V Domenica del Tempo Ordinario

Pubblicato in Domenica Missionaria

“ Gesù guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demoni ”. Mc.1,29-39

Il brano evangelico odierno, è ritenuto come il resoconto fedele – raccolto da s. Marco, dalla viva voce di Pietro, in casa del quale i fatti , in parte si svolsero - di una giornata tipica di Gesù, durante il suo primo ministero in Galilea. E’ il primo incontro del Signore, con la miseria e la sofferenza umana: praticamente la giornata di Gesù consisteva in un intreccio tra cura dei malati, preghiera e predicazione del Regno. Potremmo dire che il Vangelo ci parla di “evangelizzazione e di promozione umana”, che è quello che fa la Chiesa missionaria. Gesù cura gli infermi, e, insieme, predica il Regno; moltiplica il pane materiale e promette il pane spirituale(cfr. Gv.6); promuove evangelizzando ed evangelizza promuovendo. La salvezza dalla malattia e dalla fame è premessa e segno della salvezza più profonda e totale che si realizza nel credere al Vangelo.

Cristo, e Lui  soltanto, può fare l’uomo “sano e salvo”.

Riflettiamo ora sui dettagli della giornata di Gesù.

  1. “Gesù, uscito dalla sinagoga, si recò in casa di Simone..”. Gesù esce dalla sinagoga, cioè dalle strutture dell’AT., ed entra nella casa di Simone, cioè inizia il NT., la sua Chiesa. Dalla Legge(AT), alla Grazia(NT). A Cafarnao Pietro si era trasferito da Bethsaida, insieme alla moglie, la suocera e il fratello Andrea. La sua casa diventerà la dimora di Gesù, che vi si trasferisce da Nazareth, e questa casa-dimora diventa il centro di irraggiamento dell’attività missionaria di Gesù in Galilea. Di lì parte e lì ritorna: fuori di essa, sulla riva vicinissima del lago, insegna: in essa spiega le parabole e compie alcuni miracoli.
  1. Gesù guarisce la suocera di Simone. Gesù trova la suocera di Simone a letto con la febbre,(col “fuoco nelle ossa”, dice il testo originale greco) e subito la guarì.

Ora questa guarigione è carica di significati teologici. Gesù esercita la sua carità. La malattia è simbolo del peccato e Gesù è venuto per sconfiggere il peccato e la morte, e allora si “accosta” all’ammalata, la “sollevò prendendola per mano”- questo è il verbo usato per indicare la “risurrezione”. In questa scena Marco sembra abbia voluto suggerire l’azione salvifica di Cristo che risuscita quanti si affidano a Lui. Inoltre Marco vuol dirci che l’ammalata non può muoversi, perché il peccatore è vittima del peccato. Gesù dona la nuova vita, non come fine a se stesso, ma perché possiamo aiutare gli altri. Guariti da Cristo, serviamo i fratelli. Ed è appunto quanto fece la suocera di Pietro, una volta guarita: “essa si mise a servirli”. Questo “servizio” indica la sequela del discepolo per il servizio(diaconia): essere cioè membra attive nella comunità ecclesiale.

  1. “Tutta la città era riunita davanti alla porta”. Ciò che avviene nella casa di Pietro, trabocca all’esterno: l’azione di Gesù ha inizio nella casa di Pietro( = la Chiesa) e si deve estendere a tutto il mondo. La Chiesa si apre al mondo, non è un ghetto, ma spalanca le porte a tutti.
  1. “Al mattino Gesù si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava”. Spesso Gesù si ritirava in solitudine per pregare, cercava l’intimità col Padre celeste. Gesù era disponibile per gli uomini, perché era in costante unione con Dio Padre.

La preghiera ci mette in comunione con Dio e ci permette di vedere gli altri come Dio li vede: un servizio di amore, come la preghiera di Gesù.

  1. “Tutti ti cercano…Andiamocene altrove..perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto”! Gesù veniva cercato per continuare a fare miracoli e risolvere problemi economici e sociali. Ma questo non era il suo scopo, Gesù non voleva entrare nella categoria dei taumaturghi. Egli è venuto per tutti e non può essere prigioniero di nessuno. Le guarigioni del corpo operate da Gesù, miravano alla guarigione dell’anima e spingeva il guarito a servire il Signore nei fratelli. Gesù rifiuta di fare miracoli per farsi vedere “grande” davanti alla gente: non vuole sostituirsi a noi, ma ci invoglia a fare il bene, come Lui ha fatto. Le opere di Gesù ci dicono “chi egli sia e che cosa vuole”. E’ un Gesù che consola l’uomo, che assume tutto il carico di debolezza e di sofferenza che lo coglie nella sua interezza.

Cercare il Signore solo per ottenere miracoli e favori, non è fede! Tanti cristiani sono devoti di certi Santi( P. Pio, s.Antonio), non tanto per imitare la loro santità, ma per fini egoistici e ottenere miracoli e grazie! I “miracolati” di Gesù sono fatti “risorgere”, di nuovo si alzano in piedi, ma per incamminarsi sulla strada del servizio a favore di tutti i bisognosi.

 / Gesù dopo la moltiplicazione dei pani, disse: “Voi mi cercate perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Procuratevi il cibo che dura per la vita eterna”(Gv.6,26-27).

“Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose, vi saranno date in aggiunta”(Mt. 6,33).

 / Il ministero di Gesù era prima di tutto quello di annunciare la Parola di Dio. Quando poi Gesù si rese conto che la gente, i malati, non vedevano in lui altro che un uomo capace di compiere prodigi, allora si allontanava, rifugiandosi nella solitudine e nella preghiera, alla ricerca del vero significato della propria missione, e della volontà del Padre.

 /  ”Guai a me se non predicassi il Vangelo”! (II lettura) è il grido e l’assillo dell’Apostolo Paolo: la vita per lui sarebbe senza senso; è un impellente bisogno di fedeltà a Cristo, nell’annunciare e nel diffondere la salvezza.

Dalla Parola di Dio e non dai miracoli dobbiamo lasciarci convertire e seguire il Signore.

 “La vita è un soffio e un duro lavoro”, ci ricorda Giobbe(I lettura), perciò gestiamo bene la vita, e diciamo con A. Manzoni :”La vita non è già destinata ad essere un peso per molti, e una festa per alcuni, ma per tutti un impiego, del quale ognuno renderà conto”( Promessi sposi, c.22). Ed è vero quanto dice ancora lo stesso autore: “ Dio non turba mai la gioia dei suoi figli, se non per dare loro una gioia più certa e più grande”.

/ L’Eucaristia che stiamo celebrando, ci offre simultaneamente la comunione con Dio e con i fratelli.

/ Maria SS., la prima missionaria che portò Gesù in grembo a Elisabetta e poi ai pastori, ai Magi e in Egitto, ci aiuti ad essere testimoni di Cristo nella nostra vita.

 // Ecco lo schema riassuntivo di una giornata tipica di Gesù, secondo Marco, 1,29-39:

  • Gesù insegna nella Sinagoga di Cafarnao.
  • In casa di Pietro guarisce la suocera.
  • Alla sera guarisce i malati e scaccia i demòni.
  • Riposa un poco.
  • Al mattino presto, prega.
  • Pietro è sulle sue tracce.

Gesù andò altrove predicando e scacciando i demòni.

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