte è come un sonno e saremo svegliati.

Gesù prende la mano della giovinetta morta e dice “talità kum” “fanciulla io ti dico alzati” – Marco è il solo a riferire in aramaico le parole di Gesù perché le ha apprese da Pietro che era là presente – all’origine del Vangelo di Marco c’è la predicazione di Pietro.

L’effetto dell’ordine di Gesù è immediato, come in rapida e folgorante sequenza - “Gesù raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e ordinò di darle da mangiare”.

Come si comporta il Signore di fronte alla malattia e alla morte? – era proibito toccare i morti o lasciarsi toccare da malati come l’emorroissa (si diventava impuri e bisognava ricorrere alle purificazioni per poter non essere impediti di accesso al Tempio). Ma Gesù nella sua sovrana libertà prende la morticina per mano e si lascia toccare dall’emorroissa. Egli è la vita, e se Gesù ci tocca o se tocchiamo Lui la vita rifluisce in noi – i miracoli sono partecipazione della ricchezza di vita che è in Lui.

La bambina morta è risorta e gode di una vita piena e l’emorroissa non solo riceve la salute del corpo, ma Gesù cerca con lo sguardo la donna che lo ha toccato, non vuole che rimanga nascosta tra la folla, condannata alla solitudine e alla paura.

L’opera del Cristo si compie proprio in questa totalità, la vita che egli dona e ricostruisce nell’uomo non ha un solo versante, percorre tutte le direzioni della realtà umana rendendola sempre più specchio e immagine di Dio.

Il miracolo infatti di sua natura vuole rimandare alla fede e al Cristo: sulla certezza della risurrezione di Cristo viene letta la storia del dolore e della morte umana. Cristo, attraversando la nostra umanità fino al livello ultimo del dolore e della morte, ha conquistato queste realtà tragicamente “umane” alla sua gloria divina, aprendole alla speranza e alla vita.

Cristo raggiungendo nella sua morte la nostra povertà estrema di creature mortali, ha reso noi ricchi della sua vita eterna e divina (Gianfranco Ravasi).
Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:12
Altro in questa categoria: XIV Domenica del Tempo Ordinario »

Gli ultimi articoli

Missionari laici della Consolata in Venezuela

16-07-2024 Missione Oggi

Missionari laici della Consolata in Venezuela

Prima di tutto vogliamo essere grati a Dio, alla Chiesa e ai Missionari della Consolata; la gratitudine è la nostra...

Mozambico. Non è mediatica, ma è una guerra

16-07-2024 Notizie

Mozambico. Non è mediatica, ma è una guerra

Una regione del Paese africano alla mercé della guerriglia islamista C’era ottimismo a Maputo, la capitale mozambicana. La guerriglia a Cabo...

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

15-07-2024 Missione Oggi

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

La Corte di Giustizia dello Stato del Paraná (Brasile) ha tenuto dal 3 al 5 luglio l'incontro sulla Giustizia Riparativa...

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

14-07-2024 Missione Oggi

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

I rappresentanti dei popoli nativi dell'Amazzonia peruviana, insieme ai missionari, si sono riuniti nella Prima Assemblea dei Popoli Nativi, che...

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

13-07-2024 Notizie

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

La comunità di Casa Generalizia a Roma festeggerà, il 18 luglio 2024, il 25° anniversario di ordinazione sacerdotale di padre...

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

13-07-2024 Allamano sarà Santo

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

L'11 maggio 1925 padre Giuseppe Allamano scrisse una lettera ai suoi missionari che erano sparsi in diverse missioni. A quel...

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

11-07-2024 Allamano sarà Santo

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

In una edizione speciale interamente dedicata alla figura di Giuseppe Allamano, la rivista “Dimensión Misionera” curata della Regione Colombia, esplora...

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

10-07-2024 Domenica Missionaria

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

Am 7, 12-15; Sal 84; Ef 1, 3-14; Mc 6, 7-13 La prima Lettura e il Vangelo sottolineano che la chiamata...

"Camminatori di consolazione e di speranza"

10-07-2024 I missionari dicono

"Camminatori di consolazione e di speranza"

I missionari della Consolata che operano in Venezuela si sono radunati per la loro IX Conferenza con il motto "Camminatori...

onlus

onlus