TERZA DOMENICA DI PASQUA

Pubblicato in Domenica Missionaria
zurbaran

C’è una vita nuova da ricevere per crescere e funzionare sempre di più e meglio

 

At 3,13-15.17-19. Gesù continua la missione per mezzo degli Apostoli. È la testimonianza evidente che Gesù è vivo.

1 Gv 2,1-5. Adesso tutti siamo invitati a conoscere Gesù in piena libertà e possiamo compiere i comandamenti di Dio senza chiedere permesso a nessuno.

Lc 24,35-48. I Sadducei non accettavano la risurrezione dei corpi. Anche gli Apostoli facevano fatica a capirlo proprio perchè la mentalità della cultura dominante li faceva dubitare.

 

Non sono tempi buoni per le illusioni. La fame, la guerra, il potere, l'ansia di accumulare, sono cose concrete, sono lì e ci assediano e anche ci contagiano. L'uomo più idealista che ci sia deve portare a casa tutti i giorni i soldi per comprare il cibo, pagare la luce, il gas, il trasporto. Lasciamo perdere i sogni. Siamo uomini in carne e ossa e abbiamo un corpo da vestire e alimentare. Noi cristiani predichiamo la salvezza ma ancora non siamo riusciti a riempirla di pane, educazione, salute qui e adesso. Anche il Vangelo che ci da i numeri sicuri per capovolgere tutto, rimane una dottrina protetta e non deve superare certi limiti. Perciò continua ad essere solamente una bella dottrina. Però se il Vangelo non diventa sale e non condisce niente, uno mangia solo per non morire di fame. E peggio ancora, Gesù, che aveva consegnato un Testamento per cambiare il mondo, diventa un fantasma senza presenza e senza voce autorevole. Non dimentichiamo che il Vangelo vale se Gesù vive. Altrimenti diventa come tanti altri personaggi che sono ricordati dai monumenti per aver fatto chissà che cosa ma nessuno si commuove più. Qui la vita ha bisogno di Lui. La gente disperata nella jungla umana ha bisogno di Gesù che faccia notare con richiamo forte la sedia vuota attorno alla tavola imbandita; il bambino che non è come tutti gli altri; il raccolto unica speranza dei poveri, rovinato e distrutto; questo figlio che ha voluto andarsene di casa e non ci fa sapere niente; la malattia così lunga e inutile che ci mangia tutta la vita; l'abbandono di chi aveva promesso di amarci fino alla morte. Tutti abbiamo bisogno di Gesù vivo non importa se sta con noi per delega affidata ai suoi servitori. Come per i discepoli, la sofferenza rimane per noi una pietra di inciampo, uno scandalo e possiamo leggere le Scritture senza per altro ricevere schiarimenti su quello che ci succede. Preghiamo il Signore di venire lui stesso ad aprire il nostro spirito all’intelligenza delle Scritture affinché diventino rivelazione comprensibile non solo testo e lettura.

 

È uno sbaglio organizzare la vita avendo come punto finale la morte. Cambia tutto se come meta fissiamo la vita che non muore e ci modelliamo guardando Lui. Quanti nomi sappiamo dare a uno che muore? E quanti nomi riusciamo a inventare per una persona che vivrà sempre nell'eternità di Dio? Noi cristiani conosciamo moltissimi titoli di Gesù. Ci appartengono tutti perchè sono titoli e capitoli applicabili alla nostra stessa vita. I nomi di Gesù diventano processo per identificarci con il suo ritratto. Nella Bibbia, mi dice un libro, posso trovare 365 nomi di Gesù. Ogni nome può diventare capitolo della mia storia. Capisci? Trova un nome di Gesù e fallo diventare un capitolo della tua vita.

 

Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:12
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