Attorno alla Parola - Gesù Cristo RE Anno C

Pubblicato in Domenica Missionaria
{mosimage}Oggi finisce l’anno liturgico. Alla fine dell’anno liturgico la Chiesa ci fa gustare la festa di Gesù Cristo Re. Anche il mondo avrà una fine e allora Gesù sarà l’unico rimasto. Tutti gli altri re saranno nella polvere e tutti gli altri regni saranno finiti. Fino a quel tempo i cattivi lo crocifiggeranno nei suoi amici, lo insulteranno come hanno fatto con lui sul Calvario. Quella però sarà l’ora sua, l’ora in cui potrà dire ai suoi: Oggi sarai con me nel mio Regno. Sarà l’ora in cui dirà ai suoi nemici: Andate per sempre.

“Il mio regno non è di questo mondo”.

I giudei hanno capito male la vita di Gesù. Aspettavano un liberatore dai romani, egli liberava dalla schiavitù del peccato, del demonio. Aspettavano una guida contro i nemici del popolo di Dio, egli fu la guida per combattere le passioni.

Lo aspettavano potente contro i grandi della terra, egli li fuggì sin da piccolo, andando in Egitto. Si trovava molto meglio con gli umili, i perseguitati. Speravano di vederlo su di un trono di gloria, egli salì il trono ignominioso della croce. Lo aspettavano con una corona di perle sul suo capo, egli accettò solo una corona di spine. Lo aspettavano vestito di porpora, ma lo videro rivestito della porpora del suo sangue. Lo aspettavano re sui loro corpi come tutti gli altri re, egli si dimostrò re solamente delle anime. Pensavano che sulla croce fosse tutto finito e che nessuno ricordasse quel condannato a morte. Fu invece l’inizio del suo trionfo: quando sarò innalzato…


Là sulla croce Gesù divenne veramente Re universale. Là ha veramente attirato tutti a sé. Là ha incominciato un regno che non finirà mai più. Là ha dimostrato l’amore con cui ha amato il mondo. Là ha dato punti di meditazione a tutti i santi di cui è pieno il suo cielo. Quella croce è diventata la bandiera di tutti i cristiani. Quella croce è la forza che spinge il mondo ad amare un salvatore che ci ha tanto amato. Questi sono coloro su cui dio sarà re in eterno.

Gesù Cristo è l’unico Re che regnerà per sempre, il re che con un giudizio finale condannerà al fuoco eterno tutti i suoi rivali. Gesù è Re perché il Padre gli ha dato il dominio del mondo; per Lui furono create tutte le cose e niente è stato creato senza di Lui e che non sia per Lui. Tutto ciò che vive ha vita da Lui. Lui è la vita. La terra, i pianeti, le stelle sono dove le ha volute Lui e fanno la strada tracciata da Lui.

Gesù è Re anche come uomo: è figlio di Davide, un re famoso tra i giudei. La discendenza di Davide è nota nei libri sacri. San Paolo chiama Gesù “wa keranga”, il primogenito di tutte le creature. Dice che Gesù è il nuovo capo dell’umanità al posto di Adamo e come Adamo novello. Questo capo non sarà più sostituito da altri capi, ma avrà un regno eterno, come l’angelo disse a Maria: “il suo regno non avrà fine”.

Gesù è Re perché è redentore, ossia è Re per titolo di conquista; Egli ci liberò dal demonio di cui eravamo schiavi; ci liberò dal peccato dandoci la grazia; ci liberò dall’inferno per darci il cielo; ci liberò dalle passioni dandoci le virtù e i sacramenti; ci fece liberi della libertà dei figli di Dio; ci ha comprati con il suo sangue.

Ogni re ha potere di fare leggi, di giudicare, di punire e tante volte i re terreni abusano di questi poteri. Gesù li giudicherà sul come hanno esercitato i loro poteri sugli uomini. Tante volte nei tribunali terreni si ha ragione solo perché si è potenti e si sanno pagare i giudici. Così, la giustizia non esiste neppure nei tribunali. Anche Gesù ha il potere di fare leggi, giudicare e punire. Lui però esercita i suoi poteri sempre con giustizia.

Egli fa le leggi. “Vi do un comandamento nuovo, di amarvi gli uni gli altri”. Non più occhio per occhio, ma fare il bene ai nemici. Non solo è peccato l’adulterio, ma anche lo sguardo con desiderio cattivo, impuro. E “chi ama il padre e la madre più di me, non è degno di me”.

Egli giudica: giudicherà alla fine del mondo buoni e cattivi; giudicherà ciascuno subito dopo la sua morte; giudicherà giusto senza bisogni di testimoni; nessuno potrà fare appello dopo il suo giudizio; allora non esisteranno più giudici.
Egli punisce e premia. Dirà: “Venite benedetti nel regno mio, preparato per voi fin dal principio del mondo”. E ai cattivi: “Andate maledetti nel fuoco eterno”.

Le caratteristiche del regno di Gesù:

non è di questo mondo o di un solo paese, però incomincia in questo mondo. Gesù è morto per diventare re degli uomini ed è morto per loro, perché abbiano la vita. I re della terra invece uccidono gli altri per regnare; più uccidono e più sono acclamati grandi. Gesù è diventato re sulla croce e ci ha salvati facendoci suo regno. Gesù non ha eserciti né armi come gli altri re e non vuole guerre o spargimento di sangue. Egli non forza la volontà di nessuno a seguirlo; non ha schiavi ma amici e comanda solo coloro che lo vogliono. Non ha territorio fisso ma tutta la terra e tutto il cielo è suo. Gesù vuole amore come vincolo di unione tra gli uomini. Vuole amore come vincolo tra l’uomo e Dio stesso. Non ha solo regno materiale sui corpi ma soprattutto regna nelle anime. Non ha troni d’oro ma vuole regnare sui cuori delle persone. Non ha palazzi ma chiese dove si sacrifica sull’altare tutti i giorni. Ha per bandiera la croce con l’unico colore del suo sangue. Non promette gloria in terra, ma solo in cielo. Il suo regno non si fonda sulla potenza ma sull’umiltà.

I sudditi di Gesù Cristo Re sono tutti quelli che amano Dio ed il prossimo; quelli che cercano Dio con cuore sincero; quelli che si santificano coi sacramenti; quelli che osservano i suoi comandamenti; quelli che vivono secondo il suo vangelo; quelli che coltivano la pace e godono la grazia. La grazia è la carta d’identità che ti dice di Dio, tanto vivo come morto.

I nemici del suo regno sono tutti coloro che vivono nel peccato; i superbi, coloro che non pregano, che non amano Dio; coloro che mettono il denaro al posto di Dio; coloro che non si confessano quasi mai. La superbia e l’odio sono ancora oggi il veleno dell’uomo.

{mosimage}La scena del vangelo di oggi. Ai piedi della croce c’erano i nemici di Gesù che lo insultavano e lo volevano morto. C’era anche Maria, Giovanni e c’erano le pie donne che lo amavano e piangevano per Lui. Questa croce è ancora là, ritta, piantata sul cuore di tutti gli uomini. Anche oggi c’è chi insulta Gesù e chi lo ama. Anche oggi c’è chi vuole Gesù e chi lo respinge. Anche oggi Gesù è segno di contraddizione. Lo è sempre stato e lo sarà fino al giudizio finale. I giudei hanno detto: “Non vogliamo che costui regni sopra di noi”. I peccatori dicono anche oggi la stessa cosa, non con le parole ma con i loro peccati. Noi per riparare a tanti peccati cantiamo con tutto il nostro cuore, con tutta la nostra voce e con tutto l’amore che è in noi: Noi vogliamo Dio, in noi, nelle nostre famiglie, nelle nostre scuole e nella nostra società. È il più bel inno che possiamo cantare oggi, festa di Gesù Cristo Re.
Ultima modifica il Sabato, 07 Febbraio 2015 21:54

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